Con il solo voto contrario di Nicola D’Angelo e l’astensione di Michele Lauria, l’AGCOM ha approvato all’unanimità le nuove norme in materia di copyright e siti Web. Come accennato ieri, la decisione definitiva è stata rimandata in quanto le norme entreranno in vigore solo dopo 60 giorni di dibattito pubblico in cui potrebbero essere cambiate e riviste in vari modi.
In ogni caso, abbiamo finalmente un testo fra le mani e siamo pronti a condividerlo con voi. Per fortuna lo scenario non è grave come quello prospettato all’inizio, il Garante non si arrogherà il diritto di oscurare i siti e non colpirà i siti amatoriali. Sarà solo un’alternativa alla via giudiziaria e non una sostituzione obbligata, ma alcuni elementi di preoccupazione permangono. Per saperne di più, ecco la lista completa delle norme approvate nel lungo consiglio di ieri.
- Esclusi i siti amatoriali – una delle buone notizie confermate dopo i rumor di ieri è quella che dal possibile oscuramento sono esclusi i siti amatoriali, ossia tutti quei siti “non aventi finalità commerciale o scopo di lucro”, che esercitano “diritto di cronaca, commento, critica o discussione” o che esercitano “l’uso didattico e scientifico, la riproduzione parziale, per quantità e qualità, del contenuto rispetto all’opera integrale che non nuoccia alla valorizzazione commerciale di questa”.
- Dibattito “trasparente” per i siti Italiani – l’AGCOM entrerà in gioco solo quattro giorni dopo che l’eventuale proprietario di contenuti protetti da diritto d’autore pubblicati illecitamente su un sito Internet non dovesse essersi messo d’accordo con il gestore del sito stesso. In questo caso, il Garante avrà il ruolo di arbitro in un “trasparente contraddittorio” di 10 giorni in seguito al quale potrà decidere se far rimuovere o meno i “contenuti incriminati”. La decisione potrà avvenire entro 20 giorni (prorogabili di altri 15) dopo il “trasparente contraddittorio”. In caso di rifiuto del proprietario del sito (che potrà rivolgersi al Tar del Lazio per far valere le sue ragioni) a rimuovere i contenuti contestati, la multa può arrivare fino a 250.000 euro. La procedura comunque si blocca se una delle due parti si rivolge alla magistratura.
- Niente “oscuramento”, nemmeno per i siti esteri – un’altra vittoria del cosiddetto “popolo della Rete” è quella relativa all’oscuramento dei siti. Con le norme approvate ieri, l’AGCOM rinuncia al diritto di oscurare i siti, compresi quelli stranieri. Dopo un dibattito simile a quello previsto per i siti Italiani, il Garante potrà solo mandare alcuni “avvisi” ai provider italiani in merito alla violazione di copyright da parte dei siti esteri. I provider potranno scegliere autonomamente se oscurare i siti segnalati o meno. Dopo alcuni avvertimenti, l’AGCOM potrà rivolgersi anche alla Magistratura.
- Il P2P non si tocca – per chi nutrisse dei dubbi a riguardo, l’AGCOM ha chiarito che oltre a non inibire l’accesso ai siti, l’Ente non avrà nemmeno la facoltà di bloccare o ostacolare in alcun modo i servizi peer-to-peer. Ci mancherebbe altro, ci verrebbe da dire.
- Dibattito pubblico per discutere le norme – come ampiamente anticipato, le norme approvate ieri non entreranno in vigore subito ma solo dopo un dibattito pubblico di 60 giorni attraverso cui Corrado Calabrò, Presidente dell’AGCOM, intende “stimolare un dibattito approfondito e aperto a tutti i contributi e a tutte le voci della società civile, del mondo web e di quello produttivo, della cultura e del lavoro”.L’entrata in vigore delle norme, in seguito alla pubblicazione delle medesime sulla Gazzetta ufficiale, è atteso non prima di ottobre 2011.
Insomma, come potete vedere la cosa si è “sgonfiata” molto, ma non bisogna abbassare la guardia. Il nostro Garante nelle comunicazioni ha la pretesa di diventare la prima autorità amministrativa in grado di ordinare la cancellazione dei contenuti multimediali su Internet e questo può portare a risvolti positivi solo per le lobby e le major, non per gli utenti.
Basti pensare ai provider che, pressati da AGCOM, potrebbero decidere di oscurare i siti segnalati dall’Ente pur non avendone l’obbligo, solo per evitare guai con la Magistratura. Ripetiamo: la guerra contro lo spirito censorio in Rete è ancora aperta, lunga e irta di ostacoli: stiamo tutti in campana!
[Via | Repubblica | Wired – Photo Credits – Frenkjeb]
#1Alberto Paolucci
Tutti in campana si, da gestore di sito amatoriale posso dirmi sollevato ma non vedo nessuna utilità in questo provvedimento se non quella di gonfiare le tashe dei soliti noti e gonfiare invece altro al popolo di internet :
#2Guy Fawkes
"L'agcom rinuncia al diritto di oscurare i siti stranieri"!!
E cosa, di grazia, concede all'agcom l'autorità di oscurare i siti stranieri?
L'agcom non ha alcuna autorità, solo la magistratura ce l'ha!
Sono 3 i poteri dello stato, esecutivo, legislativo e giudiziario e l'agcom non rientra in nessuno di questi!
#3lordmax
"“non aventi finalità commerciale o scopo di lucro”"
Faccio solo notare che già un semplice banner publbicitario rende il sito ascopo di lucro quindi oscurabile
#4Andrea
Ecco… chi dice che un sito è a scopo di lucro ?? Oo Tanto alla fine fanno cosa gli pare… loro segnalano a destra e a manca.. gli ISP bloccano tutti e chi se la piglia nel c**o siamo noi…..
P.S. Per evitare gli oscuramenti italiani posso risolvere cambiando i DNS del provider del mio modem con quelli di Google per esempio ?? 😉
#5Matteo Bercini
Con il DNS non cambia niente e lo dico per esperienza personale.. Se proprio vuoi avere accesso ad un determinato sito bisogna per forza usare un proxy.
#6Daniel Mally
dipende, alcuni siti con i dns diventano accessibili, altri invece devono essere utilizzati solo ed esclisivamente tramite proxy (dipende dal metodo utilizzato per l'oscuramento del sito stesso.)
#7un_passante
stavo pensando giusto la stessa cosa di lordmax… bho
#8Lixts145
A me personalmente questa cosa non piace per niente perchè ho paura che si farà come se sempre fatto in italia che prima ti dicono stai tranquillo che non cambierà niente, sarà solo una cosa positiva vedrai…. poi dopo, giorno dopo giorno ti rendi conto che l'hai preso nel c*** mahh. p.s (se qualcuno di voi ha google+ mi potrebbe mandare un invito per favore ne sarei molto grato [email protected]) ciao
#9geeklover ^_^
tse, diritto a toccare i siti esteri? ma per legge nn hanno diritto XD, quindi manco se ne doveva parlare^^…vediamo che altre balle si inventano
#10Andrea Guida
ovviamente il "diritto" è quello che si vogliono arrogare, non certo quello che gli spetta. 😉
#11Ixiodor
Le solite cazzate…pure le strisce blu non dovevano essere fatte in carreggiata xd (Ed ancora la norma lo prevede)
#12Vincenzo Salmena
@lxiodor: e l'ex sindaco di Milano aveva promesso di rimuoverle, ma ancora non si è fatto niente, troppi interessi?
Tornando IT: vorrei ricordare che oscurare i siti è possibilissimo (basti pensare a TPB), l'unica cosa che non possono fare è CHIUDERE siti stranieri.
@Guy Fawkes: L'agcom non ha alcuna autorità, solo la magistratura ce l'ha!
Presumo che l'agcom avrebbe collaborato con la magistratura.
#13Guy Fawkes
Ma anche se collabora con la magistratura deve operare nei termini di legge stabiliti non entro quelli stabiliti dall'agcom stessa!
E comunque deve funzionare anche al contrario, se una tv, a caso Mediaset, trasmette contenuti relativi al web che non gli appartengono l'agcom cosa fa la punisce? Col cavolo!! Mica sono scemi che mordono la mano del padrone!
Poi si possono sempre usare i cari proxy per raggiungere i siti che non vogliono farci vedere.
#14SviluppoEnergetico
Grazie per le info… menomale che la storia si è risolta così, almeno per adesso…