Intel, in primavera tanti tablet Android a 64-bit

Intel, in primavera i primi tablet Android a 64-bit

Intel, in primavera i primi tablet Android a 64-bit

A quanto pare i primi tablet Android basati sui processori quad core a 64-bit Intel Bay Trail faranno la loro comparsa sul mercato giusto in tempo per la primavera.

A render nota la cosa è stato Brian Krzanich, il CEO di Intel, nel corso di una conferenza dedicata agli azionisti tenutasi proprio qualche giorno fa. Intel, quindi, è sulla buona strada per essere il primo produttore di chip a rilasciare un dispositivo Android a 64-bit.

I nuovi tablet Android saranno disponibili subito dopo i dispostivi basati su Windows per i quali la versione Bay Trail è già prevista entro il trimestre corrente. Brian Krzanich, a tal proposito, ha inoltre sottolineato che i piani originali prevedevano la costruzione di processori Bay Trail unicamente per la piattaforma Windows ma è evidente il fatto che alla fine c’è stato un cambio di programma.

Sony Xperia Tablet Z

Sony Xperia Tablet Z, il device da 10.1 pollici più sottile e leggero al mondo

Sony Xperia Tablet Z

Nel corso delle ultime ore Sony ha annunciato ufficialmente un nuovo ed interessante modello di tablet che va a configurarsi come la controparte in formato “tavoletta” dell’attuale smartphone top di gamma dell’azienda, il Sony Xperia Z.

Si tratta, nello specifico, del Sony Xperia Tablet Z e si presenta come il device da 10.1 pollici più sottile e leggero al mondo, ancor di più dell’iPad mini.

Il Sony Xperia Tablet Z presenta infatti uno spessore pari a 6,9 millimetri e pesa 495g.

All’interno del tablet sono invece presenti un processore quad-core Qualcomm APQ8064 da 1.5 GHz con 2 GB di RAM a corredo, 32 GB di memoria interna utile all’archiviazione dei dati ed eventualmente espandibile mediante microSD, una fotocamera posteriore Exmos R con sensore da 8.1 megapixel e un comparto audio di tipo surround.

Il display integrato 10.1 pollici è basato sulla tecnologia Mobile BRAVIA Engine 2 ed ha una risoluzione pari a 1920×1200 pixel.

Adobe passa al contrattacco: presenta un tablet con Android e ne dice quattro ad Apple

Dopo le esternazioni di Steve Jobs contro Flash Player e la non troppo morbida presa di posizione da parte di Microsoft sull’argomento, non era difficile attendersi una risposta di Adobe. Risposta che, insieme ad altre interessanti dichiarazioni sul Web di oggi, è arrivata da Kevin Lynch, CTO della casa produttrice californiana, nel corso del Web 2.0 Expo di San Francisco.

Il primo aspetto che il chief technology officer di Adobe ha voluto chiarire è che Flash ed HTML5 non sono avversari, ma tecnologie che si completeranno l’un l’altra. A tal proposito, Lynch ha annunciato che la sua azienda sta per “produrre i migliori strumenti di sviluppo per HTML5” e che alla fine “è la liberta di scelta sul Web quella che conta”.

Quanto ad Apple, i commenti non sono stati fra i più dolci: “Viviamo in tempi in cui qualcuno intende murare delle parti di Web e ha bisogno di sostenitori per farlo. Apple – ha esordito il CTO Adobevuole crearsi il suo orticello provato. È come essere tornati nel 1800, quando i vari costruttori usavano diversi tipi di binari per le nascenti ferrovie. Adesso i costruttori sono le aziende operanti nel settore tecnologico e i binari le diverse piattaforme che queste costringono gli sviluppatori ad usare”.

Google conferma il suo tablet, ma non sarà animato da Chrome OS. Flash l’arma vincente contro iPad?

Google non vuole rimanere fuori dai giochi. Secondo l’autorevolissimo New York Times, il CEO del colosso di Mountain View Eric Schmidt avrebbe infatti confermato l’intenzione della sua azienda di realizzare un tablet capace – almeno intenzionalmente – di mettere i bastoni fra le ruote all’iPad di Apple.

La tavoletta di “big G”, al contrario di quanto si era pensato in un primo momento, non dovrebbe essere animata dal sistema operativo online Chrome OS, bensì dal molto più quotato Android. Scelta abbastanza scontata e saggia, oseremmo dire, visto che di qui a breve sarà difficile assistere ad un boom del cloud computing.

Per il resto, non si sa ancora nulla di preciso. Anche se non è difficile immaginare che quelle vecchie volpi di Schmidt e soci vorranno colpire proprio lì dove la “tavoletta delle meraviglie” di Steve Jobs sembra aver fallito o non soddisfatto del tutto le esigenze dell’utenza.