A marzo dell’anno corrente Andy Rubin disse addio alla divisione Android di Google in modo tale da potersi dedicare ad altri progetti.
Al momento dell’annuncio della decisione presa non vennero comunicati ulteriori dettagli. I rumor, però, suggerivano che la scelta fatta avrebbe portato l’uomo di big G fondatore di Android a diventare una delle figure centrali degli X Lab di Google.
A distanza di mesi appare ora abbastanza chiara la natura del nuovo impegno. Con un apposito post condiviso su Google+ Larry page ha infatti posto all’attenzione degli utenti un articolo pubblicato sul New York Times che spazza via ogni dubbio circa il nuovo impegno di Rubin ed il futuro di big G: i robot.
Sono felice per il prossimo progetto di Andy Rubin. La sua ultima scommessa, Android, è nata come un’idea folle finendo col mettere un supercomputer in tasca a centinaia di milioni di persone. Siamo ancora all’inizio di questo nuovo cammino, ma non vedo l’ora di vedere cosa accadrà.
Seguendo la falsariga di Amazon anche Google, quindi, ha scelto di darsi in toto alla robotica. L’impegno di Rubin dovrebbe andarsi a focalizzare sulla messa a punto di sistemi per l’automazione dedicati ai processi produttivi industriali, in particolar modo per quanto concerne i compiti ripetitivi all’interno delle catene di montaggio che allo stato attuale delle cose vengono svolte dal personale.
Per avviare il progetto Google ha fatto sapere di aver portato a termine l’acquisizione di sette diverse aziende giapponesi e statunitensi, tutte operanti nel campo della robotica e dell’intelligenza artificiale.
Per poter vedere i primi frutti della nuova missione di Rubin sarà però necessario attendere un bel po‘ o almeno questo è quel che al momento viene lasciato intendere.
Come in ogni progetto rivoluzionario, bisogna considerare il tempo come un fattore importante. Ci servono una pista per il decollo abbastanza lunga e una visione almeno decennale.
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