Le informazioni contenute sui nostri computer sono molto più a rischio di quanto pensiamo
È allarme sicurezza per i nostri fedeli computer. Secondo alcune nuove ricerche, infatti, i dati contenuti sarebbero molto più vulnerabili di quanto pensiamo. Ad esempio: lo sapevate che è possibile recuperare abbastanza facilmente tutti i dati contenuti nella Ram? Questa sorta di “memoria volatile”, che come sappiamo tutti immagazzina i dati solo durante il funzionamento del computer, in realtà non li cancella allo spegnimento della macchina.
Alcuni dati importanti, come addirittura le chiavi che servono a decrittare i dati contenuti sull’hard-disk, vengono conservati per diversi minuti dopo lo spegnimento. La crittatura dei dati è uno dei metodi principali con i quali aziende ed enti proteggono il proprio materiale; la scoperta di questi lunghi tempi in cui le chiavi di decrittatura rimangono nella Ram sta mettendo ora in allarme numerosi esperti di sicurezza informatica.
Facciamo un esempio: perdiamo o ci viene rubato il portatile. Sia che questo sia acceso, che sia in standby, basterà togliere e riattaccare la corrente per avere accesso a tutti i dati della memoria, comprese le password: “Quando un computer viene ‘risvegliato’ da uno sleep-mode – spiega Edward Felten, docente all’università di Princeton – cerca immediatamente di proteggere i propri dati. Se, però, durante questa operazione si toglie la corrente e poi la si riattacca, i dati non vengono più protetti e sono lasciati in chiaro nella memoria”. E questo è solo un esempio.
Raffreddare il laptop, addirittura, fino a 50 gradi sotto zero manterrà la memoria per circa dieci minuti. Ma allora, come dobbiamo comportarci se abbiamo delle informazioni confidenziali sul nostro portatile e sappiamo di dover andare in un luogo pubblico come un café, una biblioteca o sul treno? “Spegnete l’apparecchio e aspettate almeno dieci minuti prima di esporvi a rischi – raccomanda Felten – perché bloccando semplicemente lo schermo o mettendo il sistema in standby o ibernazione non serve a nulla dal punto di vista della sicurezza”.
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#1Micheluzzo
Azzo non lo sapevo! Interessante ‘sta cosa…
#2nandos
interessante ….
#3io
Sì, e guarda caso ti ritrovi il cracker dietro alle spalle armato di bomboletta d’azoto per raffreddarti la RAM dopo aver accuratamente smontato il tuo laptop con un Black&Decker di ultima generazione -.-‘
#4w la fantascienza
ottimo e interessante articolo,
mi permetto di puntualizzare soltanto una cosa riguardo all’utilizzo di azoto liquido ( senza alcuna intenzione polemica)
prima cosa: la bombola + piccola che c’è in commercio dovrebbe pesare attorno ai 4 kg
e cosa + importante l’azoto non và utilizzato con legerezza
maneggiare l’azoto liquido senza dovute precauzioni è molto pericoloso
I pericoli associati all’utilizzo dell’azoto liquido sono principalmente due:
– data la bassissima temperatura che si raggiunge, può provocare ustioni da freddo anche molto gravi, con NECROSI dei tessuti e danni anche estesi. In pratica l’idea è che se immergete una mano nell’azoto liquido rischiate che debbano AMPUTARVELA!
In particolare, i tessuti raffreddati a tal punto perdono completamente elasticità e rischiano di spezzarsi, letteralmente, come se fossero fatti di vetro.
– l’azoto è chimicamente inerte, ma può essere pericoloso in quanto, se a bassa temperatura, è più pesante dell’aria e tende a depositarsi in basso.
Ovviamente non è possibile respirare azoto, quindi, se ce n’è abbastanza da creare un deposito consistente, c’è il rischio di soffocamento.
alcune immagini sull’uso dell’azoto liquido in informatica
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http://img264.imageshack.us/img264/9431/epsn0132vs4.jpg
#5Film Video
Stavolta l’ avete sparata proprio grossa