L’app oggetto dell’attenzione è Phone Story, un gioco prodotto da Molleindustria disponibile per device dotati di OS Android e, originariamente, anche per iOS ma, considerando i recenti avvenimenti, la situazione sembrerebbe essere notevolmente cambiata.
Infatti, nelle ultime ore, Apple ha provveduto a rimuovere l’applicazione dell’App store scatenando non poche critiche da parte della vasta utenza e, ovviamente, anche degli sviluppatori di Phone Story.
Attualmente non vige alcuna regola in base alla quale un app di questo tipo debba essere esclusa dall’App Store ma di certo non è poi così difficile immaginare che un gioco che spinge l’utente a riflettere sull’impatto negativo che i più recenti prodotti Hi-Tech, iPhone incluso, possano avere sull’ambiente non venga visto di buon grado.
Phone Story, infatti, pone come obiettivo, così come dichiarato dagli stessi sviluppatori dell’app, proprio quello di portare l’utente a riflettere circa la preoccupante catena di fornitura estesa in tutto il mondo e mediante cui diviene poi possibile realizzare tanto l’iPhone quanto altri device mobile e gadget tecnologici.
Tutti i ricavi del gioco, venduto su App Store ad un prezzo pari a 0,99 €, sarebbero poi stati destinati alle organizzazioni impegnate nel cercare di rendere l’elettronica di consumo tanto etica quanto sostenibile.
La rimozione di Phone Story dall’App Store, quindi, appare scorretta e non giustificabile, o quantomeno non in base a quelle che sono le regole dettate dalla stessa Apple.
Phone Story, allo stato attuale delle cose, resta comunque disponibile per device dotati di OS Android e può essere scaricato dall’Android Market ad un prezzo pari a 0,73 €.
#1Jacopo
Mossa assolutamente sbagliata, si è appena ritirato Jobs e già succedono ste cose?
#2Alberto Paolucci
Apple approva lo sfruttamento di poveri lavoratori asiatici per la produzione dei loro iCosi.
Ma… sbaglio o anche gli altri smartphone vengono prodotti in Asia in ambienti simil-Foxconn, se Apple si prodiga di rimuovere un'applicazione che vuole far riflettere sul lavoro che sta dietro alla produzione degli apparecchi di elettronica di consumo che devono fare le altre case produttrici? Se non sbaglio non solo Apple si rivolge alla Foxconn e se anche non si rivolgessero lì, chissà quante altre fabbriche, non solo in CIna, ma in tutta l'asia orientale esistono come la Foxconn.
Non ho parole… non dico che così non va bene, so che il portatile con cui sto scrivendo unito a tanti altri apparecchi elettronici che io possiedo saranno stati assemblati in Asia in queste fabbriche in cui il lavoro è al limite dello sfruttamento e bisogna almeno far capire agli utenti dell'elettronica di consumo almeno cosa sta dietro quello che loro possiedono .-.
#3Alessio
L'ennesimo Fail di Apple….
#4LoGnomo
Maledetti!!
#5andrea
ogni giorno che passa si dimostrano dei dittatori fascisti..
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