Ricordate il sondaggio ordinato dall’allora Ministro per i Beni Culturali, Massimo Bray, per indagare sulle abitudini degli italiani circa la creazione di copie private per film, album musicali e altre opere coperte da diritto d’autore? Nonostante qualche titubanza di troppo, i risultati sono stati pubblicati e – indovinate un po’? – salta fuori che non ci sarebbe alcun motivo per aumentare i prezzi di DVD, hard disk, smartphone, tablet e tutti gli altri prodotti su cui grava la famigerata tassa dell’equo compenso.
Dario Franceschini
Copia privata, nuovo aumento dei prezzi all’orizzonte
Purtroppo ci tocca parlare nuovamente di possibili aumenti sui prezzi di smartphone, tablet, hard disk e qualsiasi altro dispositivo atto a ospitare copie di film o opere musicali. Il motivo รจ, come facilmente intuibile, quella tassa denominata equo compenso, attraverso la quale le associazioni degli autori, come l’italiana SIAE, ricevono una sorta di indennizzo per i mancati introiti causati dalle copie che gli utenti farebbero delle opere acquistate regolarmente.