Che RIM non stia attraversando un buon periodo è oramai cosa nota a tutti ed a testimonianza di ciò vi è il sempre più incalzante crollo delle vendite dei BlackBerry.
Tuttavia, come se non bastasse, il colosso canadese si ritrova ora a dover fare i conti con una multa, abbastanza salata, che dovrà provvedere a pagare in quanto incolpata di violazione brevettuale.
RIM, infatti, ha perso una causa legale nei confronti di Mformation Technologies, una piccola società del New Jersey specializzata in soluzioni per la gestione dei device mobile, per violazione brevettuale ed ora dovrà quindi pagare una multa da ben 147,2 milioni di dollari.
A sentenziare il tutto è stata la corte federale di San Francisco che dopo un’accurata valutazione della documentazione presentata da entrambe le parti coinvolte ha stabilito che il software di RIM che girà su device BlackBery e che, per essere più precisi, permette di gestire i dispositivi da remoto, va a violare quelle che sono le proprietà intellettuali della Mformation Technologies.
Il software in questione è conosciuto con il nome di BlackBerry Enterprise Server e va a configurarsi come uno dei principali prodotti impiegati in ambito aziendale.
Tenendo conto di ciò il valore della multa che RIM dovrà pagare è stato calcolato prendendo in considerazione ogni device che risulta collegato al BlackBerry Enterprise Server per ciascuno dei quali la canadese dovrà provvedere a sborsare 8 dollari che sommati tra loro restituiscono la cifra di 147,2 milioni di dollari.
La sentenza, tuttavia, pare faccia riferimento solo e soltanto a quelli che sono i device venduti negli Stati Uniti.
La situazione, comunque, potrebbe essere soggetta a cambiamenti durante i prossimi giorni, così come sottolineato da Crystal Roberts, portavoce di RIM, il quale ha fatto sapere che la canadese ha già provveduto a presentare una mozione legale mirante a ribaltare la scena.
RIM ritiene infatti che le proprietà intellettuali oggeto dell’attenzione siano state utilizzate su device BlackBerry prima ancora che Mformation Technologies ne richiedesse i brevetti.
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