Tecnologia in classe? Liguria regione pilota: dal prossimo anno contro il caro libri e il peso degli zaini, e-book gratis per tutti
Oggi parliamo di una novità fresca fresca che arriva dalla Liguria, che con una legge regionale diventa capofila in Italia per un progetto molto innovativo. Il Piano regionale per il diritto allo studio del sistema scolastico e formativo per gli anni 2008-2010 approvato ieri all’unanimità prevede, infatti, per gli studenti delle scuole dell’obbligo la possibilità di scaricare gratuitamente dal Web i libri di testo.
Una scelta che va a migliorare la vita degli studenti (e dei genitori) in due modi. Il primo è che ovviamente gli studenti potranno evitare di portare con sé a scuola libri molto pesanti, soprattutto se costretti ad andare a piedi o a prendere l’autobus. Il secondo riguarda invece i genitori, che potranno scegliere di non acquistare alcuni libri troppo costosi, decidendo invece di scaricarli.
“L’auspicio – ha spiegato il consigliere regionale Roberta Gasco (Udeur), promotore dell’inziativa – è che l’esempio della Liguria possa essere seguito al più presto anche da altre regioni. Sono convinta che attraverso la piattaforma elettronica contenuta nel sito della Regione, e su cui si potranno trovare e scaricare gratuitamente i vari libri di testo redatti dallo stesso ente, si riuscirà a porre rimedio a una situazione che era ormai diventata insostebiile per le famiglie, come il costante aumento dei libri scolastici. Gli studenti, inoltre, potranno scaricare e stampare singolarmente i capitoli delle relative dispense“.
Si tratta sicuramente di una scelta tecnologicamente all’avanguardia, e ovviamente speriamo tutti che possa entrare in vigore regolarmente senza problemi di sorta. Ci vengono in ogni caso dei dubbi. I libri a disposizione degli studenti saranno tutti, oppure saranno solo alcuni? Non è che poi scaricando e stampando su carta capitolo dopo capitolo, comunque si spendono soldi e si creano danni per l’ambiente (pur ammettendo che il risparmio economico sarebbe moltissimo rispetto a un libro acquistato in libreria)? Come reagiranno i librai, sempre pronti a dichiarare lo stato di crisi? Quanti alunni potranno permettersi di andare a scuola col portatile?
Si ringrazia l’utente rivierabazar di Flickr per l’immagine
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#1AleTanz
bella idea!
sul fatto del portatile non sono molto d’accordo, nel senso che basterebbe utilizzare un ebook reader e si risolverebbe il problema. L’unico costo quindi sarebbe solamente il lettore, che comunque viene utilizzato per più anni.
Magari lo schermo non è molto grande, però potrebbe tornare utile.
#2GoodSpeed
Non sono d’accordo sulla modalita’ di utilizzo degli e-book.
Se per leggere un e-book lo devo stampare perdo molto, se non tutto, il guadagno dell’ebook.
Su libri molto grandi ci posso sprecare tranquillamente una cartuccia di nero dal costo di 28-30 euro a cui va sommata la carta (3 euro per una risma da 500 fogli). Mi sembra quindi che il vantaggio economico non ci sia.
Il vero vantaggio economico e ambientale e’ usare un e-book reader ma quelli hanno costi ancora alti (>300 euro).
Sarebbe stato molto piu’ utile incentivare l’itulizzo di e-book reader facendoli acquistare ad un prezzo vantaggioso tramite la scuola.
#3okh
concordo con AleTanz,sarebbe sufficiente un ebook reader, anche se non credo che le insegnanti siano d-accordo nel portare questi oggetti in classe. Credo anzi che questa normativa sia solo `scarica e stampa`.
#4LASTREGA
invece la trovo una grande idea
anzi una idea banale a cui come al solito arriviamo tardissimo
per prima cosa dobbiamo trovare professori che intelligentemente non facciano stampare tutto il libro PERCHè NON SI USA MAI TUTTO IL LIBRO
se uno pensa che la scuola insegna per unità didattiche deve anche pensare che vengano stampate solo le parti che servono alle unità didattiche da svolgere in classe
ma io arrivo anche un po’ più in là: il peso più grosso viene ad esempio dalle antologie di letteratura: qualunque laureato in lettere esce italianista il che significa che potrebbe scegliere attraverso la progettazione di unità didattiche il materiale senza doverlo per forza subire dalle antologie
si potrebbe arrivare alla progettazione di unità didattiche come ipertesti e di scelte di testi da analizzare fatte direttamente dai professori: insomma invece di portarsi 100 testi in una antologia che pesa 3 kg si portano i testi che servono si raccolgono appunti diversi invece di avere tristi note a fondo pagina che non dicono nulla. E si utilizza la biblioteca.
è doloroso solo per le case editrici ma quelle cadono sempre in piedi.
Il dibattito deve evolversi in italia dato che in america gli istituti di italianistica stanno lavorando già da anni a questo riguardo. per non parlare dei LATINISTI E DEI GRECISTI che degli ipertesti hanno fatto il punto di forza per l’analisi dei testi. poi l’ebook reader può aiutare ancora di più. ma è ora di avviare un dibattito culturale che abbia come oggetto i programmi di studio e I MEZZI di studio: guarda caso in italia il dibattito si ferma sempre ai programmi per nuove edizioni antologiche
io laureata in lettere se dovessi andare a insegnare farei comprare solo il vocabolario di italiano: il resto? lo proporrei io del resto se no che ho studiato a fare critica letteraria letteratura e filologia?
so però che mi gambizzerebbero ma correrei il rischio anche perchè avrei una grossa risposta dagli studenti
avvicinare i mezzi che i ragazzi usano tutti i giorni e adattare un metodo di studio ai mezzi informatici sarebbe anche educativo.
#5Peppe Cicco
Grande idea, ma se mal gestita (come avviene nella maggior parte dei casi) può portare solo al collasso ed ad uno spreco totale di danaro. Bisogna cercar innanzitutto di fare informazione, ai presidi, genitori, alunni e, naturalmente, i professori. E sperare di non incappare nel disinteresse degli insegnanti “di vecchio stampo”, ma, soprattutto, in quello dei molti nullafacenti…
Decisamente interessante è la proposta integrativa di LASTREGA, che, a mio modesto parere, potrebbe anche agevolare il lavoro dei supplenti che, non dovendo attenersi alle antologie (che loro nemmeno possiedono, visto che cambiano frequentemente scuole) sono più liberi di scegliere gli autori e i brani in base agli argomenti trattati. Non credete?
#6fantàsia
Un’altra cosa mi preoccupa: questi testi non saranno testi pubblicati da più case editrici (cosa che può garantire la libera scelta del docente e quindi la pluralità delle idee) ma dall’Istituzione stessa. Ora è la regione, ma il principio è il “testo di Stato”, con tutti i rischi che questo comporta come univocità di contenuti.
Al di là, quindi, del problema cartaceo Vs digitale – e io trovo il digitale un’idea ottima – vedo un problema di tipo politico.