La delazione come arma per combattere la pirateria in ambito aziendale: è questa la strada scelta dalla Business Software Alliance, associazione internazionale nata nel 1988 che si occupa giustappunto di contrastare la pirateria informatica e che vede fra i suoi clienti tantissimi big del settore hi-tech, come Microsoft, Adobe e Symantec.
Con un’iniziativa che non ha mancato di destare numerose polemiche, la BSA ha lanciato una campagna Facebook promettendo una vacanza gratis a chi avesse segnalato aziende che fanno uso di software pirata (quindi non privati cittadini). In realtà non c’è nessun viaggio di lusso in palio, ma un bel “pacco” di soldi sì.
Più precisamente, l’associazione offre 5.000$ per denunce relative a violazioni fino a 15.000$ e 200.000$ a coloro che segnalano violazioni di licenze per un totale di 3 milioni di dollari o più. Il programma è attivo non solo negli Stati Uniti ma anche in Australia, in Canada e in Cina.
Come appena accennato, l’iniziativa ha fatto molto “rumore” e l’opinione pubblica si è spaccata fra chi è a favore della delazione (se un’azienda fa soldi grazie a un software è giusto che lo paghi) e chi invece teme la nascita di un Far West delle licenze che alla lunga non gioverebbe a nessuno.
Di sicuro c’è il fatto che la Business Software Alliance si è già resa protagonista di azioni piuttosto controverse in passato, come la confisca dei computer a società colte a usare software pirata e non in grado di saldare il conto delle licenze dovute.
In conclusione, una piccola chicca: i responsabili del sito “TorrentFreak”, noti per non essere propriamente affini alla cultura del “terrorismo” anti-pirateria, hanno approfittato della situazione per segnalare alcune copie pirata di Windows 7 utilizzate dall’esercito degli Stati Uniti. Chissà se riceveranno il loro “premio” e si faranno una bella vacanza.