Nell’era dell’eBook… la libreria non è più nostra
I colleghi di BoingBoing e di Gizmodo durante gli ultimi giorni hanno discusso della proprietà “fisica” degli eBook, i libri elettronici che se da noi non sono ancora diffusissimi, sicuramente negli ultimi mesi stanno spopolando negli Stati Uniti, grazie anche ad alcuni lettori come Kindle e Sony Reader. In pratica, ci si chiede, perché i grandi negozi online da cui si acquistano questi eBook danno agli utenti le licenze invece di vendere interamente i libri?
In effetti, se ci pensiamo un attimo, i libri “normali” che compriamo in libreria possono essere prestati, rivenduti, regalati… In questo caso, invece, per proteggere la proprietà intellettuale le grandi società editoriali rendono vietata la copia o il prestito a un’altra persona.
Amazon e Sony, due tra i più importanti fornitori, spiegano che quando si acquista un libro elettronico si ottiene una licenza… il che significa che “si paga per utilizzarlo, non per averlo”. Certo, aggiungono, cercando di convincere gli utenti, la licenza per leggere il libro è illimitata. Resta però il fatto che il libro non si può rivendere. Quindi è come se non fosse interamente nostro.
Ovviamente non sappiamo come andrà a finire la questione, perché sicuramente fioccheranno cause su cause una volta che gli eBook diventeranno molto famosi. Però, rassicurano alcuni esperti di diritto, “anche se un editore la chiama licenza, se la transazione appare come una vendita, gli utenti hanno il diritto di rivendersi la copia per conto proprio”. Staremo a vedere.
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#1billgoldberg
beh probabilmente rivendere la copia originale dovrebbe essere permesso ma duplicarla è come fare le fotocopie di un libro.
il problema maggiore è riuscire a dare la possibilità all’utente di poter vendere solo l’originale e proibirgli di fare delle copie per rivenderle
#2Antonio Tombolini
Polemica vecchia, che si basa su un equivoco: il libro non è il tot di carta che mi porto a spasso (l’oggetto fisico), ma è *il suo contenuto*, ovvero ciò che leggo. Da questo punto di vista, come dice Doctorow, finché non possiedi l’ebook non possiedi pienamente il book, perché solo la versione digitale ti consente di fruire del libro (il contenuto) in mille modi e in mille piattaforme diverse, e di condividerlo (che è molto più che “regalare” il pezzo di carta, col risultato che io non ce l’ho più!).
Tutto il resto (licenza, non licenza, possesso…) sono disquisizioni inutili e astratte, che usano vecchi concetti per cose nuove che non sanno che farsene. Dimostrazione? Possediamo (e allo stesso tempo *condividiamo*) più musica oggi (in digitale) o ieri (in vinile/cd/ecc…)? Ovviamente oggi. Ma è perché abbiamo capito che una cosa è “il disco” (il supporto) una cosa è “la musica” (il contenuto). Per il libro dobbiamo ancora capirlo… ma lo capiremo 🙂