I feed RSS sono morti. È questa la conclusione a cui sono arrivate molte persone dopo la chiusura di Google Reader. D’altronde “big G” non fa mai nulla per caso, giusto? Su questo non ci sono dubbi ma forse sfugge un piccolo dettaglio: i feed RSS, non sono un prodotto né tantomeno un prodotto di Google. Sono un una tecnologia e un servizio.
Da questa fondamentale distinzione, il blog di The Old Reader, ottimo feed reader di cui vi abbiamo già parlato in passato, ha sviluppato un interessante post intitolato “What Not Dying Looks Like” all’interno del quale viene chiarito perché i feed RSS non sono morti e, anzi, la chiusura di un servizio che era divenuto monopolista nel settore delle news, come Google Reader, abbia in qualche modo restituito questa tecnologia agli utenti facendole vivere una seconda giovinezza.
Sviluppato da Netscape alla fine degli anni 90, il servizio RSS è ancora utilizzato per moltissimi scopi. A parte Facebook e Twitter – spiega The Old Reader – tutto è fruibile tramite feed, anche quando non ce ne accorgiamo.
Apple li utilizza per gli aggiornamenti dei Mac. Le sottoscrizioni ai podcast si basano su RSS. Ogni blog WordPress è abilitato alla fruizione via RSS, così come ogni sito di notizie. Sono tutti dotati di feed RSS. È il brusio di sottofondo di Internet.
In termini pratici, qualsiasi servizio per la lettura dei feed RSS potrà essere chiuso, qualsiasi azienda che se ne occupa in maniera più o meno diretta potrà chiudere, ma nessuno potrà vietare agli utenti di usare i feed. Proprio perché, come dicevamo prima, si tratta di una tecnologia, di un servizio, e non di un prodotto gestibile “dall’alto”.
Nessuno può decidere a quali feed far iscrivere un utente, quali informazioni fargli arrivare e quali pubblicità fargli sorbire: di fatto, è una delle tecnologie più libere e democratiche del Web. Forse è meglio pensarci su due volte prima di volerla vedere morta a favore di social network “chiusi”1 e gestiti da un “grande fratello”.
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Non è un mistero che in molti utilizzino Twitter al posto dei feed RSS, ma pensateci un secondo: Twitter sa chi seguite. Inoltre, se un giorno, per assurdo, dovesse chiudere, non potreste esportare le vostre news su un’altra piattaforma come invece fatto, senza grossi traumi, con le sottoscrizioni ai feed RSS dopo la chiusura di Google Reader. ↩