Sulla scia dell’evento di qualche giorno fa, Steve Jobs, cala l’asso e punta tutto sull’ecologia.
I consumatori sono ormai sempre più attenti all’ecologicità dei prodotti ed anche in questo campo, Apple, si sta dimostrando sempre più leader ponendosi, per poi raggiungerli, obiettivi precisi ed ambiziosi.
Dopo l’abbandono di sostanze come il PVC e il BFR dai prodotti della mela, Jobs promette un nuovo passo avanti per il 2009. I prossimi elementi che abbandoneranno i Mac sono il bromo e il cromo ma non è tutto, come fosse una road map, Apple, si ripropone come passo ulteriore la realizzazione di cavetteria priva di PVC, poi sarà il turno di arsenico e mercurio.
Ma lo sforzo ambientalista di Cupertino va oltre, fin’ora nel 2008 sono stati ricilati il 18% dei prodotti, un dato che va oltre le stime di Apple del 5% tanto che anche Greenpeace si congratula con Jobs e i suoi per i risultati ottenuti.
Se Apple continuerà a tenere questo passo anche le altre compagnie saranno costrette dal mercato a ecologicizzare i propri prodotti. Un plauso alla mela dalle mille risorse -ecologiche!-.
#1OXO
Aspetto con ansia il primo commento anti-Apple, perché è solo un marchio “figo” privo di contenuti… :asd:
#2Nexso
Il fatto che Greenpeace sia felice, mi preoccupa. Siate rispettosi dell’ambiente ma state alla larga da Greenpeace.
#3OXO
Ovvero…?
Scusami, ma non capisco il senso del tuo post…
#4Selmishel
Bello. Così costerà di più *.*
#53dmax
Peccato che sia una mela marcia
#6OXO
Ecco il primo intervento di un certo spessore: come esordio non c’è male…
#7Nexso
@ OXO:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=print&sid=4368
Se non dovesse prendere:
http://www.romans.splinder.com/post/16244314
#8OXO
@ Nexso:
Interessante il link che hai postato.
Sinceramente, ho superato da anni la fase manichea della netta separazione fra buoni e cattivi: l’articolo offre spunti interessanti, alcuni dei quali in parte facilmente immaginabili (credo che nessuno creda ancora che certe organizzazioni internazionali facciano la fame), e ripropone con forza un tema fondamentale; come riuscire a far convivere la necessità di una vasta e forte organizzazione con il mantenimento di un etica comportamentale?
Detto questo, forse sarebbe meglio lottare dall’interno per cercare di salvare le cose piuttosto che uscire e puntare il dito contro.
E comunque, stiamo andando decisamente OT. 😉
#9andrea9002
E con che materiali saranno sostituiti?
Alluminio,vetro e poi?
#10Nexso
Caro OXO, (tu: ma chi ti conosce?)
io ho fatto parte di Greenpeace un paio di mesi fa.
E’ stato molto bello far parte di un gruppo al fine di sensibilizzare la gente al rispetto dell’ambiente. Poi però, dopo aver scoperto il marcio che c’è dietro Greenpeace, ho chiesto innanzitutto spiegazioni che NESSUNO ha saputo darmi. Di conseguenza me ne sono andato.
Continuo a firmare le loro petizioni ma non gli do nemmeno un centesimo ( Mai dato soldi) e non distribuisco più quei dannati numeretti per 8×1000. Amo la natura e continuerò a difenderla. Greenpeace non è essenziale.