Oggi parliamo dell’ultimo “caso” nato nel mercato del mobile gaming. Si tratta di Flappy Bird, un giochino per Android e iOS con grafica in stile 8-bit che è riuscito a sfondare in poco tempo la soglia dei 50 milioni di download e a registrare qualcosa come 47.000 recensioni nell’App Store: lo stesso numero di app come Evernote e Gmail, tanto per capirci.
Se siete fra quei pochi che non hanno ancora avuto modo di giocarci, Flappy Bird ha due elementi chiave: la semplicità del concept e la difficoltà infernale del gameplay. Tutto quello che bisogna fare è premere il dito sullo schermo per far “zompettare” il volatile protagonista del gioco e non urtare i tubi verdi (rigorosamente in stile Super Mario) disseminati lungo lo schermo. Bazzecole, vero? Peccato che dopo millemila tentativi si riesca a fare un punteggio massimo di 4 o 5!
A rendere ancora più singolare il caso di questo videogame è il fatto che a realizzarlo è stata un’unica persona, il vietnamita Dong Nguyen, che ha usato i ritagli di tempo dal lavoro per svilupparlo. È nato in poche notti, insomma.
Ma a livello economico quanto è riuscito a generare? Un botto. Nel corso di un’intervista rilasciata da Dong Nguyen a The Verge è infatti emerso che i banner inclusi nel gioco portano qualcosa come 50.000$ al giorno al suo sviluppatore, che nel frattempo ha fondato una società (Gears Studios) e si sta occupando di altri progetti.
La software house è focalizzata su giochi tipo Flappy Bird, con richiami al retrogaming e meccanismi diabolici in grado di causare dipendenza anche nei più insospettabili. Quanto al giochino del pennuto dalle uova d’oro, per Nguyen è perfetto così, non verrà aggiornato. Forse ci sarà un seguito, ma con calma. Il tempo di far scemare l’hype dal primo capitolo, probabilmente.