Rifacendosi al popolare detto che valorizza adeguatamente i personali gusti di ciascuno (e volendo far retorica, come non citare il memorabile adagio latino “de gustibus (et coloribus) non est disputandum”?), il titolo dell’articolo di oggi vuole in qualche modo offrire una segnalazione, adeguatamente affiancata da un’immodesta riflessione in merito.
Secondo un gruppo di ricercatori operanti in Pennsylvania, il valore estetico di un’immagine è ottenibile grazie all’impiego di un algoritmo da essi sintetizzato e reso disponibile in Rete: si tratta di ACQUINE, ovvero Aesthetic Quality Inference Engine. ACQUINE è un sistema basato su una mole di dati già esistente, ai quali si tenta di conformare ogni immagine sottoposta a valutazione.