Se negli ultimi giorni avete cliccato su un link di Putlocker, vi sarete sicuramente accorti di una cosa abbastanza strana: il sito non esiste più! Al suo posto, viene visualizzato un nuovo cyberlocker, tale Firedrive, che promette uno storage online di 50GB per tutti gli utenti e, proprio come il vecchio Putlocker, consente sia di visualizzare contenuti video in streaming che di scaricare file gratuitamente a (velocità piuttosto ragionevoli). Ma di cosa si tratta, esattamente?
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Hotfile chiude i battenti
Una nuova chiusura eccellente colpisce il mondo dei cyberlocker, quella di Hotfile che da 24 ore o poco più ha deciso di “spegnere i motori” rendendo inaccessibili tutti i file ospitati sui suoi server: quelli illegali oggetto di violazione di copyright ma anche quelli legali e perfettamente legittimi che molti utenti avevano riposto sul servizio per averne un backup nel cloud.
La scelta di chiudere il sito è arrivata all’indomani di un accordo siglato dai responsabili di Hotfile con la Motion Picture Association of America (MPAA) per chiudere una diatriba legale cominciata nel febbraio 2011, quando l’associazione delle major americane decise di citare il cyberlocker chiedendo danni per oltre mezzo miliardo di dollari.
FileSnack, condividere file senza fronzoli e noie
La condivisione dei file sul Web è diventata un’esigenza primaria, ormai. E sebbene soluzioni come Dropbox, Google Drive e altri consentano di compiere quest’operazione in maniera estremamente semplice e veloce, i servizi di file sharing à la MegaUpload continuano a tenere botta. Se anche voi siete fra coloro che amano scambiarsi documenti, archivi, video e quant’altro tramite questi sistemi, cominciate a segnarvi il nome di FileSnack.
Rapidgator, Uploaded e altri 25 portali bloccati in Italia per… un cartone animato
La settimana scorsa vi abbiamo spiegato come accedere a NowDownload, RapidGator, Uploaded e altri cyberlocker bloccati nel nostro Paese, basta cambiare i DNS della propria connessione. Ma vi siete chiesti come mai questi siti sono stati inibiti dai provider italiani? Ebbene, la colpa è di un film, un singolo film a cartoni animati.
NowDownload, RapidGator, Uploaded e altri cyberlocker bloccati? Come visualizzarli in Italia
Provando a scaricare un file da NowDownload, RapidGator, Uploaded o altri cyberlocker, siete finiti sulla classica pagina che il browser mostra quando un sito è irraggiungibile? Non temete. In realtà nessuno di questi servizi ha chiuso i battenti (almeno per ora). Molto più semplicemente, ne è stato inibito l’accesso da parte di alcuni provider italiani come già accaduto qualche mese fa con Avaxhome e molto tempo prima con The Pirate Bay.
Questo significa che cambiando i DNS della propria connessione e adottando dei server DNS internazionali, come quelli offerti da Google oppure OpenDNS, diventano nuovamente accessibili senza alcun problema. Per chi avesse bisogno di una mano in tal senso, eccoci dunque pronti a suggerirvi come cambiare i DNS su Windows, OS X e Ubuntu. Trovate tutto dopo il salto.
Mega arriva a 1 milione di utenti, ma continua a funzionare male
Nel suo primo giorno di vita, Mega ha già superato il milione di utenti registrati. Lo ha detto ieri Kim Dotcom dalla Nuova Zelanda, Paese in cui ha deciso di fondare il suo nuovo servizio di file hosting presentandolo come uno strumento per dire no ai governi che vogliono spiare i nostri file.
Mega, infatti, utilizza una tecnologia di crittografia basata su browser in cui sono gli stessi utenti a controllare le chiavi. Questo significa che i dati caricati su di esso dovrebbero risultare impenetrabili da parte di autorità governative ed enti che combattono la pirateria online.
Rapidshare rimuove i limiti di velocità in download per gli utenti free
Già dall’inizio dell’anno corrente, conseguenzialmente alla chiusura di MegaUpload e a quella di MegaVideo, i responsabili di RapidShare, uno tra i più conosciuti ed utilizzati servizi di file hosting, avevano deciso di limitare la velocità di download a soli 30 Kbit/s per gli utenti non in possesso di un abbonamento a pagamento al sito in modo tale da frenare il più possibile la diffusione di materiale pirata online evitando inoltre di mettersi in cattiva luce agli occhi della legge.
Da poche ore a questa parte, però, su RapidShare tutto, o quasi, sembra essere tornato alla normalità.
Alexandra Zwingli, il CEO di RapidShare, ha infatti comunicato che sono stati rimossi tutti i limiti di download per gli utenti free, una decisione questa che, tuttavia, non va a configurarsi come un passo avanti verso la pirateria, così come potrebbe sembrare, bensì come una mossa mirante, invece, ad incrementare la cosiddetta caccia ai pirati.
MPAA torna alla carica e dichiara guerra ad altri cyberlocker
Sul fatto che nel mirino della Motion Picture Association of America (MPAA) non ci fosse soltanto Megaupload è cosa ben nota a tutti così come anche che dopo la chiusura dell’impero di Kim Dotcom numerosi altri servizi analoghi preferissero sparire dalla scena o, ancora, limitare quanto offerto onde evitare di incorrere nel medesimo destino, tuttavia, conseguenzialmente alle rivelazioni dell’ultim’ora, la situazione potrebbe essere soggetta a nuove e catastrofiche evoluzioni.
Ulteriori risorse dedicate alla condivisione di contenuti in rete potrebbero infatti andare incontro ad un processo di oscuramento come nel caso specifico di Wupload, Putlocker, DepositFiles, Fileserve, Mediafire, ovvero alcuni tra i servizi della categoria in questione che risultano maggiormente utilizzati dalla vasta utenza, in particolar modo in seguito alla chiusura di Megaupload.
A volere fortemente l’oscuramento di queste e di altre piattafome è sempre la MPAA di cui ne fanno parte sei delle più grandi case di produzione cinematografica americana e delle quali la Paramount Pictures sarebbe la più agguerrita nei confronti del file sharing.
RapidShare, il tribunale tedesco e l’applicazione dei filtri preventivi
Durante le ultime ore, a causa dell’insoddisfazione degli sforzi compiuti da RapidShare, il ben noto servizio di hosting remoto, nel mettersi d’accordo con i detentori di copyright, è giunta, direttamente dalla Germania, una sentenza che va a modificare in maniera radicale, o quasi, la modalità mediante la quale lo share-hosting viene visto dalla legge.
Secondo tale sentenza, resa nota dall’Alta Corte regionale di Amburgo, viene infatti comunicato che, non dovranno essere più i detentori del copyright a passare al setaccio i file depositati dagli utenti ma saranno invece i provider del servizio oggetto dell’attenzione ad avere il compito di tenere costantemente sotto controllo ciò che gli internauti scelgono di caricare sui loro server.
RapidShare diminuisce la velocità di download per gli utenti free
La stretta sui cyberlocker cominciata con la chiusura di MegaUpload e MegaVideo colpisce anche un servizio che fino ad ora era sembrato stranamente immune a tutto il caos scatenato dall’operazione dell’FBI: RapidShare. I responsabili del popolarissimo servizio di hosting hanno infatti deciso di chiudere i rubinetti per i pirati e limitare la velocità di download per gli utenti free, ossia per tutti coloro che non hanno sottoscritto un abbonamento a pagamento al sito.
“RapidShare ha subito un forte aumento del traffico da parte degli utenti free e, purtroppo, anche un forte aumento di abusi nell’usi del servizio“, hanno dichiarato i responsabili del sito al sito TorrentFreak. “Da allora [da quando MegaUpload è stato chiuso], molti trasgressori del copyright hanno scelto RapidShare come nuovo hoster di fiducia per le loro attività illegali. Così abbiamo deciso di fare un passo doloroso ma efficace: ridurre la velocità di download per gli utenti free. Siamo certi che questa misura renderà RapidShare molto impopolare tra i pirati e quindi taglierà il traffico abusivo via“.
RobinFilm chiude i battenti
Dopo un periodo di relativa spensieratezza, sono cominciati tempi duri per gli amanti del download e dello streaming. Tutto è cominciato dalla chiusura di MegaUpload e MegaVideo da parte dell’FBI ma le ripercussioni di quell’evento sono state molteplici e abbastanza importanti. Hanno iniziato a vacillare tutti i principali servizi di hosting, cancellando link a materiale illegale e talvolta chiudendo i rubinetti dello sharing, e poi arrivando in Italia c’è stata la chiusura di Scaricolibero e FilmGratis.tv da parte della Guardia di Finanza.
Nelle ultime ore, però, a fare notizie è la chiusura di RobinFilm, un altro sito molto popolare che offriva link ad opere cinematografiche protette da diritto d’autore. In realtà, non si è trattata di una chiusura forzata come quella degli altri due siti ma di una “autocensura” dovuta all’attenzione che in questo periodo stanno avendo siti del genere da parte delle autorità. Lo abbiamo saputo da una fonte fidata, la quale ci ha anche segnalato la nascita di molti siti “eredi” di RobinFilm che però non hanno nulla a che fare con quello che è stato chiuso.
Link Debrid, nuovo servizio italiano per generare link premium da tutti i principali servizi di hosting
La chiusura di MegaUpload ha generato un’onda d’urto che ha avuto ripercussioni su diversi servizi di hosting fra i più popolari, qualcuno ha eliminato la possibilità di condividere file, altri hanno iniziato a fare piazza pulita degli account esistenti, mentre alcuni; quelli non proprio sulla cresta dell’onda; hanno approfittato di questo caos per raccattare utenti orfani dei loro cyberlocker preferiti.
Questo significa che ci sono ancora molti servizi di hosting attivi e che, almeno per il momento, il download da questi canali non si è interrotto. Ecco il motivo per il quale oggi vogliamo parlarvi di Link Debrid, un nuovo servizio online made in Italy che a cifre davvero irrisorie permette di generare link premium per tutti i principali cyberlocker sopravvissuti al dopo-MegaUpload.
Al momento sono supportati Netload, Hotfile, RapidShare, Wupload, FilePost, Crocko, Multiupload, Uploading e Megashares ma presto sarà aggiunto il supporto anche ad Upload.to e FileServe. Con un singolo account, si può scaricare al massimo della velocità da tutti questi servizi.