Apple iWatch

Apple sta sperimentando un iWatch in vetro curvato?

Apple iWatch

Sul finire di dicembre dello scorso anno aveva iniziato ad impazzare online la notizia secondo cui Apple avrebbe prodotto, di lì a breve, un orologio intelligente Bluetooth grazie alla collaborazione con Intel.

Dell’orologio in questione, nominato per convenzione iWatch, non se ne è saputo più nulla… sino a qualche ora fa.

Il New York Times, infatti, riporta un’anticipazione fatta da fonti che hanno richiesto l’anonimato secondo cui Apple avrebbe iniziato a preparare qualcosa del proprio progetto contattando la Hon Hai Precision Industry Company.

Allo stato attuale delle cose è praticamente impossibile apprendere ulteriori dettagli ma con ogni probabilità Apple avrebbe dato il via ad un nuovo percorso di sviluppo che in tempi non esattamente remoti potrebbe condurre alla produzione ed alla successiva distribuzione di iDevice come, appunto, un orologio portando quindi il display a raggiungere soltanto 1,5 pollici di diagonale.

Eric Schmidt cessione azioni Google

Google, Eric Schmidt ha ceduto il 42% delle sue azioni

Eric Schmidt cessione azioni Google

Eric Schmidt, l’attuale presidente di Google, torna nuovamente a far parlare di sé ma questa volta il nocciolo della questione non è un viaggio in Corea del Nord ma le sue azioni ed il suo futuro a Mountain View.

Stando infatti a quelle che sono le ultime notizie al momento disponibili Eric Schmidt ha scelto di vendere quasi la metà della sua quota Google.

Trattasi, per essere precisi, del 42% delle quote ovvero 3,2 milioni di azioni per un valore complessivo di ben 2,5 miliardi di dollari.

La cessione, andando ancor più nel dettaglio, è stata concordata con la U.S. Securities and Exchange Commission, l’ente federale americano che vigila sulla borsa valori, e verrà effettuata in maniera diluita su un periodo di dodici mesi in modo tale da cercare di ridurre il più possibile l’impatto sul mercato.

Famiglia Bush attacco cracker

La famiglia Bush cade vittima dell’attacco di un cracker

Famiglia Bush attacco cracker

A quanto pare la famiglia Bush si è ritrovata a dover fare i conti con un cracker che ha portato online tutta una serie di dettagli privati legati alla vita dei due ex presidenti degli Stati Uniti.

Firmandosi con il nickname di Guccifer, che secondo una prima interprettazione dovrebbe trattarsi di una crasi delle parole Gucci e Lucifer, il cracker sarebbe riuscito ad accedere all’indirizzo di posta elettronica di Dorothy W. Bush, la sorella dell’ex presidente, prelevando del materiale, risalente ad un periodo compreso tra il 2009 e il 2012, poi postato online.

Ulteriore materiale pubblicato in rete sarebbe invece emerso dalle caselle di posta elettronica di altri componenti della famiglia di cui al momento non ne è stato ancora specificato il nome.

La pubblicazione del materiale, inoltre, sarebbe stata effettuata craccando un ulteriore account impiegato, appunto, per mascherare con un falso nome l’upload dei dati.

Google Yahoo! accordo pubblicità

Google e Yahoo!, accordo firmato per la pubblicità contestuale

Google Yahoo! accordo pubblicità

Pur essendo e restando avversarie in fatto di query, Google e Yahoo!, nel corso delle ultime ore, hanno firmato un accordo che sancisce l’instaurarsi di un’interessante collaborazione in tema di advertising.

L’accordo sigla infatti un rapporto di partnership tra i due colossi in base al quale Yahoo! metterà a disposizione i propri spazi invenduti e Google farà altrettanto con gli annunci contestuali in modo tale da poterli posizionare sugli spazi in questione.

L’accordo determina una collaborazione non esclusiva, di estensione globale, basata su annunci di tipo display e legata alle pubblicità contestuali, così come spiegato da Yahoo! stessa.

Microsoft privacy Gmail

Microsoft si scaglia contro Google, Gmail non rispetta la privacy

Microsoft privacy Gmail

Così come già accaduto in passato Microsoft è tornata ad attaccare Google ma, questa volta, a finire nell’occhio del ciclone è Gmail, il servizio di posta elettronica reso disponibile da big G.

Microsoft, infatti, ha dato vita ad una vera e propria campagna intitolata “Don’t get scroogled by Gmail” mediante cui punta il dito contro il comportamento di Google messo in atto ogni volta che un utente accede a Gmail utilizzando il browser web e facendo riferimento, nello specifico, all’analisi delle email effettuata da big G per offrire pubblicità pertinenti all’interno del servizio di posta elettronica, mostrandola, appunto, accanto ai messaggi.

Secondo uno studio commissionato da Microsoft circa il  70% degli utenti Gmail intervistati non è a conoscenza di questa pratica, il 90%, invece, non approverebbe tale modus operandi.

Proprio per questo Microsoft ha quindi invitato gli utenti Gmail, e non solo, ad utilizzare Outlook.com per la creazione di caselle di posta elettronica gratuite.

iTunes Store record 25 miliardi brani venduti

Nuovo record per iTunes Store, raggiunti i 25 miliardi di download

iTunes Store record 25 miliardi brani venduti

Quello che è stato raggiunto da iTunes Store nel corso delle ultime ore è sicuramente un traguardo degno di nota: il negozio virtuale di Apple ha toccato quota 25 miliardi di canzoni scaricate.

Considerando il fatto che il 6 giugno del 2011 venne annunciato il traguardo dei 15 miliardi di brani scaricati da allora, in appena 20 mesi, è stato effettuato il download della modica cifra di 10 miliardi di canzoni.

L’importante traguardo è stato annunciato da Apple proprio nel corso delle ultime ore con la pubblicazione di un apposito comunicato mediante il quale ha inoltre provveduto a far sapere che il fortunato ultimo acquirente, un cliente tedesco di nome Phillip Lüpke, ha vinto una iTunes Gift Card  da ben 10 mila dollari in download digitali.

iPhone Gradiente Eletronica

iPhone, in Brasile Apple potrebbe perdere il diritto all’uso del marchio

iPhone Gradiente Eletronica

Alcune settimane fa è stata immessa sul mercato una serie di nuovi smartphone basati su Android e pensati esclusivamente per il Brasile che sin da subito ha fatto parlare di sé per il particolare nome che contraddistingue l’intera gamma: iPhone.

Si, esatto, la serie di smartphone Android in questione è stata contrassegnata con il nome di quello che, invece, è noto praticamente in tutto il mondo per essere il “melafonino” di Cupertino.

Tenendo conto di ciò sin da subito è stata ipotizzata l’avvicendarsi di una battaglia legale tra Apple e Gradiente Eletronica SA, il produttore dei device Android, per il controllo del nome.

A tal proposito, se in molti avrebbero dato per certo il fatto che sarebbe stata Apple ad avere la meglio e che l’unico smartphone identificabile con il nome di iPhone potesse essere il suo i rumors stanno invece facendo sorgere il dubbio che le cose, d’ora in avanti, potrebbero non stare più in tal modo.

Super Wi-Fi gratuito Stati Uniti

Gli Stati Uniti e il super Wi-Fi pubblico e gratuito

Super Wi-Fi gratuito Stati Uniti

Già da diverse ore a questa parte impazza in rete, e non solo, la notizia, originariamente diffusasi per mezzo di un articolo pubblicato online dal Washington Post, secondo cui la Federal Communications Commission statunitense è attualmente impegnata nel promuovere l’installazione di reti Wi-Fi gratuite in tutte le città in terra a stelle e strisce in modo tale da dare origine ad un super network Wi-Fi, tanto potente quanto esteso, che i consumatori potranno servirsene per fare telefonate, ovviamente in VoIP, e navigare in internet senza pagare alcuna bolletta mensile.

Quella che a tratti potrebbe sembrare una bufala bella e buona è, in effetti, il frutto di un pezzo contente non poche semplificazioni da cui scaturisce una sorta di favola utopica basata però su informazioni e considerazioni reali.

Infatti, le reti super Wi-Fi saranno si installate ma, diversamente da quanto appreso dal Washington Post, avranno un costo per tutti, nessuno escluso.

Il super Wi-Fi a cui viene fatto riferimento è infatti quello che dovrà nascere dalla regolamentazione dell’utilizzo dei white space, ovvero le porzioni di spettro elettromagnetico assegnato alle trasmissioni televisive e che al momento risultano inutilizzate.

Amazon, in sviluppo due sistemi di pagamenti mobili

Coins, in arrivo la moneta virtuale di Amazon

Amazon Coins moneta virtuale

Nel corso della giornata di ieri Amazon ha annunciato ufficialmente la disponibilità di Coins, un prodotto prettamente indirizzato ai possessori di un device Kindle Fire che va a configurarsi come una moneta virtuale che verrà distribuita agli utenti e che consentirà di effettuare l’acquisto di app, giochi e contenuti in-app dall’Amazon Appstore.

La moneta virtuale di Amazon entrerà in vigore a partire dal mese di maggio dell’anno corrente anche se stando a quelle che sono le prime informazioni al momento disponibili sembra che inizialmente sarà possibile continuare a pagare i propri acquisti sfruttando la carta di credito così come avviene tutt’ora.

Inizialmente, inoltre, Amazon distribuirà moltissimi Coins gratuiti agli utenti e successivamente ci sarà anche la possibilità da parte degli acquirenti del colosso dell’e-commerce di comprare e di guadagnare la moneta virtuale anche se per il momento non ne sono ancora state rese note lo modalità.

I Coins, molto probabilmente, potranno essere guadagnati in vari modi come, ad esempio, con l’acquisto di specifici prodotti o, ancora, all’interno delle stesse app, superando specifici livelli e raggiungendo determinati obiettivi.

Instagram sul web: adesso l’esperienza diventa quasi completa!

Si parla ancora di Instagram, ma questa volta non vogliamo focalizzarci sulla nota applicazione che, a quanto pare, non ha assolutamente risentito del polverone riguardante i termini di servizio. Vi avevamo già evidenziato l’arrivo dei profili web lanciati dallo staff per permettere agli utenti di consultare le pagine dei contatti direttamente del computer, senza accedere dal proprio smartphone.

Nonostante tale innovazione, ancora non si poteva parlare di “Instagram sul web”, infatti, gli utenti potevano solo consultare i profili degli iscritti.

Stephen Elop tablet Nokia

Il tablet Nokia è in cantiere, parola di Elop

 Stephen Elop tablet Nokia

Delle presunte intenzioni di Nokia di immettere sul mercato un proprio tablet se ne parla già da qualche tempo a questa parte, in particolare in seguito al rapporto di partnership instaurato tra la finlandese e Microsoft per la produzione dei terminali appartenenti alla gamma Lumia.

Tuttavia se sino a qualche tempo fa c’erano ancora diverse incertezze in tal senso nel corso degli ultimi giorni Stephen Elop ha provveduto a sgombrare il campo da ogni dubbio.

Al momento non si sa come e non si sa neppure quanto ma Nokia prima o poi presenterà un suo tablet, parola del CEO della finlandese.

Senza far giri di parole Elop ha infatti dichiarato “Non abbiamo annunciato alcun tablet ad oggi, ma è qualcosa a cui stiamo guardando molto da vicino. Stiamo studiando il mercato ora che Microsoft ha introdotto il suo tablet Surface, stiamo provando ad imparare ed a capire quale sia la strada giusta per partecipare”.

Wine per Android

Wine permetterà di eseguire applicazioni Windows su Android

Wine per Android

Wine (Wine Is Not an Emulator), il software che permette di eseguire applicazioni Windows su altri sistemi operativi (Linux, Mac OS X, FreeBSD e Solaris), si prepara a sbarcare su smartphone e tablet basati su Android con lo scopo originario di far girare anche sui device mobile del robottino verde di big G le applicazioni pensate per l’OS della redmondiana.

A dare il grande annuncio è stato Alexandre Julliard, lo sviluppatore originario del progetto, che nel corso del Free and Open source Software Developers’ European Meeting (FOSDEM) a Bruxelles ha mostrato il funzionamento di Wine per Android.

Durante il meeting Julliard ha effettuato una dimostrazione su un MacBook con Linux e un emulatore Android.

HP Pavilion 14 Chromebook

HP lancia Pavilion 14, il primo Chromebook di Hewlett-Packard

 HP Pavilion 14 Chromebook

Anche Hewlett-Packard ha scelto di seguire la strada già intrapresa da Samsung, Acer e Lenovo e nel corso delle ultime ore ha presentato e lanciato ufficialmente negli Stati Uniti il suo Chromebook HP Pavilion 14.

Si tratta di un computer portatile appartenente alla serie Pavilion che va a configuarsi come un prodotto pensato, in primis, per tutti coloro che di solito operano in mobilità e sfruttando servizi online di varia tipologia.

Il Chromebook HP è dotato di un display da 14 pollici con risoluzione pari a 1366×768 pixel (presenta quindi dimensioni più ampie rispetto alle altre soluzioni concorrenti), ha un peso di circa 1,7 chilogrammi ed è grande 34,7 x 2,1 x 23,8 centimetri.