Geekissimo

YouTube: l’accordo con Paramount e la battaglia con Viacom

 
Martina Oliva
7 Aprile 2012
1 commento

YouTube accordo Paramount causa Viacom

YouTube e Paramount Pictures hanno annunciato, nel corso delle ultime ore, di aver raggiunto un accordo conseguenzialmente al quale saranno messi a disposizione, entro breve tempo, ben 500 film dei quali sia gli utenti del ben noto servizio di condivisione video reso disponibile da big G sia gli utilizzatori di Google Play potranno usufruirne senza problemi.

Il gran quantitativo di film in questione risulta comprensivo di titoli che vanno dai grandi classici del cinema a pellicole ben più recenti ma comunque sia apprezzate ed appassionanti come, ad esempio, Hugo Cabret, Transformers e Il Padrino.

Stando a quanto reso noto i film potranno essere visionati ad un costo compreso tra i 3 e i 4 dollari a seconda della pellicola che ciascun utente sceglierà di noleggiare e resteranno a disposizione per una visione entro 30 giorni e che, inoltre, con un esborso economico maggiore di un dollaro, guardarlo anche in alta definizione.

In tal modo, dunque, il catalogo di film messo a disposizione da Google giunge a quota 9 mila titoli, tutti offerti da cinque dei sei principali studios e oltre dieci studi cinematografici indipendenti, una quantità questa che potrebbe iniziare ad infastidire ed impensierire la ben nota azienda della mela morsicata ed il suo iTunes.


La Paramount Pictures, appare però opportuno specificarlo, altro non è che una controllata della Viacom, ovvero il gran colosso con il quale YouTube ha avuto a che fare, nel corso degli anni, relativamente ad alcune fastidiose diatribe legali.

Nel dettaglio YouTube era stata accusata da Viacom per violazione di diritti d’autore ritenendo che avesse goduto consapevolmente dei benefici indotti dalla pirateria video, accusa dalla quale era poi stata assolta nel 2010 in una sentenza di primo grado.

A tal proposito, parallelamente al recente accordo con la Paramount Pictures, la questione è stata nuovamente aperta e, stando a quelle che sono le ultime informazioni al momento disponibili, i giudici d’appello avrebbero annullato la decisione presa due anni addietro affermando che si potrebbe ragionevolmente asserire che “YouTube era effettivamente a conoscenza o comunque era consapevole delle violazioni del diritto d’autore” praticate sul proprio servizio.

I giudici di New York hanno dunque fatto sapere che YouTube dovrà dimostrare che non vi è alcuna conoscenza specifica e diretta del ben noto servizio di video sharing per quanto concerne le violazioni in questione anche se alcune email inviate dai vertici del tubo potrebbero inoltre contribuire al peggioramento della già spinosa situazione.

Quindi, a seconda dell’esito della sentenza, o YouTube verrà condannata al pagamento della cifra di 1 miliardo di dollari richiesta da Viacom oppure sarà assolta in maniera definitiva dalle accuse e per conoscere l’effettiva risoluzione della vicenda non resta nient’altro da fare che attendere.

Potrebbe interessarti anche
Articoli Correlati
Google sta per lanciare un servizio di musica in streaming?

Google sta per lanciare un servizio di musica in streaming?

Entro breve anche Google dovrebbe entrare a far parte del sempre più variegato panorama di servizi musicali in streaming. A dichiararlo è The Verge che ha fatto sapere, nel corso […]

Google Play Music, oltre 5 milioni di nuovi brani in arrivo

Google Play Music, oltre 5 milioni di nuovi brani in arrivo

Il catalogo musicale di Google, da poco disponibile anche in Italia su Google Play, ben presto si arricchirà di oltre 5,5 milioni di brani andando a ridurre notevolmente il distacco […]

Apple, l’app Orologio di iPad è costata più di 20 milioni di franchi

Apple, l’app Orologio di iPad è costata più di 20 milioni di franchi

Consequenzialmente al lancio di iOS 6, la nuova versione del sistema operativo per iDevice, Apple venne accusata dalla Swiss Federal Railway, la società che si occupa della gestione dei trasporti […]

YouTube, in Germania dovrà essere avviato il filtraggio preventivo

YouTube, in Germania dovrà essere avviato il filtraggio preventivo

YouTube è stata considerata responsabile del materiale illecito pubblicato dai suoi utenti e sulla ben nota piattaforma di video-sharing dovrà quindi essere installato, entro breve tempo, un apposito meccanismo di […]

MPAA torna alla carica e dichiara guerra ad altri cyberlocker

MPAA torna alla carica e dichiara guerra ad altri cyberlocker

Sul fatto che nel mirino della Motion Picture Association of America (MPAA) non ci fosse soltanto Megaupload è cosa ben nota a tutti così come anche che dopo la chiusura […]

Lista Commenti
Aggiungi il tuo commento

Fai Login oppure Iscriviti: è gratis e bastano pochi secondi.

Nome*
E-mail**
Sito Web
* richiesto
** richiesta, ma non sarà pubblicata
Commento

  • #1Anima

    3/4 dollari a film sono una follia.
    Da parte loro i costi si limiterebbero all’hosting, mentre tutto il resto sarebbe a carico dell’utente.
    Capirei forse se fossero film usciti in contemporanea con le sale, ma sono “titoli che vanno dai grandi classici del cinema a pellicole ben più recenti”.
    Le videoteche che sono rimaste hanno prezzi inferiori e spese sicuramente più pesanti da sostenere.
    Quindi perché un prezzo così esagerato?
    Faccio inoltre un’altra considerazione(con i numeri dichiarati dalle parti), le major hanno fatto chiudere MegaUpload per un danno di 500 milioni di dollari, asserendo che stava mettendo a rischio l’intera industria cinematografica.
    Per ipotesi, mettiamo anche il caso che le major coincidano con Paramount, che i soldi siano riferiti solo all’ultimo anno di MU(condizioni non vere) e ricordando che questo aveva circa 50 milioni di utenti unici al giorno, cioè almeno un file scaricato dai loro server ogni giorno per utente.
    Supponendo ora che dei 3 $(il minimo suggerito nell’articolo) solo 1 sia a vantaggio di Paramount, basterebbe che meno del 3% dei files scaricati (solo 1 file a testa nell’ipotesi) ogni giorno per avere a fine anno più di 500 milioni di danno.
    Nonostante abbia utilizzato valori tali da ottenere per le major la situazione migliore, in sostanza hanno chiuso MU nonostante almeno il 97% dei files scaricati al giorno non provocasse alcun danno?
    Se MU riusciva a fare quel servizio con costi per gli utenti che potevano anche essere nulli grazie alle entrate pubblicitarie (con enormi entrate per i proprietari), possibile mai che servano 3/4 dollari di spesa per ogni film a YouTube per riuscire a permetterseli?

    8 Apr 2012, 12:51 pm Rispondi|Quota