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Il più grande DDoS di sempre, internet rallenta in tutto il mondo

Spamhaus vs Cyberbunker: Il più grande cyber attacco DDoS di sempre

Nel corso delle ultime ore la connessione ad internet di tutto il mondo ha subito un forte rallentamento riconducibile, stando a quanto dichiarato dagli esperti di sicurezza, al più grande cyber attacco DDoS (Distributed Denial of Service) di tutti i tempi nella storia del web.

Il motivo alla base della “guerriglia” è, diversamente da quel che si potrebbe pensare, abbastanza futile: le divergenze tra un gruppo anti-spamming e una società di hosting che hanno scatenato tutta una serie di ritorsioni su servizi bancari ed e-mail.

I protagonisti e, al contempo, gli antagonisti indiscussi della vicenda sono l’organizzazione no-profit Spamhaus, che può far affidamento su un database che elenca i server noti per essere sfruttati per scopi meramente dannosi, e Cyberbunker, un host web olandese che è stato accusato di aver ospitato, in passato, cyber attacchi DDoS.

Stando a quanto sostenuto da Spamhaus alle spalle dell’attacco che da circa una settimana sta colpendo i suoi server ci sarebbero alcune bande di criminali dell’Europa orientale.

Tali bande criminali avrebbero prodotto un’immensa quantità di flusso di traffico pari a circa 300 GB al secondo, ovvero ben sei volte di più della media di un attacco di questo tipo.

La beffa natalizia firmata Anonymous: violato il sito americano sulla sicurezza

Anonymous attacco a Stratfor Global Security

Anonymous torna alla carica e, questa volta, entrando in azione il giorno di Natale ed agendo proprio così come, in tempi moderni, avrebbe fatto Robin Hood.

Gli attivisti del gruppo di pressione, infatti, insinuandosi nei server di Stratfor (Strategic Forecasting Inc), una società statunitense di intelligence che manteneva nei propri archivi un elenco in chiaro di tutte le credenziali delle carte di credito dei propri clienti, sono riusciti a rubare ben 200 GB di dati personali, compresi un ingente quantitativo di numeri di carte di credito, successivamente, sono poi entranti in azione prelevando dai conticorrenti una somma di denaro di tutto rispetto che, in seguito, sono poi stati donati in beneficenza a diverse organizzazioni di volontariato tra cui la Croce Rossa e Save the children.

Alla vigilia di Natale, quindi, i tantissimi abbonati dello Stratfor si sono ritrovati ad avere a che fare con un messaggio, da parte degli attivisti anonimi del gruppo di pressione, che informava dell’accaduto scoprendo poi, non molto tempo dopo, anche di essersi improvvisati benefattori seppur contrariamente alla propria volontà.

Fedora, riaperti i repository per effettuare gli update di Fedora 8 e 9

Ieri sono stati riaperti i repository con tutti gli update di Fedora. Probabilmente non tutti gli utenti della distribuzione si sono accorti che, dal 14 agosto, data in cui i server Fedora/RedHat avevano subito i pesanti attacchi descritti in un precedente articolo qui se Geekissimo, il sistema operativo non ha ricevuto nessun tipo di aggiornamento.

La cosa è ovviamente molto strana per una distribuzione come Fedora (me per le altre è lo stesso) dove quasi quotidianamente si riceve almeno un aggiornamento. Il motivo di tutto questo è che su Fedora, tenendo molto alla sicurezza dei proprio utenti, hanno preferito ri-firmare tutti i pacchetti con una nuova chiave di verifica, anche se non si avevano notizie di problemi di questo tipo all’interno dei server di questa distribuzione (il problema era solo riferito al pacchetto OpenSSH di RedHat).