È oramai trascorso parecchio tempo da quando se ne è parlato pubblicamente per la prima volta ma la vicenda dei dati provenienti dalle reti Wi-Fi private e catturati da Google per il suo servizio Street View ha continuato ad andare avanti giungendo finalmente, nel corso delle ultime ore, ad una conclusione.
Per chi non lo sapesse il caso ha avuto origine nel momento in cui venne scoperto che le foto da utilizzare per Street View scattate dalle Google Cars in giro per il globo terrestre risultavano comprensive di dati extra mediante cui poter captare e tracciare le reti Wi-Fi aperte.
Pur avendo dichiarato di aver incluso i dati in questione in maniera erronea il team di big G vene comunque sottoposto a tutta una serie di indagini che, stando a quanto reso noto, sarebbero state rallentate per mesi e mesi dagli stessi membri di Google negando le testimonianze fatte in origine.
Ne deriva dunque che, a distanza di circa due anni, pur non essendoci precedenti tali da portare ad una sentenza contraria a Google e, di conseguenza, non potendo considerare big G colpevole, la Federal Communications Commission, seguendo la Commission Nationale Informatiques et Libertés francese, ha comunque proposto una sanzione simbolica da 25 mila dollari nei confronti del gran colosso delle ricerche in rete con lo scopo di sottolinearne lo scarso grado di collaborazione nel corso delle indagini e dei relativi approfondimenti.
La multa, quindi, pur risultando irrisoria (specie tenendo conto dei dati facenti riferimento al primo trimestre del nuovo anno fiscale), serve solo e soltanto a far si che nei verbali rimanga la traccia della scarsa collaborazione del gruppo di Mountain View nel corso delle indagini seppur, a tal proposito, il team di Google abbia dichiarato l’esatto contrario.
Photo Credits | Flickr
#1massimiliano
È oramai trascorso parecchio tempo da quanto?…
da quando al massimo!