Come verificare quali versioni di Microsoft .NET Framework sono installate e scaricare quelle mancanti

A chi, tra voi lettori di Geekissimo, non è mai capitato di installare uno o più software e di non riuscire a completare il processo a causa della mancanza sulla postazione multimediale in uso delle giuste librerie Microsoft .Net Framework?

Si tratta di una situazione abbastanza frequente che potrebbe però essere evitata in maniera pratica e veloce tenendo a portata di mano o, per meglio intenderci, di click, un apposito e semplice strumento mediante cui individuare rapidamente le diverse versioni di Microsoft .NET Framework che sono state installate sul PC così come nel caso di .NET Framework Version Detector.

LulzSec alla riscossa: beffa o verità?

LulzSec ritorno

A giugno dello scorso anno LulzSec, il noto gruppo di hacker attivisti, aveva annunciato l’interruzione della sua attività mediante un semplice ed apposito messaggio pubblicato su Twitter.

Nel corso delle ultime ore, però, tra gli innumerevoli video presenti su YouTube ne è apparso uno, visionabile a fine post e della durata di circa tre minuti, nel quale viene annunciato il gran ritorno del ben conosciuto collettivo hacker che, stando a quanto reso noto nel filmato, sarebbe fissato per il primo aprile dell’anno corrente.

Tenendo conto della data in questione e considerando anche il recente arresto di ben cinque membri del gruppo grazie alla collaborazione con l’FBI del loro ex leader non è certo da escludere il fatto che il video in questione possa essere una beffa bella e buona.

Apple perde il ricorso al TAR: confermata la multa italiana da 900 mila euro

Apple perde ricorso garanzia TAR

L’esito della vicenda non è stato esattamente quello che Apple, non molto tempo fa, aveva auspicato in merito alla situazione facente riferimento al non rispetto delle normative, sia nazionali sia europee, relative ai tempi ed alle modalità di garanzia per i suoi prodotti poiché, nel corso delle ultime ore, sono state confermate le multe del valore totale di ben 900 mila euro inflitte dall’Antitrust ad Apple conseguenzialmente alla messa in evidenza di quelle definite come pratiche commerciali scorrette ed a danno dei consumatori.

Apple, in parole ben più semplici, ha perso il ricorso.

A stabilire ciò è stata la prima sezione del TAR del Lazio che fatto sapere che non può essere accolta la richiesta da parte della società di Cupertino di sospendere la delibera dell’Antitrust che condanna la stessa al pagamento della massiccia multa per mancata informazione sui diritti di garanzia per il secondo anno sui suoi prodotti e per avere fornito informazioni tali da portare i consumatori a sottoscrivere l’utilizzo di Apple Care facendo in tal modo sovrapporre, seppur parzialmente, la garanzia legale gratuita prevista dal codice del consumo con un servizio aggiuntivo e, per di più, a pagamento.

Microsoft vieta Mac e iPad ai suoi dipendenti

Microsoft vieta Mac iPad dipendenti

Di certo non ha molto senso occuparsi della produzione di un dato prodotto se poi nella pratica abituale si è soliti ricorrere all’impiego di quanto realizzato dalla concorrenza e, sicuramente, è proprio questo il ragionamento che, nel corso degli ultimi giorni, è stato fatto dai vertici della Microsoft prendendo poi la decisione di vietare l’acquisto e l’utilizzo di device Apple ai propri dipendenti della divisione Sales, Marketing, Services, IT & Operations Group (SMSG), costituita da oltre 46.000 lavoratori in tutto il mondo, o, quanto meno, di farlo sfruttando il denaro dell’azienda.

A render nota la notizia è stato ZDNet che ha provveduto a pubblicare un’e-mail trapelata dal giornalista Mary Jo Foley contenente tutta una serie di precise indicazioni a cui, d’ora in avanti, il gruppo dovrà attenersi.

Page Archiver, archiviare le pagine web d’interesse e visualizzarle anche offline

Capita spesso, navigando frequentemente online, di incappare in pagine web che, per un motivo o per un altro, sarebbe utile poter consultare in un secondo momento e, sopratutto, anche in assenza di una connessione ad internet.

Per poter eseguire tale operazione l’unica cosa che, di default, è possibile fare sfruttando un qualsiasi browser web è quella di effettuare il salvataggio delle pagine web tramite l’apposita opzione annessa alla finestra.

Qualora però venga impiegato Google Chrome come strumento mediante cui navigare online un’estensione quale PageArchiver potrebbe invece rivelarsi decisamente ben più pratica.

PageArchiver, infatti, una volta installata sul browser web del gran colosso delle ricerche in rete, agisce in maniera estremamente semplice permettendo di salvare in formato HTML qualsiasi pagina web visualizzata online in modo tale da consentirne l’apertura in un secondo momento e, sopratutto, anche offline.

Google Chrome: il browser web più utilizzato per un giorno

Google Chrome batte la concorrenza per un giorno

Durante il weekend oramai trascorso Google Chrome ha superato l’incontrastato, o quasi, predominio di Internet Explorer divenendo quindi il browser web più utilizzato al mondo ma, attenzione, soltanto per un giorno!

Si, esatto, soltanto per 24 ore poiché, così come messo in evidenza dallo studio condotto dalla società di analisi Web StatCounter, durante la giornata di domenica 18 marzo 2012 il browser web reso disponibile dal gran colosso delle ricerche in rete è stato quello più utilizzato in Brasile, in India e in Russia totalizzando, in tal modo, circa il 32% del traffico, ovvero tanto quanto basta per rendere Google Chrome lo strumento di navigazione online maggiormente utilizzato tra la vasta utenza dell’intero globo terrestre pur continuando ad occupare la seconda o la terza posizione in classifica in Cina, negli Stati Uniti e in Germania.

NoVirusThanks YouTube Video Downloader, scaricare video da internet e convertirli in tanti formati diversi

Partendo dal presupposto che le API di YouTube vengono continuamente, o quasi, modificate potrebbe accadere che molti degli appositi strumenti mediante cui eseguire il download dei contenuti d’interesse presenti sul noto servizio web e propositi in passato qui su Geekissimo non risultino più funzionanti non avendo la possibilità di accedere al percorso di origine del video.

Considerando quanto appena affermato, qualora, cari lettori, foste andati incontro ad una fastidiosa situazione di questo tipo e nel caso in cui foste alla ricerca di una semplice ma più che valida soluzione alternativa allora, sicuramente, potreste prendere in considerazione l’idea di ricorrere all’utilizzo di NoVirusThanks YouTube Video Downloader.

Android: le app gratuite riducono all’osso la batteria

Batteria Android EProf

Secondo quanto emerso da una recente ricerca della Purdue University eseguita in collaborazione con la Microsoft circa il 75% della carica di un device mobile e, in questo caso specifico, dei dispositivi Android, viene consumata dall’advertising delle app gratuite mentre il mero impiego delle applicazioni, diversamente da quello che potrebbe essere il pensiero comune, comporta un consumo pari al 25% e che, se confrontato con gli altri risultati, appare praticamente minimo.

La ricerca, avente come obiettivo, appunto, quello di verificare quanto la pubblicità possa andare ad incidere sui consumi della batteria dei device Android, è stata eseguita sfruttando un apposito strumento denominato EProf (attualmente in fase di sviluppo anche per piattaforma Windows Phone) in grado di misurare le varie istanze attive sul dispositivo e di tenere traccia dei singoli consumi.

Ciò che ne è emerso dall’analisi è stato, sostanzialmente, che tutte le applicazioni gratuite contenenti pubblicità fanno pesare il loro mancato pagamento sulla batteria del device in uso… come? Semplice: utilizzando la connessione ad internet per effettuare il download di banner e spot e per l’invio dei dati.

Apple e la battaglia delle nano-SIM

Apple nano-SIM

Se sino ad ora i produttori di smartphone si sono prevalentemente scontrati a suon di brevetti stando alla proposta di standard avanzata da Apple che la prossima settimana verrà messa al voto dall’European Telecommunications Standards Institute (ETSI) il nocciolo della questione potrebbe ora spostarsi sulle dimensioni delle SIM.

Stando a quelle che sono le ultime informazioni attualmente disponibili risulta infatti che Apple stia tentando di convincere i competitors rientranti nel settore smartphone affinché le nano-SIM, progettate dall’azienda tedesca Giesecke & Devrient ed aventi dimensioni inferiori di circa il 30% rispetto alle già piccole micro-SIM, diventino uno standard per tutti.

Il nocciolo della questione, però, consiste nella modalità mediante cui le nano-SIM si ritiene debbano essere inserite nei device, modalità che Apple sarebbe intenzionata ad imporre.

I produttori sono infatti d’accordo circa l’adozione delle nano-SIM ma a dividere le parti vi è proprio la questione relativa alla modalità di inserimento sulla quale Nokia, RIM e Motorola si sono opposte e continuano tutt’ora ad essere intransigenti.

HP unificherà le divisioni stampanti e personal computer

HP unione divisioni stampanti PC

Stando a quelle che sono le ultime informazioni attualmente in circolo risulta che Hewlett-Packard o, molto più semplicemente, HP sia in procinto di apportare un’ulteriore ed importante modifica alla sua struttura riunendo la divisione personal computer (IPG) con quella stampanti (PSG) che insieme andrebbero quindi ad assumere il nuovo nome di Printing and Personal Systems Group.

Ad occuparsi della diffusione della notizia è stato il Wall Street Journal che, ovviamente, ha evitato accuratamente di citare i nomi delle fonti da cui proverebbe l’indiscrezione provvedendo comunque a riportare tutta una serie di interessanti informazioni riguardo quello che, a quanto pare, andrà a configurarsi come il nuovo corso di HP.

Stando a quanto pubblicato dal WSJ, infatti, alla guida della nuova ed unica divisione ci sarà Todd Bradley, già vicepresidente del gruppo PSG, mentre Vyomesh Josh, il responsabile di IPG, sarebbe intenzionato ad abbandonare la sua posizione e l’intera azienda dopo circa 31 anni di operato all’HP.

Pneumatic Tubes File Router, spostare file e cartelle in diverse posizioni in maniera semplice e veloce

Gestire in maniera pratica ed efficiente quelli che sono i file ai quali, per un motivo o per un altro, ci si ritrova ad accedere con maggiore frequenza costituisce un fattore molto importante al fine di ottimizzare nel miglior modo possibile il proprio operato al PC.

Talvolta, però, l’esecuzione di quanto appena accennato può divenire molto difficile, specie se si dispone di un gran numero di file archiviati sul computer in uso per cui per poter accedere velocemente a quanto d’interesse sarebbe prima necessario mettere ordine.

Per eseguire quanto appena accennato in maniera semplice e, sopratutto, senza dover impiegare grandi quantità di tempo prezioso è però possibile ricorrere all’impiego di Pneumatic Tubes File Router, un software totalmente gratuito e specifico per sistemi operativi Windows (sia a 32-bit sia a 64-bit), che, appunto, una volta in uso permetterà di spostare i file e le cartelle in specifiche posizioni senza dover aprire ogni singola directory.

Now Playing Pop-up For YouTube, visualizzare notifiche sul desktop indicanti il video riprodotto su YouTube

Se amate tenere sotto costante controllo tutte le varie ed eventuali attività che siete soliti eseguire navigando online e se, andando ancor più nello specifico, siete alla ricerca di un valido sistema grazie al quale tenere traccia dei video riprodotti su YouTube anche qualora la finestra del browser web dovesse essere ridotta al minimo allora sarete sicuramente più che felici di poter fare la conoscenza di una risorsa quale Now Playing Pop-up For YouTube.

Ma di che cosa si tratta? Scopriamolo subito!

Now Playing Pop-up For YouTube è una nuova e simpatica estensione per Google Chrome, il browser web del gran colosso delle ricerche in rete, che, una volta installata, permetterà di visualizzare tutta una serie di apposite notifiche direttamente sul proprio desktop ogni qual volta verrà avviata la riproduzione di un nuovo video su YouTube rivelandosi particolarmente utile in tutti quei casi in cui il ben noto servizio venga impiegato come risorsa alla quale attingere per ascoltare i filmati facenti riferimento ai brani musicali preferiti.

Italia: smartphone, tablet, apps e social network trainano la crescita digitale

Italia nuovi media digitali

Se nel suo complesso il mercato dei media in Italia è continuato a calare durante il 2011 oramai trascorso, smartphone, tablet, apps e social network, ovvero tutto ciò che fa parte dell’esclusiva categoria dei nuovi media digitali, pare stiano riuscendo a trainare il mercato facendo entrante il Bel paese a pieno titolo nell’universo dell’economia digitale, almeno secondo quanto emerso dall’ultimo studio dell’Osservatorio New Media & New Internet del Politecnico di Milano.

Il consumo dei media digitali pare infatti stia prendendo una piega completamente diversa da quella assunta in passato abbandonando il vecchio web in favore di applicazioni ed il mondo dei motori di ricerca a favore, invece, di quello dei social network, il tutto agendo direttamente da smartphone e tablet, ovvero in piena mobilità.

Il cambiamento di internet, infatti, è dettato sopratutto dalla sempre maggiore diffusione di nuovi dispositivi in grado di amplificarne e moltiplicarne le occasioni d’utilizzo anche tra quel gran numero di abitanti del Bel paese che, per un motivo o per un altro, risultano da sempre, o quasi, meno inclini all’utilizzo dei ben più traidizionali computer andando quindi sempre più ad abbattere le frontiere del digital divide.

Google difende Hotfile dall’accusa di violazione di copyright

Google difende Hotfile

I legali di Google, il gran colosso delle ricerche in rete, hanno deciso di tendere una mano verso Hotfile ed i suoi vertici nel tentativo di difendere la celebre piattaforma di file hosting da Motion Picture Association of America (MPAA) unendosi quindi alla resistenza del cyberlocker in un tribunale della florida.

Al centro della questione vi è l’accusa da parte dell’Organizzazione americana dei produttori cinematografici di condivisione illegale di contenuti protetti da diritto d’autore ed a detta dei quali sarebbe favorita da Hotfile, visione che, tuttavia, pare non essere condivisa da big G.

La richiesta da parte delle major di bloccare in maniera definitiva Hotfile è infatti giunta a Google come una vera e propria minaccia per la presenza in rete di svariati servizi apparentemente legali.

Secondo quanto sostenuto da Google, infatti, la DMCA (Digital Millenium Copyright Act), ovvero quella legge che le major stanno utilizzando per chiedere la chiusura dei siti che vanno a violare il copyright, prevede che tutte le varie ed eventuali violazioni di diritti d’autore vengano dimostrate in modo tale da poter mettere in evidenza come il provider sotto accusa, in questo caso Hotfile, sia effettivamente al corrente del misfatto.