Skype 2 miliardi di minuti al giorno

Skype, in Francia dovrebbe essere considerato un operatore telefonico

Skype inchiesta garante francese

In seguito al mancato rispetto dell’obbligo di registrazione come operatore di telecomunicazioni elettroniche la ARCEP (Autorité de Régulation des Communications Électroniques et des Postes), ovvero l’equivalente d’oltralpe della nostrana Agcom, ha chiesto ai pubblici ministeri di investigare su Skype, il celebre client VoIP ora di proprietà Microsoft.

La faccenda, però, non è nuova.

Una delle leggi attualmente in vigore in Francia obbliga infatti gli operatori ad accettare le intercettazioni da parte delle forze dell’ordine ragion per cui le autorità hanno chiesto a più riprese alla redmondiana di regolarizzare la posizione di Skype, un’operazione questa che, così come dimostrato dalla mossa dell’ARCEP, ad oggi non è stata ancora effettuata.

Considerando il fatto che tra le varie operazioni che è possibile effettuare con Skype non manca la possibilità di inviare messaggi ad altri utenti e di effettuare chiamate telefoniche vero numeri fissi e mobili l’autorità garante delle comunicazioni elettroniche ritiene che il client debba essere dichiarato come operatore di telecomunicazioni.

Bufera Facebook, cancellati migliaia di profili sospetti

Quando sulla rete si muovono milioni di persone, la percentuale di malintenzionati e delinquenti di varia natura che hanno la possibilità di espandere i propri contatti aumenta, allargando così il bacino di possibili nuove vittime. Tra i servizi che più di altri subiscono questo tipo di pericoli troviamo i social network, in testa Facebook.

Proprio Facebook, spinto dalle autorità di Connecticut e Carolina, ha iniziato una pesante lotta contro i reati a sfondo sessuale perpetuati attraverso il proprio social network con la cancellazione massiva di oltre 5500 profili sospettati di questo tipo di reati.

“Re della spazzatura” condannato a sei milioni di dollari di multa per aver inviato “solo” 100 milioni di messaggi spam al giorno su MySpace

Spazzatura

E che saranno mai cento milioni di messaggi di spam al giorno? È più o meno questa la versione del “re della spazzatura” (così è stato soprannominato) Scott Richter di Westminster in Colorado (Stati Uniti), che è stato condannato a pagare sei milioni di dollari (tra danni e spese legali) per aver “spammato” miliardi di messaggi a ignari utenti MySpace. In particolare, l’uomo dovrà dare 4,8 milioni di dollari (pari a tre milioni di euro) a MySpace, mentre le spese legali ammontano a 1,2 milioni di dollari (770mila euro).

Richter è stato denunciato da MySpace nel gennaio del 2007, con l’accusa di aver inviato dal proprio computer cento milioni di messaggi indesiderati al giorno; i messaggi, iniziati a circolare nel 2006, sponsorizzavano un sito Web chiamato Consumerpromotionscenter.com, ed erano inviati da normali account del social network, le cui credenziali d’accesso (username&password) erano stati ricavate attraverso operazioni di phishing su larga scala.

La piaga della pedofilia online continua ad avanzare: ogni giorno nascono 74 siti in più rispetto al 2007

TelArcobaleno

Brutte notizie, purtroppo, per quel che riguarda la lotta alla pedofilia online. Secondo l’associazione Telefono Arcobaleno, che da dodici anni combatte contro questo fenomeno, ogni giorno nascono 74 siti in più rispetto al 2007. Un incremento considerato “preoccupante”, che “sottolinea l’urgente necessità di adeguare i mezzi di contrasto, dato l’evidente e misurabile inasprimento del fenomeno e la sua evoluzione tecnologica”.

Tra l’altro, spiega l’associazione, “i siti dedicati al pedobusiness sono solo una tipologia di quella che è la galassia di immagini e filmati che sfruttano in modo orribile l’infanzia per inseguire i gusti dei consumatori, per lo più statunitensi ed europei. Ultimamente è stato scoperto e debellato un sito a pagamento che nascondeva una grossa videoteca pedopornografica (mascherata da videoteca di cartoni animati) e proponeva la vendita di 465 filmati divisi per categorie. Ma andiamo a vedere gli ultimi dati.

Internet aiuta il moltiplicarsi della pedofilia. Parola di alcuni esperti spagnoli

Pedofili

Negli ultimi tempi – lo dimostrano anche i tanti arresti di questi giorni – la pedofilia è cresciuta in maniera esponenziale in tutto il mondo. Secondo alcuni esperti, una delle cause principali sarebbe da attribuire a internet, che starebbe offrendo proprio ai pedofili un nuovo “terreno fertile” per “agire” e scambiarsi materiali e informazioni. Non solo, alle persone che già erano attratte dai minorenni si aggiungono anche quelle che vengono a conoscenza del fenomeno proprio “grazie” alla Rete. Si tratta di un’accusa molto forte lanciata da Guillermo Canovas, esperto spagnolo in criminalità informatica.

I risultati, purtroppo, sembrano dargli ragione: sono milioni le immagini e i video pornografici che coinvolgono minori presenti su internet, e dal 2004 ad oggi sono state denunciate migliaia di persone, 677 nel solo 2007. Secondo le ultime ricerche sociologiche, il “pedofilo-tipo” sarebbe una persona socialmente integrata, spesso anche genitore, ben educata e appartenente ad un livello sociale di tipo alto.