I geek soffrono di deficit di attenzione?

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Sono un medico e sono un geek, hanno provato a definirmi un iDoctor e credo che questa definizione mi calzi a pennello.
Molti geeks mi hanno detto che soffrono di deficit di attenzione, lamentandosi di non riuscire a seguire le lezioni scolastiche o universitarie e di annoiarsi maledettamente se costretti a seguire un congresso; alcuni erano persino preoccupati di soffrire di ADHD.

Prendendo come presupposto che le lezioni o i congressi siano oggettivamente interessanti, una mancanza di concentrazione può essere imputata o alla tipica insonnia di chi lavora troppo tempo sul pc iMac o al nostro tipo di mente, da sempre abituata al multitasking (ovvero fare più lavori contemporaneamente).

Spesso infatti il computer assorbe troppe ore della giornata: si inizia con il lavoro, si continua a casa e si finisce a letto (NB non usate mai il pc a letto; il letto serve solo per dormire e per fare sesso). Questo modo di vivere di solito non permette una corretta igiene del sonno e, se non si dorme bene, è improbabile che si riesca a essere attenti durante il giorno.


Ritengo questa “mancanza di attenzione” sia tipica del nostro mondo; il mio pensiero è che lo siamo diventati perché il computer è una delle poche cose che riesca a stimolare il nostro cervello, infatti siamo concentratissimi quando lavoriamo o giochiamo sul pc, quindi non si può parlare di un problema generico di attenzione.

La mancanza di concetrazione è allora dovuta a due cause. La prima è genetica: il cervello di molti geeks è programmato per il multitasking ed è per questo motivo che eccellono nel campo della Information Technology.
La seconda è la mancanza di allenamento. Lasciate che ve lo spieghi con un esempio: se mi chiedessero di pedalare per 20 Km probabilmente al secondo km crollerei esausto, ma se la stessa richiesta venisse posta ad un ciclista, anche solo amatoriale, sicuramente al ventesimo chilometro non avrebbe neanche il fiatone. Proviamo ora ad invertire l’esempio e quindi a chiedere ad un atleta di stare seduto 12 ore al giorno ad imparare il linguaggio java o CSS, sono sicuro che si addormenterebbe dopo la prima mezz’ora.

Il vero geek allena giorno dopo giorno il proprio cervello ad essere fortemente concentrato sul multitasking. E’ quindi così sorprendente che non si riesca a concentrare su un singolo compito? L’ascolto di una lezione o un congresso è di tipo passivo; nulla a che fare con il programmare, il codificare o l’eliminare dei bugs.

Dimenticavo: nel post c’è un errore, se ve ne siete accorti alla prima lettura di certo non soffrite di deficit dell’attenzione! Se invece non lo avete trovato subito allenate il vostro cervello con una bella passeggiata all’aria fresca.

38 commenti su “I geek soffrono di deficit di attenzione?”

  1. La sindrome che più sento, quando faccio molte cose insieme, è una senzazione un po’ di essermi perso tra le finestre, un po’ di non sapere più quale finestra stavo guardando, un po’ di sentire che manca qualcosa da fare… è realmente stressante.

    Quasi come una droga però… un tunnel di multitasking che si ricerca. E’ strana questa cosa.

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  2. Avevo già sentito parlare di cose simili, ma secondo il mio parere l’attenzione cala quando si ha o poca voglia, o nessuna voglia di fare qualcosa… Ovviamente tutt’altra cosa sono le disattenzioni provocate da agenti che non possiamo controllare, dove appunto subentrano vari deficit…

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  3. Una curiosità a proposito del multitasking. Come si fa a conciliare il lavoro di medico con quello di web-master (estremamente prolifico)? Seguendo il tuo consiglio (mai usare il PC a letto) non è facile trovare il tempo per documentarsi (immagino navigando molte ore su internet).
    Comunque complimenti e ..Buon Lavoro!

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  4. ” Ritengo questa “mancanza di attenzione” sia tipica del nostro mondo ”

    o ” Ritengo che.. ”
    oppure senza il ”sia”

    Se non era questo l’errore adesso ce n’è uno nel post e uno nei commenti, la grammatica non è proprio il mio forte :))

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  5. Io vivo in Cina. Il computer lo uso raramente. O comunque solo per lavoro. Sono rinato. Ho recuperato l’attenzione perduta…per le cose che mi circondano

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  6. Io metterei uno “stare” al posto di “essere” attenti, ma ho letto in fretta perché sono al galòp e sto facendo 7 cose in contemporanea… (di cui 6 non da geek ;-*)

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  7. Io mi sento da sempre multitasking.
    In cucina faccio sempre 2-3 cose in contemporanea (e non mi faccio mai male). Quanto guardo la tv devo sempre far qualcos’altro (non mi perdo nella trama del film). Al pc..chiacchiero, leggo feed, scrivo, sento, vedo (non cancello niente per sbaglio, scrivo correttamente)…

    Come dice The Rat nel film The Core.. “Il multitasking è il mio pane…”

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  8. allora, io ho trovato due errori.

    1. Sono un medico e sono un geek, hanno provato a definirmi un iDoctor e credo che questa definizione mi calzi a pennello.

    (io avrei messo un punto dopo “geek” e “hanno provato”)

    2. molti geeks

    In italiano, le parole straniere non hanno plurale, quindi dovrebbe essere: molti geek.

    Ho trovato quelli a cui facevi riferimento?

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  9. caro i-doctor, ma qui si parla di una i-malattia!? 🙂
    ma credo che quel luogo comune che fa dei geek dei quasi diciamo…ritardati, be..è solo INVIDIA!

    ottimo post
    grazie

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  10. Ok, eccomi qua e vediamo un po’ di svelare qualcosa (ma non tutto!).
    @edo947:Ti meriti un 7e mezzo
    @ Giusy e Gh: 7- (siete arrivati in ritardo)
    @Th3Bree: 9! (sei stato il primo ad andare oltre il banale errore di scrittura trovando così il secondo errore, quello grammaticale…)
    Non vi svelo ancora tutto ma posso dire a Shaindel che le parole straniere possono non aver plurale ma si è fatta un’eccezione in questo articolo perchè è un blog abbastanza tecnico in cui le parole straniere possono anche essere usate come tali e con la redazione abbiamo quindi deciso di mettere la “s” finale.
    Comunque la soluzione definitiva è nella spiegazione che ho dato Shaindel 😉

    Grazie a tutti coloro che mi hanno dato un incoraggiante benvenuto nei commenti 🙂

    P.S. I voti che ho dato sono intesi in maniera ironica; non faccio certo il professore!

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  11. La soluzione definitiva è nella spiegazione ch ehai dato, allora, eh ehe eh

    mumble mumble mumble..

    Comunque lo stesso:

    Complimenti beneauguranti!!!

    Cristina

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  12. Io purtroppo soffro di mancanza di memoria e comincio seriamente a preoccuparmi..
    Sono quasi fisico ma ci sto mettendo una vita a laurearmi alla triennale.
    Da me oltre al ragionamento, alcune materie richiedono un notevole sforzo mnemonico…
    §e io la memoria la sto perdendo davvero visto ce considerato che anche alcuni discorsi o alcune domande le riformulo dopo poco tempo…
    Ho 24 anni.. E’ grave?

    Per quanto riguarda la carenza di attenzione, credo che le ipotesi su scritte siano la vera causa..

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  13. @Shaindel: io la penso come Zirmo (e spero di non sbagliarmi, sono un medico mica un letterato!). E comunque mi aspettavo che tu mi dessi la soluzione dopo 2 minuti dato che te l’avevo praticamente scritta nel mio commento…

    @pcLlive 🙂

    @Th3Bree: No!!! 🙂

    @snapshot83: mi hai posto una domanda seria e ti rispondo seriamente. Non credo che sia grave, spesso alla base di perdite di memoria ci troviamo di fronte a cose che NON vogliamo ricordare, Questa mia è solo un’ipotesi e comunque da medico ti consiglio una vista specialistica o se ti va una chiacchierata con me (sul mio blog, che visiti cliccando su iDoctor nel post, c’è il mio indirizzo email) così vediamo cosa è meglio fare e se il tuo è un problema serio o una cosa semplice.

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  14. Sono talmente rimba che anche rileggendolo non ho trovato l'errore 🙁

    Personalmente non credo che sia questione di multitasking, quanto che il computer assorba troppo e richieda un tipo di concentrazione totalmente diverso dal mondo reale – mondo nel quale i geek sono estranei – creando difficoltà a seguire con attenzione una persona.

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  15. Allora, il congiuntivo -in questo caso, riesca- di solito ci vuole dopo le seguenti espressioni:

    1. Penso che, mi pare che, ho l’impressione che, quando si vuole esprimere incertezza o dare la propria opinione.
    2. È il ragazzo più bello che ABBIA mai visto.
    3. malgrado, sebbene, nonostante, ecc.

    Quindi, se analizziamo la frase in questione, “perché il computer è una delle poche cose che riesca a stimolare il nostro cervello”, il verbo principale è essere nella 3za persona singolare, è, e perciò mi sembra che non si debba usare il congiuntivo bensì l’indicativo, riesce.

    Poi, l’errore non lo vedoooo 😥 forse è sull’iMac anziché sul iMac???

    @Zirmo: per quanto possa sentirmi onorata (giuro sono sincera, io vorrei tanto imparare un dialetto) dal tuo commento, devo dirti che non sono italiana 😉 Quindi se nel mio italiano c’è qualcosa che non va non sono stati certo i dialetti a rovinarlo 😛

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  16. Be io provo :

    L’ascolto di una lezione o un congresso è di tipo passivo _____;______ nulla a che fare con il programmare, il codificare o l’eliminare dei bugs.

    Dopo il punto e virgola che io sappia o si va a capo oppure si mette sempre la lettera maiuscola…credo,boh cya.

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  17. [quote] Non vi svelo ancora tutto ma posso dire a Shaindel che le parole straniere possono non aver plurale ma si è fatta un’eccezione in questo articolo perchè è un blog abbastanza tecnico in cui le parole straniere possono anche essere usate come tali e con la redazione abbiamo quindi deciso di mettere la “s” finale.[/quote]

    Non si tratta del fatto che le parole straniere possano o non possano avere il plurale, si tratta semplicemente di una regola della grammatica italiana. Il plurale della parola è dato dall’articolo che la precede: se dico ” i files ” è grammaticalmente sbagliato, visto che con l’articolo “i”, in italiano, già indico che la parola che seguirà sarà plurale…

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  18. Allora, considero adesso conclusa la ricerca e vi vi svelo l’arcano…
    Come dicevo prima, la risposta sta nella mia spiegazione a Shaindel; se decidiamo di usare geeks (giusta o sbagliata che sia come scelta) allora nel titolo che ci sta a fare Geek senza la “s” finale?
    Era in assoluto il più difficile da trovare proprio perchè era nel posto più lontano dalla frase in cui vi dicevo dell’errore 🙂
    Sono a dir poco felice di aver attirato la vostra attenzione e spero di riuscirci ancora con i prossimi articoli 😉
    Ciao a tutti
    Daniele

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  19. Dico la mia sull’argomento proponendovi uno scambio di battute tra due dei personaggi principali di JPod, romanzo di Douglas Coupland, autore che ogni vero geek dovrebbe leggere e rileggere. I due che parlano sono una coppia di programmatori. Maschio:ultra-geek. Donna:normale.

    Kaitlin pensa che io soffra di claustrofobia – amo gli ascensori e le auto minuscole. Quello che non mi piace è trovarmi esposto a contatti umani non filtrati come accade alle feste o alle riunioni, in cui tutti parlano con te esclusivamente perché sei lì. Io e lei ne discutemmo dopo la riunione.
    “Ethan, penso che tu soffra di una lieve forma di autismo”
    “Cosa?”
    “Devi ammetterlo metà delle persone che lavorano qui sono lievemente autistiche – capacità di socializzare quasi inesistente, tendenza all’ossessione per qualsiasi cosa che sia numerica o ripetitiva, vestiti improbabili, paranoia e continua sensazione di essere giudicati e messi alla prova. Gli autistici raramente riescono a sopportare di essere toccati o avvicinati dagli altri”
    “Allora come spighi nostra vita sessuale?”
    “un punto per te. ma te lo puoi tenere in considerazione perché gli artistici spesso non possono sopportare di essere toccati da sconosciuti. Inoltre, Ethan, passi veramente troppo tempo a giocare a Manhunt, che è il gioco più splatter di tutti i tempi. E’ un chiaro segnale del tuo distacco dall’umanità.”
    “I giocatori di Resident Evil: DC non sarebbero d’accordo con te. E nemmeno quelli di The Suffering.”
    “Ethan, guardarti giocare a Manhunt è come guardare una bistecca che viene tagliata al Benihana”
    “La violenza è solo simulata”
    “E cosa mi dici dei personaggi che hai customizzato per farli assomigliare alla gente che lavora qui?”

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  20. @za@ndre: il romanzo purtroppo rappresenta la nuda e cruda realtà dei fatti, i geek tendono a isolarsi e a vivere in un mondo parallelo, sviluppando anche forme di autismo dovute ai ridotti contatti umani e probabilmente al fatto che ci si abitua a comunicare solo con un automa premendo tasti e non spiaccicando una parola…

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  21. @MatteoGallinucci. si hai ragione ma credo che solo in alcuni casi estremi la “geektudine” arriva a casi così estremi. In realtà la cosa che emerge dai romanzi di Coupland è la grande ironia dei geek, verso tutti quelli che non sono e verso i propri problemi. Questa è una qualità, per esempio, che non tutti hanno, ma che credo aiuti moltissimo le persone.

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  22. Io credo di stare peggio ancora. Comincio a soffrire di sindrome da streaming. Ho difficoltà a concentrarmi anche nella lettura di un post. Friendfeed e Twitter mi stanno facendo male.

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