Si torna a parlare ancora una volta di Apple e della questione garanzia in Europa, un caso questo nato in Italia mesi fa e che adesso viene portato in primo piano anche in altri paesi dell’UE nei quali Cupertino piuttosto che garantire la tanto discussa assistenza gratuita di 2 anni inviterebbe i suoi utenti a sottoscrivere contratti a pagamento.
A dire la sua a riguardo, questa volta, è stato il Commissario Europeo Viviane Reding che in un discorso rilasciato alla stampa proprio nel corso delle ultime ore ha fatto notare come i governi non si sforzino sufficientemente per proteggere i consumatori.
Questo caso e le risposte che ho ricevuto mettono in luce che la Commissione non può restare a margine delle questioni che riguardano la messa in atto delle regole. L’approccio per la gestione di questi casi si è dimostrato molto diversificato e inconsistente a livello nazionale. Almeno in 21 stati membri, Apple non sta informando correttamente i consumatori sui diritti di garanzia legale di cui dispongono.
Per il Commissario Europeo, quindi, è necessario un maggiore sforzo in modo tale che le istituzioni locali possano tutelare quelli che sono gli interessi dei consumatori.
Nell’attesa, comunque, le associazioni dei consumatori degli altri paesi dell’UE, in primis quelle di Germania, Belgio, Lussemburgo e Portogallo, chiedono che Apple rispetti le normative delle nazioni e dei continenti in cui opera ragion per cui se l’Unione Europa ha stabilito l’obbligo di garanzia della durata di 24 mesi Tim Cook e la sua squadra non possono venire meno.
Dal fronte Apple per il momento non è giunta ancora alcuna dichiarazione ufficiale ma nel corso delle prossime ore di certo non mancheranno degli aggiornamenti.