Google Glass, confermata l'esistenza di un app store

Google Glass, il progetto sarà affidato a Motorola?

Google Glass, il progetto sarà affidato a Motorola?

Lo sviluppo ed il lancio del Moto X, il super smartphone in grado, almeno in teoria, di dare del filo da torcere ad Apple, Samsung e a tutti gli latri grandi nomi in fatto di mercato mobile, non è stata l’unica ragione ad aver spinto Google, tempo fa, all’acquisizione di Motorola Mobility.

In un futuro non molto lontano, infatti, Motorola potrebbe occuparsi anche di altri hardware di big G inclusi i chiacchieratissimi Google Glass.

Lo chief executive di Motorola, Dennis Woodside,  ha infatti rilasciato un’interessante dichiarazione sulle pagine del Wall Street Journal raccontando come il collega Mark Randall stia già collaborando in maniera piuttosto attiva con Google per risolvere alcune delle problematiche insorte durante la fase di progettazione e di realizzazione degli occhiali per la realtà aumentata.

Google Glass, un battery-pack per triplicare la durata della batteria

Google Glass, un battery-pack per triplicare la durata della batteria

Google Glass, un battery-pack per triplicare la durata della batteria

L’edizione Explorer dei Google Glass, quella destinata in via esclusiva agli sviluppatori, sta riscuotendo gran successo tra coloro che hanno avuto modo di sperimentarne le caratteristiche.

Tra le tante entusiasmanti features i Google Glass presentano però un difetto, un punto negativo comune alla maggior parte dei device tech: la scarsa durata della batteria.

I Google Glass, stando a quanto è stato possibile verificare sino a questo momento, sono infatti dotati di una batteria capace di offrire un’autonomia pari al massimo a cinque ore di buon utilizzo, il che risulta abbastanza poco se si ha intenzione di sfruttare a tutto tondo gli occhiali per la realtà aumentata di big G.

La fastidiosa problematica in questione potrebbe però essere risolta ricorrendo all’impiego di un utile accessorio ideato dal progettista Kevin Alan Tussy ed in grado di triplicare la durata della batteria.

Microsoft, altre conferme sugli occhiali con realtà aumentata

Microsoft, altre conferme sugli occhiali con realtà aumentata

Microsoft, altre conferme sugli occhiali con realtà aumentata

Un nuovo brevetto depositato da Microsoft lo scorso anno presso l’USPTO farebbe ben sperare, unitamente a quanto già trapelato in passato, in merito alle intenzioni dell’azienda di rilasciare sul mercato degli occhiali per la realtà aumentata dedicati al gioco in multiplayer per Xbox.

Microsoft ha infatti richiesto un brevetto per “il sistema e i relativi metodi per invitare un potenziale giocatore a partecipare a un gioco in multiplayer tramite un dispositivo con display montato sulla testa dell’utente”.

Trattasi dunque di occhiali tech ben differenti dai Google Glass e pensati per un impiego prettamente videoludico. Gli occhiali di Microsoft potrebbero essere sfruttati in connessione con programmi multimediali in multitasking ed avrebbero funzionalità eye-tecking, informazioni spaziali, riconoscimenti facciale, riconoscimento vocale e HUD proiettati direttamente sulle lenti.

Apple acquisisce Passif Semiconductor, nuovi rumors sull'iWatch

Apple acquisisce Passif Semiconductor, nuovi rumors sull’iWatch

Apple acquisisce Passif Semiconductor, nuovi rumors sull'iWatch

Apple ha messo a segno l’acquisizione di Passif Semiconductor, una società specializzata nella produzione di chipset a bassissimo consumo per il Bluetooth. A darne noizia è stata, in primis, la reporter Jessica Lessin ma per il momento non sono ancora stati rivelati i dettagli dell’accordo.

Attualmente non è ancora possibile sapere con precisione in che modo Apple intenda sfruttare le competenze di Passif Semiconductor ma di certo non è poi così difficile immaginare che l’azienda stia pensando alla miniaturizzazione.

Passif Semiconductor, così come già accennato, si dedica infatti alla creazione di chipset di piccole dimensioni dal ridotto consumo energetico e specifici per dispositivi che sfruttano tecnologie di comunicazione Bluetooth. Considerando il campo operativo di Passif Semiconductor l’acquisizione potrebbe trovare la sua utilità nella realizzazione del chiacchierassimo iWatch, il presunto orologio intelligente di Cupertino.

Google Glass: vietati alla guida in UK, distraggono il conducente

Google Glass: vietati alla guida in UK, distraggono il conducente

Google Glass: vietati alla guida in UK, distraggono il conducente

Tra le varie funzionalità annesse ai Google Glass quella che consente di visualizzare le mappe e di ottenere indicazioni stradali è sicuramente molto interessante.

Nel Regno Unito, però, non tutti sono dello stesso parere. I Google Glass non sono ancora stati immessi sul mercato ma in UK il Ministero dei Trasporti, sulla falsariga del motto “prevenire è meglio che curare”, ha già provveduto a vietarne l’uso durante la guida poichè in grado di distrarre eccessivamente il conducende causando incidenti stradali.

Un portavoce dei vertici UK ha infatti dichiarato: “siamo consapevoli del lancio imminente dei Google Glass e stiamo discutendo con la polizia per garantire che le persone non usino questa tecnologia durante la guida. È importante che i conducenti diano la loro piena attenzione alla strada quando sono al volante e che non si comportino in un modo che impedisca loro di osservare ciò che accade sulla strada“.

Google Glass, disponibili su invito per gli amici degli sviluppatori

Google Glass, disponibili su invito per gli amici degli sviluppatori

Google Glass, disponibili su invito per gli amici degli sviluppatori

L’approccio che big G ha scelto per i Google Glass non è poi così dissimile da quanto già visto svariate volte in passato in occasione del lancio di un nuovo prodotto/servizio targato Mountain View: l’accesso a inviti.

A quanto pare, infatti, Google ha iniziato ad inviare email agli sviluppatori che partecipano al programma Explorer chiedendogli di scegliere un amico al quale verrà recapitata un’unita dei tanto chiacchierati occhiali per la realtà aumentata.

Adoriamo mostrare Glass ai nostri amici. Ci siamo perfezionati nel comando “Ok Glass, scatta una foto”, così che l’immagine possa immortalare persone sorridenti e con un aspetto chic. Beh, forse non entrambe le cose nello stesso momento. Ancora di più, amiamo condividere Glass con i nostri amici, perché le avventure vissute con Glass sono più divertenti se condivise. Questa è l’occasione giusta per invitare un amico nel programma Glass Explorer. Compilate questo modulo per condividere Glass, le facce buffe e molto altro con un amico.

Steam

Windows 8 diventa il secondo sistema operativo più utilizzato su Steam

Steam

Windows 8 e videogiochi: l’accoppiata, a quanto pare, funziona. Nel mese di luglio, il tanto bistrattato sistema operativo di Microsoft, si è piazzato al secondo posto nella graduatoria degli OS più utilizzati su Steam, la celebre piattaforma di digital delivery gestita da Valve, con un 13,34% di utenza all’attivo (+1,10% rispetto al mese precedente). Prima di esso, sul primo gradino del podio, si piazza come facilmente intuibile Windows 7 che domina la scena videoludica (e quella del mercato PC più in generale[1]) con il 52,39% di diffusione.

Google vuole tablet Android della stessa qualità dell'HTC One

Google vuole tablet Android della stessa qualità dell’HTC One

Google vuole tablet Android della stessa qualità dell'HTC One

Di talbet basati sul sistema operativo mobile Android ce ne sono davvero parecchi ed il loro successo sul mercato si sta rivelando, mese dopo mese, sempre maggiore. Nonostante ciò non è stato ancora raggiunto il pieno potenziale sul fronte qualità.

A pensarla in tal modo è Hugo Barra, vicepresidente della divisione product management di Google, che, appunto, lamenta la mancanza di tablet aventi la medesima qualità dell’HTC One in fatto di design e di specifiche.

Se guardate l’esecuzione che HTC ha fatto sullo smartphone One, è incredibile. […] Perché nessuno non ha fatto la stessa cosa su un tablet?

Sony e Panasonic svilupperanno dischi ottici da almeno 300 GB

Sony e Panasonic svilupperanno dischi ottici da almeno 300 GB

Sony e Panasonic svilupperanno dischi ottici da almeno 300 GB

Entro la fine del 2015 giungerà sul mercato una nuova generazione di dischi ottici da almeno 300 GB. Trattasi dei Blu-ray del futuro, vale a dire il frutto prossimo dell’accordo firmato, proprio nel corso delle ultime ore, da Sony e Panasonic.

L’obiettivo dei due partner è quello di cercare di introdurre sul mercato una nuova tecnologia grazie alla quale rendere ancor più semplice l’archiviazione a lungo termine di grandi quantità di dati, in particolar modo dei contenuti audio e video.

Allo stato attuale delle cose le due aziende sono ancora impegnate nell’accordarsi circa le specifiche del nuovo formato ottico ma entrambe fanno comunque notare, mediante l’apposito comunicato diramato, che i propri prodotti ottici su lungo periodo saranno di notevole qualità grazie alle loro ottime proprietà nel proteggere i dati da polvere, acqua, umidità, escursioni climatiche e vari altri agenti esterni.

Nexus 7 edizione 2014, Google sceglierà LG

Nexus 7 edizione 2014, Google sceglierà LG

Nexus 7 edizione 2014, Google sceglierà LG

Qualche giorno fa, nel corso di un evento ad hoc, Google ha presentato ufficialmente il nuovo Nexus 7. Anche se il nuovo tablet di big G ha soltanto pochi giorni di vita c’è chi già pensa al prossimo modello, quello che l’azienda presenterà al mondo nel 2014.

A parlarne è Mingchi Kuo, noto analista di KGI Securities, secondo cui per l’edizione 2014 del tablet Nexus 7 Google sceglierà LG invece che Asus come partner per la produzione.

Le motivazioni alla base di tale presunta scelta sono diverse ma tutte, secondo l’analista, più che plausibili.

Se si considera che “per tradizione” Google ha fatto ruotare i propri partner per la gamma Nexus e che ad Asus è già stato concesso sufficiente spazio allora l’ipotesi LG potrebbe non apparire così remota.

Chromecast, exploit e permessi di root

Chromecast root

Sono bastati pochi giorni affinché qualcuno trovasse il modo di “bucare” il Chromecast di Google e a rootare il dispositivo. A riuscire nell’impresa sono stati i ragazzi di GTVHacker, che sono riusciti a trovare un exploit nel Secure-Boot del dongle marchiato Mountain View e ad ottenere i permessi di root sfruttando una tecnica relativamente semplice.

Apple vuole migliorare Siri ed abbandonare Nuance

Apple vuole migliorare Siri ed abbandonare Nuance

Apple vuole migliorare Siri ed abbandonare Nuance

Stando a quanto emerso nel corso degli ultimi giorni Apple ha intenzione di eliminare la sua dipendenza da Nuance e proprio per questo ha riunito un piccolo team di talenti in fatto di tecnologia vocale in modo tale da poter migliorare l’assistente vocale Siri.

Il team pare sia al lavoro in un ufficio segreto a Boston, molto probabilmente sito nei pressi del campus MIT.

Il gruppo sembra sia composto da membri che in precedenza lavoravano per VoiceSignal Technologies, un’azienda operante nel settore del riconoscimento vocale acquisita nel 2007 da Nuance stessa, e da alcuni uomini che di recente hanno abbandonato Nuance per entrare a far parte del team di Tim Cook tra cui Gunnar Evermann, Don McAllaster e Larry Gillick.

Per chi non lo sapesse la tecnologia di riconoscimento vocale di Nuance è attualmente impiegata da Siri per il rilevamentoo di una determinata lingua.

Google lavora anche ad un set-top box basato su Android?

Google lavora anche ad un set-top box basato su Android?

Google lavora anche ad un set-top box basato su Android?

Chromecast, il mini dongle per lo streaming video che Google ha presentato nel corso di un apposito evento tenutosi questa settimana, potrebbe non essere l’unica strategia studiata dal gran colosso di Mountain View per guadagnarsi un posto di fiducia nei salotti degli utenti.

Stando infatti a quanto emerso nel corso delle ultime ore Google, che dopo il fallimento del progetto Nexus Q e della Google TV ha bisogno di recuperare, pare stia pensando anche ad un set-top box basato su Android e dal funzionamento simile a quello della Apple TV.

Ad aver diffuso per primo la notizia è stato il Wall Street Journal riportando una dimostrazione privata mostrata in occasione del CES 2013 e curata da Andy Rubin in persona.

Copyright AGCOM

L’AGCOM presenta la sua riforma sul copyright digitale

Copyright AGCOM

Dopo le polemiche dell’anno scorso, l’Autorità Garante per le comunicazioni ha pubblicato una bozza della sua nuova riforma in materia di copyright digitale. I pilastri del nuovo regolamento, a detta di AGCOM, sono rilancio dell’offerta legale per i contenuti online e l’educazione degli utenti. Sembrano leggermente ammorbidite rispetto al passato le norme relative all’oscuramento dei siti accusati di ospitare materiale pirata ma in Rete si sono già sollevate molte voci polemiche.