Il più grande DDoS di sempre, internet rallenta in tutto il mondo
Nel corso delle ultime ore la connessione ad internet di tutto il mondo ha subito un forte rallentamento riconducibile, stando a quanto dichiarato dagli esperti di sicurezza, al più grande cyber attacco DDoS (Distributed Denial of Service) di tutti i tempi nella storia del web.
Il motivo alla base della “guerriglia” è, diversamente da quel che si potrebbe pensare, abbastanza futile: le divergenze tra un gruppo anti-spamming e una società di hosting che hanno scatenato tutta una serie di ritorsioni su servizi bancari ed e-mail.
I protagonisti e, al contempo, gli antagonisti indiscussi della vicenda sono l’organizzazione no-profit Spamhaus, che può far affidamento su un database che elenca i server noti per essere sfruttati per scopi meramente dannosi, e Cyberbunker, un host web olandese che è stato accusato di aver ospitato, in passato, cyber attacchi DDoS.
Stando a quanto sostenuto da Spamhaus alle spalle dell’attacco che da circa una settimana sta colpendo i suoi server ci sarebbero alcune bande di criminali dell’Europa orientale.
Tali bande criminali avrebbero prodotto un’immensa quantità di flusso di traffico pari a circa 300 GB al secondo, ovvero ben sei volte di più della media di un attacco di questo tipo.
Gli effetti dell’attacco sono andati a ricadere sugli snodi infrastrutturali che non avevano assolutamente nulla a che fare con Spamhaus e Cyberbunker.
L’attacco, infatti, sfrutta l’infrastruttura su cui poggia l’intera rete, il Domain Name System (DNS), ed è proprio questo il motivo in base al quale è stato avvertito a livello globale.
I computer di tutto il mondo, o quasi, ricevono false stringhe di numeri che vengono interpretate come indirizzi di siti web che tornano poi ai server di Spamhause costretta a fare il suo lavoro senza tregua.
Se a questo si somma poi il fatto che Spamhause è il nome della società che fa riferimento ad un gruppo di 80 server tra i più importanti al mondo e sulla quale fanno affidamento numerose aziende, molte delle quali tra le più importanti al mondo così come nel caso di Google, allora non è poi così difficile capire perchè la velocità dell’intera rete mondiale è stata messa in crisi.
Come si concluderà questa “battaglia” al momento non è ancora possibile saperlo ma le previsioni più pessimistiche anticipano rallentamenti e malfunzionamenti sporadici su tutta internet anche per i servizi di base tra cui la posta elettronica, la navigazione in alcuni siti e la distribuzione di video online.
Frattanto cinque dipartimenti nazionali di polizia cibernetica sono al lavoro per cercare di far rientrare la situazione.
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