MyPermissions Cleaner, incrementare la protezione della privacy online

MyPermissions Cleaner, incrementare la protezione della privacy online

MyPermissions Cleaner, incrementare la protezione della privacy online

Per chi naviga spesso online ed ancor di più per chi utilizza svariati servizi di social netwroking cercare di preservare nel miglioro comodo possibile la propria privacy costituisce senza alcun dubbio un dato di fondamentale importanza.

Purtroppo non sempre la gestione dei social network e dei servizi online utilizzati e quella della propria privacy sono due aspetti in grado di combaciare tra loro. Per far fronte alla cosa è però possibile ricorrere all’impiego di un’apposita risorsa quale MyPermissions Cleaner.

Si tratta di un add-on disponibile per tutti i più comuni browser web (Mozilla Firefox, Google Chrome, Internet Explorer e Safari) che, una volta in uso, permette di rivedere e di modificare le autorizzazioni concesse a tutte le applicazioni ed i servizi legati ai social network e ad alcuni servizi online.

Google, multa di 17 milioni di dollari per il caso Safari

Google, multa di 17 milioni di dollari per il caso Safari

Google, multa di 17 milioni di dollari per il caso Safari

A luglio dello scorso anno Google era stata multata ed invitata al pagamento di 22,5 milioni di dollari per aver aggirato il blocco dei cookie di Safari al fine di poter tracciare con maggior facilità gli utenti impegnati nell’utilizzo del browser web di Cupertino.

Alla precedente somma di denaro vanno ora a sommarsi altri 17 milioni di dollari in seguito al pagamento dei quali il caso potrà dirsi definitivamente chiuso (o almeno si spera).

Google ha infatti firmato un nuovo patteggiamento facendo in tal modo decadere le accuse mosse da 37 stati americani relativamente al tracciamento non autorizzato degli utenti mediante la creazione di cookie nella versione mobile di Safari.

cronologia browser Windows

MiTeC Internet History Browser, la cronologia di tutti i browser web in un’unica finestra

cronologia browser Windows

Chi utilizza più di un browser web sul proprio OS sicuramente avrà avuto modo di notare che per ciascuno di essi può essere visualizzata la cronologia delle ricerche che sono state effettuate online ma che non risulta disponibile alcuna opzione mediante cui consultare questi dati in gruppo.

Avere a propria disposizione una feature di questo tipo potrebbe risultare tanto comodo quanto, al contempo, utile per tutti coloro che, per un motivo o per un altro, si ritrovano a dover impiegare più browser web.

L’assenza di una feature del genere può però essere compensata ricorrendo all’utilizzo di un apposito ed interessante strumento quale MiTeC Internet History Browser.

Si tratta di un software, completamente gratuito ed utilizzabile su tutti i sistemi operativi Windows (sia a 32-bit sia a 64-bit) che consente di accedere da un’unica finestra alla cronologia di tutti i browser web impiegati sul sistema operativo.

MiTeC Internet History Browser supporta tutti quelli che sono i più comuni browser web, quali Internet Explorer, Google Chrome, Opera, Safari e Mozilla Firefox.

Lettore Google Reader Google Chrome Safari

Feeder, un mini lettore di feed RSS per Google Chrome e Safari

Lettore Google Reader Google Chrome Safari

Se siete stufi di tenere traccia degli articoli pubblicati dai vostri siti web preferiti utilizzando Google Reader da web, se le tante soluzioni desktop non vi affascinano e non sono in grado di soddisfare le vostre esigenze e se l’idea di rimediare alla cosa utilizando un add-on ad hoc vi fa gola allora, cari lettori di Geekissimo, Feeder è proprio quello che fa al caso vostro.

Feeder, infatti, è un’estensione specifica per Google Chrome e Safari che una volta installata permette di accedere a Google Reader direttamente dalla barra degli strumenti del browser web, così com’è anche possibile notare osservando lo screenshot d’esempio, mediante un pratico elenco a discesa dei siti web aggiunti al lettore di feed RSS di big G e con tanto di notifiche attive per i nuovi post disponibili.

La disponibilità di nuovi contenuti viene notificata sia mediante la visualizzazione di un counter annesso all’icona di Feeder sia mediante quella del titolo del post e di un breve estratto dello stesso su cui sarà sufficiente cliccare per accedervi immediatamente.

Facebook Demetricator, rimuovere tutti i numeri e i contatori presenti su Facebook

Chi, tra voi lettori di Geekissimo, è solito servirsi di Facebook e chi, andando ancor più nello specifico, si ritrova spesso a dover fare i conti con un’immane quantità di notifiche sarà sicuramente d’accordo su una cosa: l’interfaccia del celebre social network in blu è piena zeppa di numeri, contatori e quant’altro indicanti, appunto la quantità dei commenti, delle richieste di amicizia, dei messaggi, dei Like degli altri utenti e chi più ne ha più ne metta.

Gli indicatori in questione, ovviamente, permettono di tenere traccia di tutte le attività sul social network inerenti il proprio account ma non è da escludere il fatto che per alcuni utenti ed in alcune circostanze questi possano rivelarsi particolarmente fastidiosi.

In situazioni di questo tipo una recente ed interessante risorsa quale Facebook Demetricator può però rivelarsi davvero molo utile.

Internet Explorer 9 blocca più malware degli altri browser

Internet Explorer 9 è il browser più sicuro, blocca più malware della concorrenza

Internet Explorer 9 blocca più malware degli altri browser

Internet Explorer 9, stando a quanto emerso da un recente studio condotto dalla texana NSS Lans, è, allo stato attuale delle cose, il browser web più sicuro per quanto concerne il blocco di eventuali malware nei quali è possibile incappare navigando in rete.

In tal senso, quindi, la nona versione del browser web realizzato e distribuito dalla redmondiana batte, senza lasciare alcun dubbio, Google Chrome (nelle versioni dalla 15 alla 19), Mozilla Firefox (nelle versioni dalla 7 alla 13) e Safari (la versione presa in esame è la 5).

I test condotti sui 4 browser web coinvolti vertevano tutti sulle capacità di proteggere gli utenti contro le principali e più diffuse forme di malware ovvero quelle relative alla frode bancaria, al furto di password, ai falsi antivirus e, in linea ben più generale, alle truffe in rete.

Le prove, andando ancor più nello specifico, hanno avuto luogo tra dicembre 2011 e maggio 2012 per un totale di ben 175 giorni.

Google multa FTC Safari

Google: multa da 22,5 milioni di dollari per chiudere il caso Safari

Google multa FTC Safari

Qualche tempo addietro aveva fatto particolare scalpore la notizia relativa alle modalità mediante cui Google, il gran colosso delle ricerche in rete, aveva aggirato il blocco dei cookie di Safari così da poter tracciare con maggior facilità gli utenti impegnati nell’utilizzo del browser web targato Apple.

Ora, a distanza di qualche mese, si torna a discutere ancora una volta del caso in questione: stando a quanto reso noto nel corso delle ultime ore pare che Google abbia trovato un accordo con la U.S. Federal Trade Commission (FTC) che prevede il pagamento di una somma pari a 22,5 milioni di dollari, circa 16.000 dollari per ogni giorni di violazione, per chiudere la questione.

Al di là della causa per la quale dovrà essere versata la cifra in questione la multa va ad assumere particolare importanza poiché va a configurarsi come quella più alta mai applicata sino a questo momento dalla FTC ad una singola azienda.

Mozilla Junior iPad

Mozilla è al lavoro su Junior, il nuovo browser web per iPad

Mozilla Junior iPad

Nel corso delle ultime ore il team di Mozilla ha mostrato il prototipo di un browser web per iPad che andrà a sfidare direttamente Safari, ovvero quello che, sin dal principio, è andato a configurarsi come la risorsa di default mediante cui navigare online dalla celebre tavoltetta della mela mooriscata.

Il nome del browser web per iPad targato Mozilla, però, non è Firefox ma Junior e, così come sottolineato durante la presentazione del team Product Design Strategy, sarà in grado di offrire un’esperienza di navigazione ergonomica sui tablet Apple, molto più di quanto sia attualmente possibile, mettendo a disposizione dei suoi utilizzatori un pratico layout a schermo intero, senza schede e senza barra degli indirizzi.

Mozilla Junior, inoltre, a differenza di Firefox, non risulta basato sul motore di rendering Gecko ma su Webkit ovvero lo stesso che viene impiegato da Safari, una scelta questa che è apparsa come obbligata per poter sviluppare un browser web “extra” da rendere disponibile su iPad.

Scelta obbligata o meno il team di Mozilla ha comunque posto come fine ultimo quello di rendere disponibile uno strumento compeltamente nuovo mediante cui poter navigare in rete da iPad reinventando il browser web per un nuovo form factor.

Il team di Mozilla ritiene infatti che l’esperienza offerta da Safari sia avvilente ed a detta della fondazione Junior potrebbe quindi rivelarsi un’ottima alternativa al browser web di casa Apple poiché in grado di sfruttare l’intero spazio disponibile sul display dell’iPad.

Apple aggiorna OS X Lion: il bug di FileVault è stato corretto

Proprio pochi giorni fa è venuta a galla l’esistenza di una grave vulnerabilità su Mac OS X Lion 10.7.3 relativamente alla funzione FileValut e all’archiviazione in chiaro delle password di login degli utenti.

Nel corso delle ultime ore, però, Apple ha provveduto a rilasciare un apposito aggiornamento per OS X Lion che porta il sistema operativo alla versione 10.7.4 e che, appunto, mira alla correzione della vulnerabilità in questione.

L’ultimo aggiornamento risolve quindi il problema relativo a FileValut portando con sé anche varie altre novità che, in linea generale, riguardano l’intero OS, la sua stabilità, la sua sicurezza e la compatibilità con software ed applicazioni di varia tipologia.

Adlessle, sostituire gli annunci pubblicitari online con appositi widget informativi

La presenza di numerosi annunci pubblicitari sulle pagine web, si sa, può creare non pochi fastidi andando a contrastare quella che potrebbe essere una rapida e corretta visualizzazione di tutti i vari ed eventuali contenuti d’interesse presenti in rete.

Onde evitare di andare incontro a situazioni di questo tipo si ha però l’opportunità di ricorrere all’impiego di vari ed appositi add-on disponibili per i più comuni browser web presenti sulla piazza e che una volta entrati in azione bloccano, appunto, la visualizzazione dei fastidiosi annunci pubblicitari.

Proseguendo sulla medesima linea, quest’oggi andiamo a dare uno sguardo ad una risorsa rientrante proprio in tale categoria ma che va a differenziarsi da tutto quanto di analogo per la modalità mediante cui ciascun utente potrà procedere alla rimozione degli annunci pubblicitari indesiderati.

Google, Safari e la violazione della privacy degli utenti: inchieste aperte in USA e UE

Google indagine privacy utenti Safari

Ancora problemi per Google relativamente alla questione privacy: nel corso delle ultime ore, infatti, si è discusso nuovamente della modalità mediante cui il gran colosso delle ricerche in rete avrebbe aggirato il blocco dei cookie di Safari al fine di poter tracciare con maggior facilità gli utenti impegnati nell’utilizzo del browser web di Cupertino.

Le autorità statunitensi e quelle europee, infatti, a distanza di circa un mese dall’accaduto, vogliono ora approfondire la questione.

Negli Stati Uniti e in Europa sono infatti state aperte tutta una serie di apposite inchieste in modo tale da poter verificare se vi sia stata un’effettiva violazione della privacy di tutti gli utenti Safari ed in caso di riscontri big G, questa volta, dovrà fare i conti con sanzioni che si preannunciano come tutt’altro che di poco conto.

Google ha aggirato le impostazioni per la privacy di Safari, l’accusa del Wall Street Journal

Google impostazioni privacy Safari

Se quanto reso noto nel corso delle ultime ore dal Wall Street Journal fosse effettivamente confermato il motto “don’t’be evil” professato da Google non risulterebbe più tanto veritiero così come sino a quale giorno addietro.

Stando all’inchiesta divulgata dalla celebre testata, infatti, il gran colosso di Mountain View avrebbe collocato nel codice di Safari alcune invisibili ed innocenti, almeno in apparenza, righe di codice mediante cui vi sarebbe l’opportunità di aggirare il blocco del tracking, vale a dire il metodo mediante cui alcuni inserzionisti pubblicitari rilevano le abitudini di navigazione online degli utenti al fine di distribuire annunci maggiormente pertinenti ad essi.

Tutti i principali browser dispongono di un’apposita funzione mediante cui interrompere questa opportunità da parte dei network pubblicitari di essere maggiormente in linea con gli interessi degli utenti ma per Safari è abilitata di default, a differenza della concorrenza, e deve quindi essere disabilitata anziché attivata.

Internet Explorer scende al di sotto del 50%, Chrome è in crescita

Internet Explorer, per la prima volta dopo più di dieci anni, scende a meno della metà del traffico generato contrariamente a Firefox e, sopratutto, a Chrome che sono in crescita

Internet Explorer, stando a quelli che sono i dati raccolti da NetMarketShare, è sceso sotto la soglia del 50% di traffico generato dai browser web e, per la prima volta dopo oltre dieci anni, lo strumento di navigazione in rete reso disponibile da Microsoft, nonostante vada ancora a configurarsi come quello più utilizzato al mondo, si ritrova ad essere in minoranza rispetto all’offerta della concorrenza, primi tra tutti Mozilla Firefox e, in maniera particolare, Google Chrome.

Ad Internet Explorer, nel dettaglio, verrebbe ora attribuito il 49,58% del mercato dei browser il che va a configurarsi come un dato estremamente negativo se si considera che esattamente due anni fa la nota risorsa redmondiana deteneva una percentuale pari al 64,6%.

Tuttavia se ci si concentra solo e soltanto sulla situazione desktop Internet Explorer continua a detenere il primato restando al di sopra del 50% ma se, invece, lo sguardo viene spostato sulla navigazione web effettuata mediante smartphone e tablet che, allo stato attuale delle cose, costituisce il 6% del totale, allora IE risulta praticamente assente.

Guida per principianti: aggiungere, rimuovere e aggiornare le estensioni in Safari

Con l’ultima versione del browser, Apple ha finalmente deciso di aprire le porte alle estensioni. Nonostante sia in grado di offrire un buonissimo software di navigazione, la mancanza di componenti aggiuntivi si faceva sentire; ecco allora che con Safari 5, l’azienda ha deciso di introdurli, offrendo l’opportunità agli utenti di attingere dalla Safari Extensions Gallery. Molti di voi, sicuramente sapranno già utilizzare completamente tutte le caratteristiche del browser, ma per un nuovo utente che si sta lentamente avvicinando a questo “nuovo mondo”, è vitale una guida per riuscire a muovere i primi passi. Detto questo, vediamo come fare!

Aggiungere estensioni

Come nelle situazioni precedenti, anche in questo caso esistono due differenti metodi; naturalmente il risultato è sempre lo stesso, spetta a voi scegliere quale strada seguire.