Come vi avevamo documentato qualche settimana fa, il primo Luglio sarebbero dovute entrare in vigore le nuove norme a cui tutti i produttori di computer dovevano sottostare per poter vendere i loro pc all’interno del territorio della Repubblica Popolare Cinese. Queste norme prevedevano, in estrema sintesi, l’installazione Green Dam-Youth Escort, un software che avrebbe agito come filtro preventivo (in grado di autoaggiornarsi) su qualsiasi tipo di contenuto questo avrebbe potuto vedere tramite la rete Internet.
Sarebbero dovute entrare, poichè, in realtà, non sono più entrate in vigore: la norma è stata completamente cancellata con un clamoroso dietrofront, di sicuro non linea con la classica compattezza che contraddistingue questo regime.
Questo è un segno di come questo progetto di norma non fosse condiviso da tutta la leadership cinese, contraddizione tra due anime attualmente al potere: la prima che spinge verso un classico autoritarismo, la seconda verso la modernizzazione (ed Internet, in questo caso, ne rappresenta un ottimo volano dal punto di vista della dirigenza politica cinese e gli incentivi per spingere la popolazione cittadina a connettersi non sono mai stati lesinati nel corso degli anni, censura a parte)
Qualche giorno fa, in ogni caso, era stato lanciato anche un appello congiunto da parte di tutti i produttori mondiali di informatica, impossibilitati a recepire in un così stretto lasso di tempo queste norme, soprattutto in relazione verso le stesse aziende cinesi che, a loro dire, avrebbero avuto più tempo per poter studiare ed integrare questo software.
#1murray
non è che hanno magari capito che sarebbe stato pressochè inutile, e sarebbero finiti solamente con il creare più problemi di quanti già ne abbiano?
#2Picchio
si sono accorti dell’immensa cazzata che stavano facendo, il problema è adesso se ne accorgerà pure il caro Sarkozy ?
#3Filmissimo.it: Community Cinema
Questi cinesi fanno solo cazz@te