Apple ottiene il blocco degli Android Phone HTC in USA

A Natale siamo tutti più buoni, ma anche più assetati di denaro. Ecco allora che la guerra dei brevetti che vede contrapporsi Apple e Google; iPhone contro Android; torna a scatenarsi nella sua forma più “cruenta”, quella che costringe l’azienda “X” a non commercializzare i propri prodotti perché montano un software che vìola la proprietà intellettuale dell’azienda “Y”.

Questa volta, l’azienda “X” si chiama HTC mentre l’azienda “Y” continua a chiamarsi Apple. Il colosso di Cupertino ha ottenuto il blocco dell’importazione degli Android Phone HTC in USA a partire da aprile 2012 da parte della U.S. International Trade Commission. La motivazione fornita dalla sentenza è che gli smartphone HTC infrangono il brevetto #5,946,647 registrato da Apple.

Il brevetto riguarda “l’analisi e il collegamento di strutture di dati fra documenti e programmi”. Una sua applicazione pratica si ha quando, per esempio, si ha una lista di numeri di telefono, si clicca (o tappa, visto l’ambito smartphone) su uno di questi numeri e lo smartphone riesce a comporlo automaticamente. Se il vostro telefonino fa una cosa del genere, sappiate che sta violando un brevetto di Apple!


In ogni caso, questa volta pare che non ci sarà alcun blocco pratico dei device concorrenti di iPhone. La sentenza emessa dalla ITC americana, infatti, non blocca gli Android Phone HTC già in commercio negli USA ma quelli che verranno (ad aprile). HTC avrà dunque tutto il tempo di mettere mano al codice di Android e rimuovere le violazioni reclamate dai legali di Apple.

La casa taiwanese ha annunciato di essere già al lavoro su questo fronte, e a noi non può fare che piacere. Almeno sul fronte pratico, si eviterà un’altra follia dettata dall’onnipotenza di Apple. Follia che alla fine si ripercuoterà su noi poveri utenti, fortunatamente non perché nei negozi troveremo solo iPhone ma perché le spese legali sostenute dai costruttori alla fine faranno salire i prezzi degli smartphone.

[Via | ZDNet] [Photo Credits | Robert Nelson]