Della spinosa questione facente riferimento ad Apple ed al cartello degli ebook se ne parla già da qualche tempo a questa parte ma soltanto nel corso delle ultime ore sembrerebbero esserci stati ulteriori e significativi sviluppi della vicenda.
Infatti, dopo le critiche mosse dalla Commissione Europea il Dipartimento di Giustizia USA ha ufficializzato l’apertura di una causa nei confronti di Apple e degli editori coinvolti (Hachette Livre, Harper Collins, Simon&Schuster, Penguin e Verlagsgruppe Georg von Holzbrinck) con l’accusa di aver provveduto alla costruzione di un cartello attorno al mercato degli ebook e, nello specifico, sfruttando quello che, comunemente, viene identificato come modello “di agenzia”.
Tuttavia, tra gli editori coinvolti Harper Collins, Hachette e Simon & Schuster sono già riusciti a raggiungere un accordo per uscire dalla causa.
Questo, in altri termini, sta quindi a significare che i tre editori interromperanno gli attuali accordi in corso con Apple permettendo ad Amazon e ad altri eventuali venditori di riadattare un modello di vendita che consenta di applicare sconti su quello che è il prezzo finale degli ebook e, unitamente a tutto ciò, per i prossimi cinque anni non potranno più prendere accordi che risultino basati sulla “clausola della nazione più favorita” senza contare poi che, sempre per il medesimo lasso di tempo, non dovranno più collaborare tra loro.
Diversamente da Harper Collins, Hachette e Simon & Schuster, Macmillan ha invece fatto sapere di voler difendere il proprio operato direttamente in tribunale.
In merito all’evoluzione della vicenda i rappresentati di Amazon, l’azienda in diretta concorrenza con il modello di vendita adottato da Apple, si sono dichiarati molto entusiasti sia per l’avvio della causa sia per l’accordo che, al momento, è stato raggiunto da alcuni editori.
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