iPad, nonostante le polemiche, introduce importanti novità, oltra al nuovo processore A4, non troppo sottolineate dalla comunicazione scelta da Apple, ma a mio aprere davvero importanti e che segneranno il passo nell’informatica dei prossimi anni.
Come molti fanno spesso notare, è inconfutabile che miliardi di persone al mondo accedano ad un PC quotidianamente, chi per esclusivamente per lavoro, chi per svago, chi per comunicare o per ogni altra motivazione plausibile. Quello che però troppo spesso viene dimenticato è che solo una piccolissima percentuale di utenti è “agile” nell’interfacciarsi a questi terminali.
La maggior parte delle persone infatti, e sicuramente sarà anche vostra esperienza, manca delle basi fondamentali, il che rende la loro esperienza spesso frustrante. Il problema spesso è nello schema mentale. Non tutti infatti trovano semplice comprendere la gerarchia delle cartelle, non per semplice ignoranza, ma perché la loro mente non concepisce o non vuole concepire il concetto di sottocartella (non parliamo poi quando si passa a raccontare che una cartella è un file in realtà).
Apple da anni affronta questo problema eliminando la necessità per l’utente di interfacciarsi con queste strutture. La posizione dei file, infatti, diventa irrilevante quando una ricerca tramite parola chiave (Spotlight) e un sistema di databse (iPhoto, iTunes, etc.) permette di accedere ai contenuti senza doverli trovare all’interno del filesystem.
Con iPhone è stato fatto un passo avanti in questa direzione. Ogni applicazione inizia e finisce nella propria cartella, cancellando l’applicazione si cancellano i file contenuti in essa, se si cerca un file è sicuramente all’interno dell’applicazione, le applicazioni non sono categorizzate in alcun modo, per trovarle dovremo solo farci guidare dalle loro icone.
iPad compie un passo decisivo per quanto riguarda il rapporto uomo-macchina. iPad infatti presenterà una cartella shared items dove posizionare tutti i file che vogliamo trasferire sul nostro iPad. La differenza con una normale condivisione file è che non dovremmo noi scegliere dove posizionare i file, ma questi semplicemente saranno rilevati dalle applicazioni adibite a leggerli.
In questo modo potremmo spostare i file senza aver bisogno di categorizzarli all’interno della nostra cartella condivisa, questi saranno sincronizzati con iPad ed ogni qual volta apriremo un’applicazione in grado di leggere uno di quei file eccolo lì a portata di mano.
Ogni appliacazione per iPad dovrebbe mettere a disposizione la condivisibilità dei file generati, così che con un amichevole drag n drop qualsiasi utenti possa trasferirli sul proprio desktop, il tutto senza dover andare a frugare nel filesystem di iPad.
Con buona probabilità questa modo di interfacciarsi ai computer sarà gradito da molti utenti e a nostro parere potrebbe segnare la differenza fra un utilizzo amatoriale e uno professionale del computer. Se un utente privato, senza pretese di produttività, potrà farsi guidare dalla previdente mano di Apple nella categorizzazione dei propri contenuti, un professionista dovrà necessariamente accedere al proprio filesystem avendo necessità di categorizzazioni più complesse.
Voi che ne pensate? Quante volte vi è capitato di dare una mano ad aggiustare un computer il cui unico problema era un file spostato in un’altra cartella?
Via | Appleinsider
#1Nicola
Iteressarvi?
#2Nexso
Infatti, chi è l'analfabeta che ha scritto questa cosa?
#3FrancescO
Sono pienamente in accordo. Se ormai la gente che vanta eccezionali competenze informatiche non sa nemmeno più scrivere in un italiano da terza elementare, mi sembra giusto che si pensi di semplificare l'accesso al file system. Tra un po' anche una scimmia sarà in grado di utilizzare l' iNutile iPad e dovrà assolutamente comprarlo.
#4Gio
miliardi di persone che accedono quotidiniamente ad un pc?
ma lol… ma un pò d'intelligenza gli autori di questi articoli non ce l'hanno?
#5sl3vin
mi sembra un ottima idea… ma ho qualche perplessità!
Da quello che ho capito, si lancia l'applicazione e i file appaiono nella stessa schermata ad esempio in forma di lista.
Se lancio ad esempio un programma per aprire i pdf mi ritrovo un unica "accozzaglia" di documenti di lavoro, di documenti di università, di ebook, e di qualunque altro tipo di genere, senza uno straccio di categorizzazione??? spero di noooo 😉
#6Tobia Rispoli
Leggi l'immagine Iteressarvi??? Si dice INTERESSARVI…CORREGETE
#7giambo
non so se lo scherzo sia «iteressarvi» (in qualche modo geniale) o «corregete» (altrettanto geniale invero)
#8Manuh93
Immagine scandalosa ad inizio articolo.
#9andrea
Non ofendete gekisimo, ci scrive anche il mio compagnio di banco, facio la primma meddia 🙂
ciaoz
#10Jean Lafitte
dispiace vedere gli amici di Geekissimo umliarsi in questa maniera coprendosi di ridicolo con articoli del genere (speriamo sia davvero l'ultimo) per fare pubblicità (ma almeno vi entra qualche soldino? o siete pure voi adepti di Steve Jobs?) a questa ciofeca. anche mia madre che ha 90 anni sa come funzionano le cartelle. sono altre le cose che creano difficoltà.
#11Teo
…mmm…vedo che siete tutti dei piccoli "specialisti"….per criticare così un articolo che oggettivamente non ha al suo interno nulla di sbagliato, ma esprime semplicemente un parere, condivisibile o meno.
Ciao
#12mastro
Ragazzi…
Non so se vivete in un mondo in cui son tutti programmatori professionisti ma a me è capitato un mese fa che mia zia (insegnante come tante) mi abbia chiamato. dicendomi che erano spariti documenti importantissimi dal suo desktop compreso risorse del andato a trovarla (poverina era disperata) per scoprire che a forza di salvare file sul desktop diversi file, cartelle e icone erano migrate a destra oltre lo schermo!!! vi assicuro che per persone così quell'oggettino che per me è inutile sarebbe un toccasana…