Telefonini, ma è giusto chiamarli cosi?
Perché definirli telefonini? In fin dei conti oramai fanno di tutto e sopratutto nel caso dei ragazzi la funzione meno usata è proprio quella di telefonare. Sono nati moltissimi servizi per i cellulari, facciamo il punto su quelli che magari richiedono un pò più di attenzione.
Si chiama “Playnow Uncut” il nuovo servizio lanciato solo da qualche giorno, dopo la presentazione ufficiale al Midem di Cannes, da Sony Ericcson, ma è già un successo: decine e decine di nuove band, di musicisti, di cantautori, hanno iniziato a mettere la loro musica sulle pagine del servizio, accessibile via computer e, ovviamente, via cellulare, offrendo la loro musica ad un pubblico potenzialmente enorme. Come “MySpace” “Playnow Uncut” è uno spazio aperto e gratuito per i nuovi talenti.
Funambol, invece è una società che offre servizi di messaggistica gratuita per gli smartphone, e presenterà la prossima settimana al Mobile World Congress di Barcellona un nuovo servizio per ricevere e trasmettere mail senza pagare un euro, con il supporto della pubblicità. YouTube e Flickr invece sono i più celebri portali che hanno contribuito a rendere popolari gli “user generated content” e che consentono a chi usa i cellulari come videocamere o macchine fotografiche di distribuire istantaneamente il materiale appena realizzato.
Twitter, è sicuramente uno dei servizi più in voga di recente, fatto per condividere o appunto “twittare” dei pensieri, delle news, qualsiasi cosa vogliamo, con altri utenti inoltre il servizio è utilizzato già da molti giornalisti e da alcune agenzie di stampa. Ma quindi il telefono che fine fa? “Senza il telefono non avremmo questo mercato“, ricorda Tero Ojanpero dipendente Nokia. Anche se vedendo gli ultimi prodotti, sfornati dalla casa finlandese, non mi sorprenderei di trovare un apparecchio che sappia far tutto tranne che telefonare.