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CryptKeeper: cifrare cartelle “al volo” su Linux

 
Andrea Guida (@naqern)
30 Settembre 2009
1 commento

Sarà anche una piattaforma poco vulnerabile a virus o schifezzuole del genere, ma usare Linux come sistema operativo principale non è una buona scusa per non proteggere i propri dati da occhi indiscreti.

Eccoci quindi pronti a parlarvi di CryptKeeper, un praticissimo programma gratuito destinato all’ambiente desktop Gnome (e quindi a distro come Ubuntu) che, attraverso il sistema di crittografia libero EncFS, consente di cifrare cartelle “al volo”.

Il software è estremamente semplice da utilizzare e si trova nel gestore dei pacchetti di tutte le maggiori distribuzioni del sistema del pinguino. Ergo, per installarlo basta ricercare CryptKeeper in Synaptic, mettere il segno di spunta accanto alla voce relativa al programma e confermare l’operazione.


Il suo funzionamento è comprensibile anche da un bimbo in fasce: si insedia nell’area di notifica tramite un’icona a firma di chiave e, proprio facendo click su quest’ultima, è possibile accedere alla procedura guidata per la creazione di una nuova cartella cifrata.

Ultimata questa fase ed impostata la password necessaria a visualizzare il contenuto della cartella, è possibile lavorare normalmente con la directory.

Per rendere invisibile la cartella cifrata (in realtà risulta visibile dando il comando ” ls -a” dal terminale, ma rimane comunque inaccessibile senza digitazione della password), non occorre far altro che cliccare sull’icona di CryptKeeper presente nell’area di notifica e togliere il segno di spunta dalla voce relativa a quest’ultima. Per montare e rendere nuovamente fruibile la cartella, bisogna invece seguire il procedimento inverso: si mette il segno di spunta accanto al nome della cartella, si digita la password di sblocco ed il gioco è fatto.

Allora, siete ancora convinti che cifrare cartelle su Linux sia un’impresa da titani?

CryptKeeper | Home Page

Via | gHacks
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Commento

  • #1Nexso

    La cifratura persiste a programma non attivo? Lo chiedo perchè con un’icona visibile nell’area di notifica si può bene intendere la presenza di una cartella cryptata. Inoltre, non esiste un programmino già presente su Ubuntu (o sul Kernel) per questa operazione? Adoro il minimalismo.

    30 Set 2009, 7:33 pm Rispondi|Quota
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