Il Garante italiano per la protezione dei dati personali ha scritto a WhatsApp Inc. per assicurare agli utenti del Bel paese la piena regolarità del servizio offerto con quelle che sono le normative attualmente vigenti in Italia.
Il Garante intende infatti approfondire alcune questioni facenti riferimento alle notizie degli ultimi mesi in modo tale da poter certificare il corretto operato del servizio.
Il Garante ha infatti dichiarato che “L’intervento dell’Autorità trae origine dagli esiti di un recente rapporto dei Garanti per la privacy canadesi e olandesi dal quale sono emerse alcune caratteristiche nel funzionamento dell’applicazione sviluppata dalla società che potrebbero comportare implicazioni e rischi specifici per la protezione dei dati personali degli utenti. Questi ultimi, infatti, per poter usufruire del servizio di messaggistica, devono consentire che l’applicazione acceda alla rubrica dei contatti presente sul proprio smartphone o sul proprio tablet e cioè a dati personali di soggetti terzi, anche però di coloro che non hanno scaricato l’applicazione e non utilizzano quindi il servizio. Nel rapporto sono state inoltre ipotizzate possibili criticità nelle misure di sicurezza adottate, in particolare riguardo alla conservazione dei dati trattati e al loro accesso da parte di terzi non autorizzati”.
In particolare il Garante intende conoscere quali dati vengono raccolti ed utilizzati da WhatsApp al momento dell’iscrizione e durante l’utilizzo del servizio, quali sono le tempistiche di conservazione degli stessi e quanti account fanno riferimento all’utenza italiana oltre a voler ricevere conferma in merito ai metodi di conservazione e protezione delle informazioni personali degli utenti.
Il Garante ha inoltre chiesto conferma circa le misure adottate per annullare il rischio di accesso da parte di malintenzionati facendo specifico riferimento agli attacchi man in the middle.
A questo punto non resta nient’altro da fare se non attendere le risposte della società californiana.