Google, Safari e la violazione della privacy degli utenti: inchieste aperte in USA e UE

Google indagine privacy utenti Safari

Ancora problemi per Google relativamente alla questione privacy: nel corso delle ultime ore, infatti, si è discusso nuovamente della modalità mediante cui il gran colosso delle ricerche in rete avrebbe aggirato il blocco dei cookie di Safari al fine di poter tracciare con maggior facilità gli utenti impegnati nell’utilizzo del browser web di Cupertino.

Le autorità statunitensi e quelle europee, infatti, a distanza di circa un mese dall’accaduto, vogliono ora approfondire la questione.

Negli Stati Uniti e in Europa sono infatti state aperte tutta una serie di apposite inchieste in modo tale da poter verificare se vi sia stata un’effettiva violazione della privacy di tutti gli utenti Safari ed in caso di riscontri big G, questa volta, dovrà fare i conti con sanzioni che si preannunciano come tutt’altro che di poco conto.

Apple: ricorso contro la condanna dell’Antitrust in Italia

Apple ricorso Antitrust Italia

È oramai da alcuni giorni che tutti i media parlano, in maniera più o meno insistente, della multa di 900 mila euro con la quale Apple, conseguenzialmente alla vicenda relativa alla politica adottata nel gestire la garanzia dei prodotti, si ritrova ora a dover fare i conti.

Da pochissimo, però, stando a quelle che sono le ultime informazioni attualmente in circolo, la ben nota azienda della mela morsicata sarebbe ora pronta a ricorrere contro l’Agenzia Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM).

Secondo quanto reso noto, infatti, nonostante quanto messo in risalto dall’Antitrust, Apple, allo stato attuale delle cose, sarebbe già in una piena condizione di rispetto di quelle che sono le leggi italiane, motivo per il quale tenterà il ricorso.

Apple trimestre record

Apple: multa italiana da 900 mila euro

Apple multa italiana 900 mila euro

Conseguenzialmente alle indagini dell’Antitrust circa le presunte pratiche commerciali scorrette messe in atto da Apple nella vendita dei propri prodotti per quanto concerne il territorio italiano la ben nota azienda di Cupertino si ritrova adesso a dover fare i conti con una multa pari a ben 900 mila euro.

Tocca ora ad Apple regolarizzare quanto prima la propria posizione e rendere nota la sanzione in questione alla vasta utenza mediante il proprio sito web ufficiale.

Ad essere finita sotto accusa è la politica adottata da Apple nel gestire la garanzia dei propri prodotti.

Ennesima multa per Microsoft, questa volta in Texas

Ennesima multa per Microsoft. Questa volta arriva dal Texas. Questa volta i problemi arrivano dal sistema Windows 7 Mobile. Microsoft, come sappiamo non è la prima volta che cade in una multa per violazione dei brevetti, questa volta, però, la cifra è veramente alta. Si tratta di una cifra a nove numeri.

Ha portare in causa Microsoft, è stata Scotts Valley-based VirnetX, che si ritiene proprietaria dei brevetti  B1 n. 6.502.135 e n. 7.188.180 B2 che sono quelli per cui Microsoft è stata condannata. Beh, il tribunale del Texas ha deciso che Microsoft, deve pagare ben 105.750.000 $, ha titolo di risarcimento per violazione dei due brevetti che vi riportavamo sopra.

111 milioni di dollari per violazione di copyright, il tragico epilogo della vicenda TorrentSpy

Vi avevamo parlato qualche tempo fa della chiusura del torrent tracker TorrentSpy, a seguito della battaglia legale intrapresa contro la MPAA nel 2006, quando il sito era giunto all’apice del successo ed un giudice federare ordinò di rendere disponibili tutti i dati relativi alle attività dei propri utenti.
La chiusura del sito non ha comunque interrotto il corso giudiziario, anzi, ieri è stata pronunciata la sentenza ufficiale, che condanna Torrent Spy a pagare 111 milioni di dollari.

Nonostante il servizio non ospitasse fisicamente sui propri server materiale protetto da copyright, ne facilitava lo scambio tramite la sua rete. Questo per i giudici è stato abbastanza per condannare TorrentSpy al pagamenti di 30.000$ per ognuna delle 3.699 instanze di violazione di copyright presentate nel corso del processo.

Microsoft, una nuova stangata da parte dell’Unione Europea: 899 milioni di euro di multa

Microsoft

Nuova super-multa da parte dell’Antitrust europea nei confronti della Microsoft. L’azienda di Redmond dovrà sborsare ben 899 milioni di euro “per aver continuato ad abusare della sua posizione dominante” anche dopo la condanna (ricorderete tutti) da parte della Commissione nel marzo 2004, che costò a Bill Gates un’altra multa (questa volta più “leggera”, da 497 milioni). Secondo l’Europa, insomma, il gigante statunitense avrebbe dovuto assicurare entro il 22 ottobre scorso l’interoperabilità, mettendo a disposizione dei grandi gruppi concorrenti, a prezzi ragionevoli, la documentazione necessaria a sviluppare software in grado di comunicare con quelli Microsoft.

Così, però, non è stato. Secondo il commissario europeo alla concorrenza, Neelie Kroes, che ha parlato di “atteggiamento inaccettabile”, “l’azienda ha continuato a violare le regole, cedendo brevetti e licenze a carissimo prezzo e soffocando così l’inovazione delle altre imprese”. Siamo ormai alla terza multa in quattro anni, pari a circa 1,7 miliardi di euro. Senza contare che sono in corso altre due indagini dei servizi antitrust dell’Ue, tese a verificare la disponibilità di Microsoft nel mettere le sue tecnologie al servizio della concorrenza.