Geekissimo

La crisi aiuterà la diffusione di Linux? Diteci la vostra!

 
Andrea Guida (@naqern)
20 Marzo 2009
20 commenti

Secondo qualcuno, la crisi globale ha portato ad un significativo incremento delle vendite dei libri (vendite, non letture, specifichiamo), per altri questo momento di depressione porterà ad un aumento demografico nei paesi occidentali. Altri ancora, come i sondaggisti di IDC, hanno riscontrato che la recessione sta spingendo molte aziende verso il mondo Linux.

Certo, si tratta solo di una ricerca (per giunta sponsorizzata da Novell), ma che in tempi di relativa magra vi sia una certa tendenza da parte delle aziende ad ottimizzare tecnologie e costi – come sottolineato proprio dal documento “Linux Adoption in A Global Recession” relativo a quest’indagine – è innegabile, ed è proprio in questo frangente che la pacifica “armata” dell’open source si vede come vittoriosa in numerosi campi.


I numeri parlano abbastanza chiaro: ben il 72% degli intervistati ha ammesso di essere intenzionato o già in procinto di ampliare l’adozione di Linux in ambito server quest’anno. Simile risposta è stata data dal 68% degli utenti desktop interpellati.

Basta guardare a non più di sette anni fa – è possibile scorgere tra le righe della ricerca sulla diffusione della piattaforma del pinguino nei periodi di crisi – per accorgersi di quanto i momenti meno brillanti giovino ai sistemi low-cost. Nel bel mezzo della tremenda frenata economica che seguì il tragico 11 Settembre 2001, si registrò infatti una significativa crescita dell’utilizzo di Linux in ambito lavorativo.

Ad ogni modo, il low-cost è il low-cost, la crisi è la crisi e nessuno può sorridere più di tanto, nemmeno chi come Novell trae profitto dalla vendita di soluzioni che prevedono l’adozione di Linux. IDC conclude infatti il suo report sottolineando come molte delle aziende che decideranno di abbracciare il mondo dell’open source lo faranno con soluzioni a costo zero, o quasi.

E voi che ne pensate? La crisi aiuterà i sistemi alternativi a Windows (che, spesso, porta anche all’acquisto di prodotti per la sicurezza e suite per il lavoro) a diffondersi maggiormente?

Categorie: Linux, sondaggi
Tags: crisi,  Linux,  novell,  server,  sondaggi, 
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  • #1Guru Meditation

    Anche Linux ha dei costi di gestione in ambito aziendale:
    Ci vogliono tecnici particolarmente preparati in ambiente Unix e inoltre l’assistenza di Novell NON è gratuita ma si paga fior di $$$.

    Voglio poi vedere l’utonto medio che utilizza Linux come desktop in ambito aziendale.. Ecco, bisognerà fare dei corsi di aggiornamento per insegnare loro come funziona un sistema Unix.. e non sono gratis.
    Poi che facciano loro.

    20 Mar 2009, 10:30 am Rispondi|Quota
  • #2Zack

    Non dovrebbe essere soltanto la crisi a spingere aziende e privati verso linux, anche se il fattore economico è, ovviamente, quello predominante rispetto a tutto il resto.

    Dovrebbero invece essere le innate possibilità dei sistemi Linux. Guardate ad esempio questo link concenente un test Ubuntu – Windows 7: si commenta da sé…

    20 Mar 2009, 10:42 am Rispondi|Quota
  • #3permissiondenied

    io penso che il maggiore utilizzo di Linux è causato soltanto che Windows sta diventando sempre meno competitiva rispetto alla concorrenza come a Linux e Mac. Una volta la Microsoft faceva prezzi che sbaravagliavano tutti invece ormai e diventato il contrario…

    20 Mar 2009, 10:45 am Rispondi|Quota
  • #4Lorenzo

    Probabilmente sì, il costo pari a zero e la necessità di far quadrare il bilancio aiuteranno senza dubbio la diffusione dei sistemi Linux, che comunque stanno lentamente prendendo piede un po’ ovunque; faccio qualche esempio concreto: l’aula computer della mia Università monta Fedora, il server che si occupa della rete p2p del mio condominio è passato da xp a ubuntu, io stesso ho recentemente installato Ubuntu sul portatile….
    Secondo me è inevitabile che i sistemi Linux si diffondano…ma la veloocità con cui nel prossimo periodo avanzeranno dipenderà dal costo che Microsoft deciderà per Seven….

    20 Mar 2009, 10:50 am Rispondi|Quota
  • #5Mattia

    Anche secondo me la crisi aiuterà la diffusione di Linux.

    Peccato che si debba arrivare a questi livelli, ma meglio di niente.

    20 Mar 2009, 10:52 am Rispondi|Quota
  • #6Mattia

    OT

    Forse è il caso di ridurre/accorpare le categorie che si vedono sulla destra della pagina? La rendono lunga e fastidiosa

    /OT

    20 Mar 2009, 10:53 am Rispondi|Quota
  • #7dennyx1

    Secondo me no. Noi sappiamo perfettamente i 3 OS più usati, ma non dobbiamo dimenticare che molti non sanno nemmeno cosa sia Linux in quanto, è conosciuto solo in questo ambiente e non dalle persone comuni. Ad esempio, quando propongo come Browser Firefox ho avuto risposte del tipo…. mai sentito, cosa fa?? Figurati se cambiano Sistema Operativo.

    20 Mar 2009, 10:58 am Rispondi|Quota
  • #8Izze

    Non credo ASSOLUTAMENTE al quesito qui posto, per tutta una serie di ragioni.

    In tempi di crisi la gente vuole certezze a cui ancorarsi, e la “e” blu di IE (classico esempio di prodotto Microsoft) E’ una certezza. Che piaccia o no la maggior parte di chi usa un pc (in senso lato) ed ha più di 35 anni non è un geek e non sa che esistono alternative ai prodotti MS e, se lo sa, non vuole imparare a usarle semplicemente perchè “non c’ha la testa per farlo”.

    Un’altra ragione è che purtroppo in questo paese quasi mai un’azienda piccola e media ha gente “interna” che si occupa di informatica, con il risultato che spesso il capo deve rivolgersi ad amici suoi tecnici/consulenti esterni spesso caratterizzati da una non meglio specificata preparazione tecnica (non me ne vogliano i tantissimi onesti che fanno questo mestiere) che più che “tifare” per l’azienda “tifano” per loro stessi, allestendo computer (con XP o con Vista) che dopo qualche mese torneranno a riparare perchè il sistema si rallenta o perchè gli impiegati inetti non sanno usare, et cetera et cetera.

    Ho 23 anni e nella mia breve esperienza lavorativa ho visto un sacco di gente “litigare” con il computer e chiamare “il tecnico”: se in questo paese ci fosse un minimo di educazione informatica condita con un pizzico di lungimiranza, anche una piccola azienda si doterebbe di alternative a Windows (Linux o OSX a seconda del settore e delle disponibilità economiche) e di un impiegato caratterizzato da avanzate conoscenze del s.o. prescelto, che si occupi prevalentemente del mantenimento dell’efficienza degli strumenti informatici.

    20 Mar 2009, 11:10 am Rispondi|Quota
  • #9FrancescO

    Magari il discorso fosse così semplice, allora già quasi tutti sarebbero passati a linux. Le variabili sono molte di più e più complesse del semplice: linux costa 0. Il sistema costerà 0, ma occorre pagare fior di tecnici per metterlo in piedi e mantenerlo, una migrazione costa, in più m$ risarcisce in caso di perdita di dati o danni, invece spesso il software open non lo fa. Non so esattamente le cose come stanno, ma ci sono molti problemi connessi. Poi c’è il fatto che chi ci lavora sui computer è abituato a windows, e fai un corso per 100-1000-10000 persone, in più la produzione deve rallentare durante la migrazione, e in un periodo di crisi può essere fatale. In più molte applicazioni commerciali non sono sviluppate per linux. Il ragionamento del costo 0 fila per l’ambiente home, o per piccole aziende o realtà come università, uffici, cosette domestiche, ma è difficile metterlo in campo per grandi aziende. Purtroppo.

    20 Mar 2009, 11:18 am Rispondi|Quota
  • #10dennyx1

    FrancescO dice:

    Magari il discorso fosse così semplice, allora già quasi tutti sarebbero passati a linux. Le variabili sono molte di più e più complesse del semplice: linux costa 0. Il sistema costerà 0, ma occorre pagare fior di tecnici per metterlo in piedi e mantenerlo, una migrazione costa, in più m$ risarcisce in caso di perdita di dati o danni, invece spesso il software open non lo fa. Non so esattamente le cose come stanno, ma ci sono molti problemi connessi. Poi c’è il fatto che chi ci lavora sui computer è abituato a windows, e fai un corso per 100-1000-10000 persone, in più la produzione deve rallentare durante la migrazione, e in un periodo di crisi può essere fatale. In più molte applicazioni commerciali non sono sviluppate per linux. Il ragionamento del costo 0 fila per l’ambiente home, o per piccole aziende o realtà come università, uffici, cosette domestiche, ma è difficile metterlo in campo per grandi aziende. Purtroppo.

    Direi praticamente impossibile

    20 Mar 2009, 12:06 pm Rispondi|Quota
  • #11sara

    per le aziende se ne occupa microsoft ( il simulatore Ferrari ) con soft dedicati,che e ben diverso da windows ( house, commerciale ). La Nasa usa Fedora….

    20 Mar 2009, 12:48 pm Rispondi|Quota
  • #12assente

    No. Però aiuterà Hackintosh e OSX86

    20 Mar 2009, 12:56 pm Rispondi|Quota
  • #13Picchio

    Crisi= ricerca di risparmio= Linux

    20 Mar 2009, 1:22 pm Rispondi|Quota
  • #14Ucla

    FrancescO dice:

    ….Il ragionamento del costo 0 fila per l’ambiente home, o per piccole aziende o realtà come università, uffici, cosette domestiche…

    hai detto niente se gli ambiti che hai menzionato migrassero a Linux ti assicuro che per M$ sarebbe una bella botta

    20 Mar 2009, 2:03 pm Rispondi|Quota
  • #15lumaco

    Molto probabilmete non si è capito l’entita della crisi :

    Credetemi molto prima di quanto crediate lo swicthare o meno a linux sarà l’ultimo dei vostri problemi.

    vi consiglio di leggervi l’articolo pubblicato al link di seguito :

    http://beppegrillo.meetup.com/20/it/messages/boards/thread/6393618

    Poi discutiamo se comprare Windows / oppure linux

    Grazie per l’attenzione

    20 Mar 2009, 5:02 pm Rispondi|Quota
  • #16lumaco

    Molto probabilmete non si è capito l’entita della crisi :

    Credetemi molto prima di quanto crediate lo swicthare o meno a linux sarà l’ultimo dei vostri problemi.

    vi consiglio di leggervi l’articolo pubblicato di seguito :

    “http://beppegrillo.meetup.com/20/it/messages/boards/thread/6393618”

    Poi discutiamo se comprare Windows / oppure linux

    Grazie per l’attenzione

    20 Mar 2009, 5:07 pm Rispondi|Quota
  • #17sbuby63

    @lumaco

    Sono pienamente d’accordo!
    Dobbimo agire come dice sua eminenza lo psiconano, spendere e indebitarsi passando per le sue finanziarie.
    Ancora piu’ significativo il suo messaggio alle imprese ” non pagate le tasse”,prepariamoci che tra poco ci sara’ il botto finale!!!!!

    20 Mar 2009, 5:20 pm Rispondi|Quota
  • #18Andrea Guida (Naqern)

    @ lumaco: beh, se si arriverà a quel punto – e spero vivamente di no – i pc li useremo per pararci la testa, nulla più! 🙂

    20 Mar 2009, 7:25 pm Rispondi|Quota
  • #19Guru Meditation

    FrancescO dice:

    Magari il discorso fosse così semplice, allora già quasi tutti sarebbero passati a linux. Le variabili sono molte di più e più complesse del semplice: linux costa 0. Il sistema costerà 0, ma occorre pagare fior di tecnici per metterlo in piedi e mantenerlo, una migrazione costa, in più m$ risarcisce in caso di perdita di dati o danni, invece spesso il software open non lo fa. Non so esattamente le cose come stanno, ma ci sono molti problemi connessi. Poi c’è il fatto che chi ci lavora sui computer è abituato a windows, e fai un corso per 100-1000-10000 persone, in più la produzione deve rallentare durante la migrazione, e in un periodo di crisi può essere fatale. In più molte applicazioni commerciali non sono sviluppate per linux. Il ragionamento del costo 0 fila per l’ambiente home, o per piccole aziende o realtà come università, uffici, cosette domestiche, ma è difficile metterlo in campo per grandi aziende. Purtroppo.

    Quoto tutto. Ed è lo stesso discorso che ho fatto io nel primo commento 🙂
    Ricordatevi inoltre che non esiste solo Linsuck, ma c’è anche l’ottimo BSD (da cui derivano MacOSX e Solaris,inoltre parte di codice BSD è usato da NT nella sezione di rete).
    Yahoo gira da sempre su BSD.

    20 Mar 2009, 10:08 pm Rispondi|Quota
  • #20Alex

    crisi = ricerca di risparmio = incremento della pirateria!

    1 Mag 2009, 6:30 pm Rispondi|Quota
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