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Google testa Mine, il servizio per catalogare i propri oggetti

 
Martina Oliva
24 Giugno 2013
3 commenti

Google Mine Google Plus

Stando ad una recente previsione fatta dagli analisti di Searchmetrics nel 2016 Google+, il social network del gran colosso delle ricerche in rete, supererà Facebook.

Ad incidere su questo presunto sorpasso vi saranno, sempre secondo gli analisti, le continue migliorie apportate a Google+ e le nuove features introdotte. A contribuire in tal senso potrebbe anche essere Google Mine.

Si tratta di un servizio attualmente in fase di test all’interno del Campus Google e tra i dipendenti e gli sviluppatori dell’azienda ma che prossimamente verrà integrato in Google+ per permettere gli utenti di “condividere le cose con i propri amici e tenersi aggiornati con ciò che gli stessi stanno condividendo”.

Scopo del progetto è quindi quello di mettere al centro dell’attenzione l’interesse che gli utenti iscritti al social network di big G hanno nei confronti di specifici oggetti.

Gli utenti avranno infatti a propria disposizione un apposito tool grazie al quale catalogare gli oggetti posseduti e condividere il tutto gli amici. Non dovrebbe poi mancare la possibilità di inserire recensioni ed immagini e quella di ottenere consigli e sconti.

Nel dettaglio Google Mine dovrebbe quindi permettere di: catalogare i propri affetti personali e di tenere traccia di quello che si possiede, di recensire gli oggetti da far vedere agli amici, di controllare chi vede i propri oggetti e di tener traccia dei commenti, di inviare richieste di prestito o di prova di oggetti che si possiedono gli amici, di condividere cose che si desidera dar via e di trovare eventuali acquirenti, di seguire, sfogliare e cercare quelle cose che condividono gli amici.

Considerando le caratteristiche del servizio Google Mine potrebbe inoltre rivelarsi particolarmente interessante per migliorare il sistema di ads mostrando agli utenti pubblicità ancor più mirate.

Via | TechCrunch

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Commento

  • #1usafed

    c’è un piccolo errore, e lo segnalo perché fino a poco tempo l’avrei fatto anche io:
    si dice “effetti personali” e non “affetti personali” 🙂

    24 Giu 2013, 2:16 pm Rispondi|Quota
  • #2barretta

    Io lo vedo anche come ottimo strumento per la pubblicizzazione di eventuali oggetti fatti in casa.
    Ipotizzate un designer che crea qualcosa di proprio o uno stilista oppure qualche prototipo tecnologico..
    Con la potenza di viralizzazione che vi è nell’ecosistema non faccio fatica a pensare che possa rivelarsi in un valido alter ego ai più blasonati progetti di vrowdfunding e che dia parecchio fastidio ai servizi di vendita on line dei prodotti usati come il mondiale Ebay oppure il casalingo Subito.

    24 Giu 2013, 3:48 pm Rispondi|Quota
  • #3TheQ.

    ma devo segnalare anche i miei 9000 Prism?

    25 Giu 2013, 10:11 am Rispondi|Quota