Microsoft avviso di garanzia ballot screen

Microsoft e la ballot screen, dall’UE giunge un avviso di garanzia

Microsoft avviso di garanzia ballot screen

Microsoft e la Commissione Europea sono tornate ancora una volta a discutere dell’oramai datata questione Ballot Screen ma in quest’occasione la redmondiana potrebbe ritrovarsi a dover pagare nuove e salatissime multe per non aver incluso, a suo tempo, la schermata mediante cui selezionare ulteriori browser sulla versione di Windows 7 commercializzata in seguito alla distribuzione del Service Pack 1.

La Commissione Europea, dopo le dovute consultazioni, ha infatti spedito a Microosoft uno “statement of objections”, una sorta di avviso di garanzia facente riferimento alle indagini in svolgimento sul browser web del gruppo e sulla mancata osservanza delle disposizioni date dall’UE.

Lo statement of objections va a configurarsi, nel dettaglio, come un formale termine indicante la conclusione delle indagini e la finalizzazione delle accuse nei confronti di quello che è il soggetto sotto osservazione, in questo caso Microsoft.

Stando al giudizio preliminare dato dalla Commissione Europea Microsoft “è venuta meno al rispetto dei suoi impegni nell’offrire agli utenti una schermata di selezione per scegliere il loro browser web preferito” mentre, così come ammesso dalla stessa Microsoft, il Ballot Screen è risultato assente dalle copie di Windows 7 aggiornate al Service Pack 1 che sono state messe in vendita dall’azienda da febbraio 2011 a luglio 2012.

Ancestry acquisizione

Ancestry: l’archivio di alberi genealogici è stato acquisito per 1,6 miliardi di dollari

Ancestry acquisizione

Il portale online Ancestry.com dedicato alle ricerche genealogiche è stato acquisito, proprio nel corso delle ultime ore, dal gruppo europeo Permira per la modifca cifra di 1,6 miliardi di dollari, ovvero 32 dollari per titolo azionario.

I 32 dollari per azione che sono stati pagati per concludere l’accordo rappresentano un valore superiore, seppur di poco, a quello attuale ed il 40% in più della quotazione di giugno dell’anno corrente, il periodo durante il quale sono iniziate a circolare alcune voi in merito ad una possibile acquisizione del portale.

Ancestry.com, per chi non lo sapesse, è stato lanciato nel 1996 ed anno dopo anno è andato sempre più a configurarsi l’archivio genealogico più grande al mondo.

Android app rischio riscurezza

Android, troppe app a rischio sicurezza

Android app rischio riscurezza

Sul fatto che Android sia un sistema operativo per device mobile particolarmente a rischio vi sono oramai ben pochi dubbi, così come confermato da numerose ricerche, report ed alerts, ma stando a quelle che sono le informazioni emerse proprio nel corso delle ultime ore la situazione è ora diventata ancora più preoccupante.

Alcuni ricercatori dell’università di Hannover, infatti, hanno pubblicato un studio nel quale viene illustrato come sono riusciti ad estrapolare dati sensibili degli utenti utilizzando diverse applicazioni per device Android, molte delle quali anche abbastanza diffuse e conosciute, andando ad infrangere i sistemi di sicurezza impiegati per proteggere le sessioni di comunicazione con i server.

Le app coinvolte sono state, nello specifico, 41 e sono state scaricate complessivamente tra le 40 e i 185 milioni di volte, un dato questo che ha reso il problema ancor più importante.

Kim Dotcom, Megaupload ritornerà ma questa volta cifrato

Kim Dotcom Mega

Mentre The Pirate Bay ha scelto di affidarsi al cloud per aggirare la collera delle major e delle autorità Kim Dotcom è invece alle prese con ulteriori soluzioni alternative mediante cui evitare di incappare in eventuali tentativi di raid da parte dei governi.

Nel corso di una recente intervista con la redazione di Wired Kim Dotcom si è infatti dichiarato pronto a tornare in scena e con lui anche Megauload, il celebre servizio di hosting chiuso all’inizio dell’anno corrente dall’FBI, ma, a differenza di quanto fatto in passato, il nuovo progetto è destinato a portare con sé tutta una serie di importanti novità che lo diferenzieranno da quanto precedentemente proposto e da tutto quanto di simile vi sia attualmente sulla piazza.

Il nuovo Megaupload, nello specifico, si chiamerà semplicemente Mega ed andrà a configurarsi come un servizio per l’archiviazione e la condivisione dei file caratterizzato da due elementi fondamentali quali la segretezza e la robustezza.

Ogni volta che un utente caricherà un file sui server di Mega verrà impiegato un complesso algoritmo di cifratura che renderà il file in questione praticamente irriconoscibile dall’esterno.

Google, la trimestrale pubblicata per errore ed il fulmineo crollo in borsa

Google errore conti controllo in borsa

Quanto verificatosi nel corso delle ultime ore è stato un evento tutt’altro che piacevole per gli azionisti Google: il gran colosso di Moutain View, infatti, ha pubblicato in anticipo, quando ancora i mercati erano aperti, dei conti trimestrali tutt’altro che entusiasmanti caratterizzati da utili in calo e ricavi molto al di sotto delle attese.

Lo “scivolone” ha causato, inevitabilmente, un immediato crollo del titolo in Borsa che ha chiuso a -8,01% a 695,00 dollari e ha proseguito in calo nelle contrattazioni after-hour.

Il rilascio dei risultati, che solitamente avviene a trattative concluse, è stato effettuato in anticipo poiché, così come spiegato qualche ora dopo, la procedura è stata effettuata senza le debite autorizzazioni.

Il documento, infatti, doveva ancora essere definito nei dettagli e mancavano le dichiarazioni ufficiali da aggiungere firmate dal CEO.

Apple Samsung multa dimezzata giudice Lucy Koh

Samsung non copia, Apple dovrà dichiararlo pubblicamente

Apple perde ricorso design Samsung Galaxy Tab

Apple sarà costretta a pubblicare appositi annunci sul suo sito web, sui quotidiani e sui periodici britannici per scusarsi pubblicamente con gli utenti e con Samsung per aver dichiarato e portato avanti la causa secondo cui la sudcoreana ha copiato il design dell’iPad riproponendolo sul suo Galaxy Tab.

Apple, nello specifico, dovrà pubblicamente dichiarare che Samsung non è una “copiona” inserendo un’evidente notifica sul suo sito Apple.co.uk e sulle principali testate britanniche, tra cui sono comprese il Financial Times e T3 Magazine, pagando spazi pubblicitari a sue spese.

A deciderlo è stato, proprio durante le ultime ore, il tribunale di Londra che ha respinto il ricordo di Apple e, in tal modo, ha confermato quanto precedentemente deciso dal giudice Colin Briss che, mesi fa, aveva fatto parlare molto di sé non soltanto per la decisione presa e dichiarata ma anche per l’aver affermato che il Galaxy Tab non viola alcun brevetto Apple poiché “non è altrettanto cool” e per aver affermato che i prodotti della sudcoreana “non possiedono l’estrema e raffinata semplicità tipida dei prodotti con design Apple“.

Google permette di cercare e trovare contenuti di Drive, Plus e Gmail

Google vuole boicottare i siti di news francesi

Google contro editoria francese

In Francia si sta vagliando una proposta di legge che qualora venisse approvata obbligherebbe i motori di ricerca a pagare per poter includere tra i risultati le notizie offerte dai media e Google, il numero uno in fatto di search, sembra non volerci proprio stare.

Big G, infatti, ha spiegato, in merito alla faccenda, che piuttosto che rispettare la nuova presunta legge provvederà, molto più semplicemente, ad omettere i siti web francesi coinvolti e, ovviamente, le relative news dal proprio motore di ricerca.

La comunicazione è stata data da Google mediante un’apposita lettera inviata all’agenzia di stampa AFP nella quale, appunto, viene spiegato che una situazione di questo tipo è inaccettabile e che le conseguenze alle quali i siti web francesi andranno incontro saranno, appunto, quelle esplicate dal colosso di Mountain View.

Microsoft, l’ultima trimestrale prima di Windows 8

Microsoft trimestrale

Quella che nel corso della serata di ieri è stata comunicata da Microsoft va a configurarsi come l’ultima trimestrale della redmondiana prima che l’azienda dia inizio alla tanto auspicata quanto decantata nuova era.

La prossima trimestrale sarà infatti quella della nuova Microsoft ovvero quella di un’azienda che, così come dichiarato da Ballmer giorni fa, concentrerà tutta, o quasi, la sua attenzione su Windows 8 ed sul lato hardware.

Proprio per questo l’ultima trimestrale comunicata da Microsoft pur non essendo particolarmente positiva è anche quella che va a configurarsi come meno significativa.

Le cifre, infatti, sono in calo ma si tratta di previsioni che erano già state fatte dagli analisti e, ovviamente, dalla stessa Microsoft proprio in vista del lancio di Windows 8 e dell’universo annesso al nuovo sistema operativo.

Lumia trimestre in rosso

Nokia, trimestrale ancora in rosso e vendite dei Lumia in calo

Lumia trimestre in rosso

I risultati finanziari annunciati ieri mattina hanno dato ulteriori conferme in merito al periodo tutt’altro positivo che Nokia sta attraverso: il bilancio nel terzo trimestre fiscale è in rosso ma di buono c’è il fatto che il trend appare in controtendenza rispetto agli scorsi mesi.

I dati, infatti, sono ancora caratterizzati dalla presenza del segno negativo e le perdite operative totali ammontano a 576 milioni di euro, un valore questo inferiore rispetto ai -826 milioni del secondo trimestre del 2012, ma le cifre sono comunque superiori alle ancor più negative aspettative degli analisti.

Le vendite degli smartphone Lumia, però, sono state tutt’altro che soddisfacenti e la colpa, a quanto pare, è tutta da imputare a iOS ed ad Android.

Nel terzo trimestre del 2012, infatti, il colosso finlandese ha venduto appena 2,9 milioni di device mobile appartenenti alla neo gamma Lumia, una cifra questa che evidenza una riduzione ci circa il 28% rispetto ai 4 milioni di smartphone venduti durante i tre mesi precedenti.

Ad essere particolarmente critica è la situazione dell’azienda negli Stati Uniti dove i 600 mila smartphone venduti durante il secondo trimestre dell’anno scendono a quota 300 mila rivelando quindi una riduzione del 50%.

Larry Page Zeitgeist Americas

Larry Page torna a parlare in pubblico

Larry Page Zeitgeist Americas

Dopo diverse settimane dall’annuncio dato da Eric Schmidt in merito alla presunta afonia di Larry Page l’ad di Google è tornato a “dar voce” alla sua azienda.

Nel corso dell’ultima edizione della conferenze Zeitgeist Americas in Arizona dedicata ai vari partner di Google, Larry Page è intervenuto parlando senza sosta per circa 40 minuti e ponendo l’accento sui cosiddetti “temi caldi” dell’anno relativi, appunto, a big G cercando di rassicurare il più possibile gli investitori.

Durante questi lunghi 40 minuti, Page, seppur con voce debole e dal tono abbastanza basso, ha avuto modo di discutere delle recenti indiscrezioni in base alle quali i membri della Federal Trade Commission sono pronti a dare il via ad un’indagine antitrust a causa di un presunto abuso di posizione dominante nel mercato del search a livello globale, una questione questa in merito alla quale l’ad ha dichiarato che Google, qualora necessario, collaborerà pienamente fiduciosa di quanto fatto sino a questo momento.

Apple, l'iPhone registrerà video da 120 fps

Foxconn, l’iPhone 5 è troppo difficile da assemblare

iPhone 5 troppo complicato da assemblare

A dare risposta ai tanti consumatori che hanno iniziato ad interrogarsi circa il motivo in base al quale il numero di unità di iPhone 5 attualmente disponibili sul mercato sia carente ci ha pensato la Foxconn mdiante un’apposita dichiarazione che ha iniziato ad impazzare in rete, e non solo, proprio nel corso delle ultime ore.

Infatti, dopo lo sciopero dei giorni scorsi e dopo la vicenda inerente la presenza di lavoratori minorenni sulle linee di produzione, la Foxconn torna a far parlare di sé, a parlare di sé e a parlare di Apple.

La carenza di unità di iPhone 5, così come spiegato da un responsabile anonimo di Hon Hai, il gruppo a cui fa capo il marchio Foxconn, al Wall Street Journal è imputabile alle difficoltà inerenti l’assemblaggio del nuovo iDevice.

L’iPhone 5, a quanto pare, è troppo complicato da assemblare, sopratutto a causa del nuovo rivestimento della scocca che lo rende particolarmente sensibile ai graffi, e la difficoltà è tale da non riuscire a soddisfare l’alta domanda in entrata a cui il device è andato incontro praticamente sin dal primo minuto di esordio sul mercato.

The Pirate Bay cloud

The Pirate Bay si affida al cloud

The Pirate Bay cloud

Censure imposte dalle varie nazioni a parte l’effettiva preoccupazione del gruppo alle spalle di The Pirate Bay, il più popolare sito di file sharing al mondo, è sempre stata un’altra: il ripetersi della vicenda avuta luogo nel 2006 quando, appunto, la polizia fece un raid presso il provider che, all’epoca, ne ospitava i server sequestrando tutto il materiale.

Proprio per questo il team di The Pirate Bay, così come annunciato mediante TorrenFreak nel corso delle ultime ore, hanno deciso di spostare tutto direttamente “tra le nuvole”, nel cloud.

La Baia, in tal modo, ha la possibilità di spostarsi di nazione in azione oltrepassando tutte le frontiere senza downtime.

I server, infatti, non devono nemmeno venire ospitati dallo stesso provider e non è necessario che siano riuniti nel medesimo continente.

Allo stato attuale delle cose i server della Baia sono ospitati da due aziende di hosting collocate in due differenti nazioni ed all’interno di macchine virtuali il che permette a The Pirate Bay di tagliare, e non di poco, i costi e le eventuali complessità.

Google data center

Google, una visita virtuale tra i data center

Google data center

Google ha deciso di aprire le porte (nel vero e proprio senso della parola!) ai suoi data center permettendo a chiunque di poter comprendere quanto possa essere complessa ed altamente tecnologica l’infrastruttura mediante cui viene gestito l’intero motore di ricerca e, ovviamente, anche la raccolta completa dei servizi che il gran colosso di Mountain View mette ogni giorno a disposizione dei suoi utenti.

Ad annunciare la buona nuova è stato un post pubblicato da big G sul blog ufficiale mediante cui il gruppo invita gli utenti a sfogliare le immagini realizzate dalla fotografa Connie Zouh e disponibili sul nuovo sito web Where the Internet lives o, per dirla all’italiana, “Dove batte il cuore di internet” e raccolte nella galleria allegata.

Sul sito web sono infatti presenti svariate ed affascinanti foto, visionabili tutte insieme o per categoria, mediante le quali è possibile ammirare i data center dell’azienda, la sua rete fisica, gli innumerevoli chilometri di fibra ottica ed i tantissimi server che sono alla base del celebre motore di ricerca.

Google intesa antitrust europa

UE, Google ha 4 mesi per modificare la sua privacy policy

Google ultimatum UE privacy policy

Un paio di giorni fa si era iniziato a discutere nuovamente circa quelle che potrebbero essere state le evoluzioni relativamente alla questione Google, privacy policy rinnovata e decisioni e considerazioni dell’UE.

Stando a quanto emerso nel corso delle ultime ore la ben nota azienda di Mountain View, a seguito delle indagini del CNIL, è stata invitata dalla Commissione Europea a rettificare la propria privacy policy al fine di tutelare nel miglior modo possibile la privacy degli uetnti.

Nello specifico è stata inviata una lettera a Larry Page firmata dai garanti europei ed in cui sono presenti 12 punti dettagliati miranti a pilotare le modifiche che Google dovrà applicare alla sua privacy policy.

Nella lettera a Google viene chiesto di sviluppare notifiche informative sulla privacy su tre livelli, di sviluppare presentazioni interattive per poter esplorare facilmente i contenuti della privacy, di aggiungere ino più dettagliate in merito all’utilizzo dei dati con impatto significativo sugli utenti, di rendere accessibile i dati da mobile e di assicurarsi che gli utenti passivi vengano correttamente informati.