RunScanner, l’antimalware dalla doppia faccia

Nell’eterna ricerca del software anti-malware perfetto, quello che non esiste e non verrà mai creato, ci siamo imbattuti nell’interessantissimo RunScanner, uno strumento gratuito adatto a chi non si accontenta del responso di antivirus ed antispyware convenzionali per quanto ama mettere le mani “sotto il cofano” del proprio sistema.

E’ no-install e risulta decisamente meno “invasivo” di Combofix, ma ciò non vuol dire che sia meno efficace di quest’ultimo. Tra le sue principali peculiarità, quella di poterlo avviare in due modalità ben distinte: quella per utenti alle prime armi (che consente solo la creazione di un file di log da passare all’esame di un esperto) e quella per smanettoni (coloro che sanno cosa fare con file di log e processi sospetti).

Noi, ovviamente, prenderemo in considerazione ed analizzeremo nel dettaglio solo la seconda!


Una volta terminata la scansione del sistema (che dura una manciata di secondi, visto ch riguarda solo i punti “sensibili” di quest’ultimo), il programma genera un dettagliatissimo file di log (da salvare cliccando sul pulsante “Save log file” della toolbar) e mostra tutte le informazioni utili ad individuare eventuali minacce presenti nel sistema: servizi e processi in esecuzioni, elementi presenti nell’avvio automatico, moduli caricati, condizioni del file “hosts” e molto altro.

La comodissima interfaccia utente di RunScanner, che è suddivisa in schede, permette ad ogni geek di individuare immediatamente qualsiasi elemento sospetto. Interessante è poi la possibilità di dare i risultati della scansione in pasto ad un servizio on-line in grado di evidenziare all’istante eventuali minacce rilevate dal programma (questo può essere fatto sia nella modalità “beginner” che in quella “expert”).

Da non sottovalutare le potenzialità del menu contestuale di questo efficace anti-malware, il quale mette l’utente in condizione di ricercare e far analizzare gli elementi evidenziati su servizi quali Virus Total, Google, SystemLookup e FileAdvisor.

Insomma, ci vuole più tempo a spiegarlo che a provarlo. Che aspettate?