Brutte notizie all’orizzonte per gli utenti free di Spotify. Il celebre servizio di musica in streaming, secondo quanto riferiscono alcune recenti voci di corridoio, starebbe per riformulare il suo piano gratuito introducendo nuove, stringenti, limitazioni.
Le pressioni delle case discografiche (e degli artisti che queste ultime rappresentano) starebbero convincendo Spotify a ridurre i brani disponibili per gli utenti free, creando così una sorta di doppio catalogo: uno completo e in alta qualità per i sottoscrittori del piano Premium e uno “monco”, privo di determinati artisti e alcune novità discografiche, per gli utenti non paganti. Che nel frattempo dovranno continuare a subire le pubblicità, l’impossibilità di scaricare le playlist offline e uno streaming di qualità inferiore[1].
Per ora, ripetiamo, si tratta solo di rumor, ma quello che abbiamo appena dipinto è uno scenario più che plausibile. Spotify, infatti, il prossimo ottobre dovrà rinnovare i suoi accordi con Sony, Universal e Warner Bros. e non è difficile immaginare che questi tre colossi abbiano deciso di alzare la posta in gioco, forti anche delle “coccole” appena ricevute da Apple e dal suo Music (che come noto non prevede piani free, eccetto una trial gratuita iniziale di 3 mesi).
Che dire? Secondo il nostro modesto punto di vista, un servizio completo come Spotify li vale 10 euro al mese per quello che offre. Tuttavia non capiamo questa necessità di limitare ulteriormente le possibilità degli utenti che non vogliono o non possono permettersi un abbonamento Premium.
Così facendo – e speriamo di non essere facili profeti – si rischia di incentivare nuovamente quella pirateria musicale che proprio l’arrivo di servizi come Spotify era riuscita ad arginare in maniera egregia. Molto più che iTunes o altri servizi di musica legale.
[Engadget] [Photo Credits | endermasali / Shutterstock.com]
- 160kbps al posto dei 320kbps (opzionali) degli utenti Premium. ↩︎