La versione desktop di Spotify utilizza dei file di cache che consentono all’applicazione di conservare frammenti di canzoni e altri file tesi a rendere più fluida l’esperienza utente. Per impostazione predefinita, questi dati possono occupare fino al 10% dello spazio libero disponibile sull’hard disk ma, in caso di necessità, è possibile regolare questo parametro a proprio piacimento. Vediamo come.
Per regolare le dimensioni della cache di Spotify, non dovete far altro che accedere alle Preferenze del programma (tramite il menu Modifica > Preferenze sotto Windows o tramite il menu Spotify > Preferenze su OS X), scorrere verso il basso la schermata delle impostazioni ed arrivare alla voce Cache.
A questo punto, mettete la spunta sull’opzione Usa al massimo ed utilizzate l’indicatore collocato accanto a quest’ultima per scegliere quanti GB di spazio riservare alla cache di Spotify, che così non prenderà il largo a proprio piacimento consumando preziosi MB sul disco fisso del PC.
Per tornare alle impostazioni di default, naturalmente, basta tornare nelle preferenze di Spotify e rimettere la spunta sull’opzione Automatico: usa non più del 10% di spazio libero su disco, che ridarà all’applicazione la facoltà di gestire in maniera automatica lo spazio da riservare ai file di cache.