Geekissimo

Napster, cos’è cambiato 10 anni dopo?

 
Andrea Guida (@naqern)
26 Giugno 2009
10 commenti

napster

Il suono “melodioso” della connessione analogica che ronzava continuamente nelle orecchie, gli occhi devastati da ore passate davanti ad una copia di Windows 98 “inscatolata” in un monitor CRT, la versione due punto qualcosa di Winamp sempre a portata di mouse (rigorosamente con pallina sporca e malfunzionante) ed un sorriso ebete stampato sul viso per il fatto di essere riusciti, dopo circa mezz’ora di travaglio, a scaricare l’ultimo pezzo degli Offspring, da Internet, a scrocco.

Questo è il ritratto di molti geek di dieci anni fa, nell’epoca d’oro di Napster, il popolarissimo client P2P nato nel Giugno del ’99 dalla mente di Shawn Fanning le cui vicissitudini sono ormai note a tutti. Oggi, dopo un rapidissimo declino dovuto alla chiusura forzata dei server nel Luglio del 2001, è nelle mani di Roxio che sta tentando di rilanciarlo come store musicale, ma i riverberi del suo primo impatto con il mondo non sono mai cessati.

Ciò significa che, in barba alle sentenze giudiziarie e agli “spauracchi” orditi dalle major, gli utenti non hanno mai smesso di condividere materiale protetto da diritto d’autore. E il motivo di ciò lo conosciamo tutti benissimo: i prezzi, spesso esagerati, delle copie originali di film ed opere musicali.


Dieci anni dopo la nascita di Napster, quindi, la situazione qual è? Non ci vuole certo un esperto per dirlo: più florida che mai per i pirati e per i programmi di file sharing che dopo la “morte” del client firmato Fanning sono “cicciati fuori” come funghi.

Certo, gli amministratori di The Pirate Bay sono nei guai (per motivi quantomeno discutibili) e qualche giorno fa una signora del Minnesota (disoccupata e madre di quattro figli, ndr) è stata condannata a risarcire le case discografiche con 1.92 milioni di dollari per aver scaricato 24 MP3 da Kazaa, ma tutto rientra in quell’ostinato teatrino che cerca di applicare, senza troppi successi, la teoria del colpirne (duramente) uno per educarne cento.

Insomma, dai tempi di Napster è cambiato molto: ci sono i social network, Windows 7, le connessioni veloci alla grande rete, l’alta definizione, Geekissimo e tanto altro. Ma sul fronte pirateria non è cambiato assolutamente nulla, né da parte degli utenti né da parte dei tutori della legalità.

Le cose, come ritenuto da più parti, potranno cambiare solo se e quando ci sarà un nuovo modo di rapportarsi con questo delicatissimo argomento da parte di tutti, con una nuova educazione dell’utenza, un nuovo modo di distribuire i materiali ed una nuova ragionevole politica dei prezzi. Altrimenti, inutile girarci attorno, questo 1999 non ce lo scrolleremo mai più di dosso.

Via | USA Today
Categorie: P2P
Tags: Emule,  file sharing,  napster,  P2P,  Torrent, 
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Commento

  • #1Alessandro

    Domanda banale: che caspio di articolo è?? Non ho capito niente.. o meglio qualche cosa ma poi l’autore si è dilungato in affermazioni che sono connesse con il “fil resin” …

    26 Giu 2009, 10:38 am Rispondi|Quota
  • #2m4l3f1c

    @ Alessandro:
    più che di Napster, mi sembra che abbia parlato della pirateria in generale, ma bell’articolo comunque 🙂

    26 Giu 2009, 11:49 am Rispondi|Quota
  • #3Michele di Ururi

    Ma quali dieci anni fà, al mio comune è arrivato l’adsl solo lo scorso natale, scaricavo anche io una canzone in più di mezzora, guardate che nn esistono solo le grandi città dove sono 10 anni che avete l’adsl e lo stesso discorso vale per il digitale terrestre, adesso staccano tutto l’analogico e qui al sud ancora nn si vede una minchia col digitale terrestre!

    26 Giu 2009, 11:50 am Rispondi|Quota
  • #4Vincenzo

    @ Alessandro:

    a dirti le finalità dell’articolo ci penserà l’autore, a me ha fatto piacere ricordare “tempi andati”, in più vi lascio il mio pensiero per il futuro: quando il copyright non esisterà più, sui i libri di diritto si inizierà con… In principio era Napster

    26 Giu 2009, 11:50 am Rispondi|Quota
  • #5Gabriel

    Il suono “melodioso” della connessione analogica che ronzava continuamente nelle orecchie, gli occhi devastati da ore passate davanti ad una copia di Windows 98 “inscatolata” in un monitor CRT, la versione due punto qualcosa di Winamp sempre a portata di mouse (rigorosamente con pallina sporca e malfunzionante) ed un sorriso ebete stampato sul viso per il fatto di essere riusciti, dopo circa mezz’ora di travaglio, a scaricare l’ultimo pezzo degli Offspring, da Internet, a scrocco.

    😀 … Pretty Fly (for a white guy) … ah i bei tempi

    PS parlo da “vecchietto” ma nel ’99 avevo 6 anni xD

    26 Giu 2009, 12:21 pm Rispondi|Quota
  • #6Donato

    che nostalgia.. winamp 2.1 quello si che era un bel winamp 😉

    oppure i siti del tutto statici … google appena nato … le società del web che spuntavano come funghi… ebay che in italia ancora non esisteva… e poi il buon vecchio Napster che se ti andava bene ci mettevi 20min per scaricare una canzone e durante il download c’era il timore che dall’altra parte lo interrompessero … insomma altri tempi

    26 Giu 2009, 12:25 pm Rispondi|Quota
  • #7white-rabbit

    Opennap we love u.

    26 Giu 2009, 12:56 pm Rispondi|Quota
  • #8murray

    articolo triste ma vero! (soprattutto per la signora sopracitata).
    che non fa altro che dimostrare quanto alle major interessi piu il loro(?) denaro che la vita di una povera madre di famiglia! io multerei loro per la facciaccia tosta e la assoluta mancanza di scrupoli, al mondo ci sono mali ben peggiori che una ventina di mp3 scaricati illegalmente, gardate noi per esempio,,,, il nostro premier si chiama silvio berlusconi! (lo so… è leggermente OT ma rende bene l’idea 😉 ) se questa è giustizia…..

    26 Giu 2009, 1:27 pm Rispondi|Quota
  • #9mm

    cos’è cambiato?
    si è passati dal masterizzare il cd con gli mp3 scaricati come audio cd, poi a masterizzarlo come cd mp3, e alla fine non si masterizza + nulla ma si copiano direttamente gli mp3 sul lettore/chiavetta usb

    qualcuno ha investito su questo e ha visto giusto, arricchendosi con i lettori mp3 che produce e arrivando anche a fare lettori mp3 che telefonano che ti dicono dove sei e addirittura scattano foto e video consentendoti di fare video con gli mp3 di cui sopra come sottofondo e di distribuirli a tutti via tubo …

    se una volta il traffico p2p era l’incubo dei provider, ora l’incubo è diventato lo streaming,
    ah un altra cosa … qualcosa sta cambiando … dopo 10 anni i legislatori si sono accorti che il p2p può essere un problema (specie se come secondo lavoro vendi musica e film oppure se hai una moglie che vende i suoi ragli su cd) e stanno tentando di ricorrere ai ripari, con leggi che sarebbero state vecchie già dieci anni fa!

    26 Giu 2009, 3:52 pm Rispondi|Quota
  • #10Andrea Guida (Naqern)

    @ Alessandro: è una panoramica generale sul fenomeno della pirateria a 10 anni dalla nascita di Napster…

    @ m4l3f1c: grazie mille 😉

    @ mm: infatti…

    ciao! 😉

    26 Giu 2009, 5:12 pm Rispondi|Quota