Linux, il pinguino ecologista

L’ecologia sta entrando sempre di più nelle nostre viste e lo spirito di conservazione del pianeta, grazie al cielo, è l’argomento più caldo del momento. Mentre fino a qualche anno fa la logica che muoveva il mondo era solo quella del vile denaro, oggi l’anima ecologista del pianeta ci ha sensibilizzato ai problemi ambientali, finalmente l’uomo ha iniziato a comprendere che di Terra cen’é una sola e le sue risorse non sono infinite.

Nel disperato tentativo di non estinguerci, anche il geek moderno non può non fare i conti con i consumi del proprio computer e sopratutto: cosa ne sarà dell’amato PC quando diventerà ahimè obsoleto, come fare per sfruttare fino all’osso i nostri apparecchi e risparmiare energia? La risposta è nel pinguino.


Linux è, tra maggiori sistemi operativi, il più ecologico poiché unisce il risparmio energetico con la scarsa necessità di risorse. Basti pensare alla frequenza con la quale si è costretti a cambiare -o almeno aggiornare- l’hardware del nostro computer per poterci installare di volta in volta l’ultima versione di Windows. Uno studio del 2004 commissionato dal governo britannico rivela che il tempo di vita di un PC con i sistemi operativi Microsoft è circa la metà rispetto all’equivalente PC che monti una qualsiasi distribuzione basata su Linux, questo lo si deve sostanzialmente allo studio intelligente di questi sistemi che punta al risparmio delle risorse mediante l’ottimizzazione delle applicazioni e sopratutto del kernel che garantisce la stabilità e la perfetta gestione dell’intero sistema.

Un altro punto a favore del pinguino è l’attenzione per il risparmio energetico. Grazie ad un workgoup dedicato, la Linux Foundation si occupa anche del miglioramento della gestione del’energia puntando alla minimizzazione dei consumi sopratutto in quei momenti -per noi impercettibili- in cui il sistema è in idle. Grazie a questo lavoro costante e continuo si è potuti arrivare a risparmiare dal 15% al 25% di energia sui sistemi portatili, risultato che si fa sentire anche sulle nostre tasche, basti pensare a quante ore al giorno teniamo acceso il nostro amico computer.

C’è anche da considerare il fatto che grazie al pinguino non sarà più necessario acquistare software e aggiornamenti risparmiando così soldi e voluminosi imballaggi che sarebbero presto divenuti rifiuti. In definitiva abbiamo tra le mani un sistema operativo che potenzialmente azzera i costi del software, riduce le spese per l’hardware, ha consumi ridotti e dimezza di fatto la produzione di rifiuti elettronici.

Linux, con le sue molte distribuzioni, sta dimostrandoci ogni giorno di più di essere all’altezza della sfida col concorrente di casa Microsoft e anche in quest’ambito non è certo da meno, anzi!

9 commenti su “Linux, il pinguino ecologista”

  1. L’articolo è carino, però dovresti rileggere con più attenzione la prima parte, ci sono almeno un paio di errori: viste per vite e cen’è ce n’è.
    Ciao e in bocca al lupo se sei una delle nuove collaboratrici.

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  2. @Roberto
    tecnicamente hai ragione ma l’utilizzo di “cen’è” in alternativa al più corretto “ce n’è” é entrato nell’uso comune ed é considerato un “termine colloquiale” tanto che non viene quasi più corretto nemmeno dagli insegnanti di italiano.

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  3. @ Marina Mazzoni (Jazia):
    Stai scherzando, spero!
    “Cen’è” è un errore, punto e basta! E se gli insegnanti non correggono più un tale abominio, c’è poco da stare allegri… 🙁
    Comunque, auguri di un buon lavoro ai nuovi redattori di Geekissimo!

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  4. che bello vedere che in questi giorni geekissimo sta dando spazio anche a notizie sul mondo linux in maggior quantità rispetto a prima

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  5. @ pincopallino89:
    Siamo molti + di quanto uno possa immaginare! Ci teniamo nell’ombra pronti a sferrare l’attacco finale allo zio Bill! 🙂
    La fortuna per un utente Linux è che non sa usare solo il point-and-click come succede in windows! 😀 (scherzo ovviamente… ma sono anni che non riesco a capire cosa uno possa trovare di bello in windows)

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  6. @ Marina Mazzoni (Jazia):
    Voglio sperare che tu stia scherzando.
    Anche se in effetti non hai ancora corretto.

    Be’, complimenti. Scrivi in un ottimo italiano e non hai problemi a riconoscere i tuoi errori. Bravissima.

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