Dopo ACTA arriva CETA, ma per la Commissione Europea non c’è nulla di cui preoccuparsi

Nei giorni scorsi, è trapelata la bozza di un nuovo accordo commerciale tra Unione Europea e Canada che ha messo in allarme tutti coloro che tengono alla libertà di espressione in Rete. Il testo, datato febbraio 2012, riproponeva infatti alcuni dei passaggi più contestati dell’ACTA, la chiacchierata normativa contro pirateria e contraffazione bocciata due settimane fa dal Parlamento Europeo.

Microsoft cybercrime center

ItalianShare, Tex Willer è stato arrestato

Arresto Tex Willer italian Share

Sul finire del 2011 le autorità avevano provveduto a chiudere cinque dei siti web (Italianshare.net, musicshare.italiannetwork.net, filmshare.italiannetwork.net, uwp.italiannetwork.net e www.italiansexy.net) appartenenti a Tex Willer, l’uomo, così soprannominato in rete, fondatore del network ItalianShare, uno tra i più conosciuti ed attivi tra gli scaricatori illegali del Bel paese.

Chiusura dell’intero network a parte, il capo di ItalianShare ha poi rischiato di andare incontro a pesanti sanzioni penali ma sino a questo momento non era stata ancora resa nota alcuna info a riguardo.

Nel corso delle ultime ore, però, sono emerse nuove ed interessanti informazioni a tal proposito.

Tex Willer, a quanto pare, non avrebbe macchiato la propria azione solo e soltanto con la pirateria ma sarebbe anche andato oltre rivendendo le credenziali degli utenti iscritti al network e sfruttando poi i dati in suo possesso per procedere alla creazione di carte di credito da utilizzare per i propri interessi.

Domini .it con accento

Domini .it, d’ora in avanti sarà possibile utilizzare le parole accentate

Domini .it con accento

I responsabili di Registro.it, ovvero l’anagrafe dei domini italiani gestita dall’istituto di informatica e telematica del Consiglio nazione dalle ricerche (lit-Cnr), hanno annunciato che a partire da oggi, 11 luglio, sarà consentito registrare nomi contenenti caratteri speciali.

Questo, in alteri termini, sta a significare che d’ora in avanti sarà possibile registrare domini contenenti lettere accennate come, ad esempio, caffè.it o, ancora, che sarà possibile utilizzare anche caratteri di uso comune nelle lingue francese e tedesca come la cediglia (ç) di garçon.it o la ß di straße.it.

Il registro, gestito dall’Istituto di informatica e telematica del Consiglio nazionale delle ricerche (Iit-Cnr), farà inoltre differenza tra denominazioni che contengono accentazioni differenti come nel caso di lèggere.it e leggère.it.

Dropbox raddoppia account Pro

Dropbox, lo spazio di archiviazione raddoppia ma il costo resta invariato

Dropbox raddoppia account Pro

A motivare quanto sancito dal team di Dropbox nel corso delle ultime ore è sicuramente stata, almeno parzialmente, la sempre più agguerrita concorrenza ma, in ogni caso, resta fermo il fatto che gli utenti Pro che sono soliti servizi del ben noto servizio di cloud storage d’ora in avanti avranno a propria completa disposizione maggiore spazio mediante cui poter archiviare “nella nuvola” i propri file.

Durante le ultime ore, infatti, il team di Dropbox ha scelto di raddoppiare, in modo del tutto gratuito, lo spazio disponibile per gli utenti Pro per cui gli account Pro 50 e Pro 100, che sino a qualche ore fa offrivano, rispettivamente, 50 GB al costo di 9,90 dollari al mese e 100 GB al costo di 199,00 dollari all’anno, diventano ora Pro 100 e Pro 200.

Gli utenti che hanno già sottoscritto un account Pro non dovranno fare assolutamente nulla per poter usufruire del maggior quantitativo di spazio a disposizione poiché Dropbox provvederà ad aggiornare in maniera totalmente automatica gli account senza richiedere alcun tipo di intervento da parte dei suoi utilizzatori.

Google multa FTC Safari

Google: multa da 22,5 milioni di dollari per chiudere il caso Safari

Google multa FTC Safari

Qualche tempo addietro aveva fatto particolare scalpore la notizia relativa alle modalità mediante cui Google, il gran colosso delle ricerche in rete, aveva aggirato il blocco dei cookie di Safari così da poter tracciare con maggior facilità gli utenti impegnati nell’utilizzo del browser web targato Apple.

Ora, a distanza di qualche mese, si torna a discutere ancora una volta del caso in questione: stando a quanto reso noto nel corso delle ultime ore pare che Google abbia trovato un accordo con la U.S. Federal Trade Commission (FTC) che prevede il pagamento di una somma pari a 22,5 milioni di dollari, circa 16.000 dollari per ogni giorni di violazione, per chiudere la questione.

Al di là della causa per la quale dovrà essere versata la cifra in questione la multa va ad assumere particolare importanza poiché va a configurarsi come quella più alta mai applicata sino a questo momento dalla FTC ad una singola azienda.

Internet diritto fondamentale uomo

Internet è un diritto fondamentale dell’uomo

Internet diritto fondamentale uomo

Internet è un diritto fondamentale dell’uomo e a stabilirlo sono state, proprio in queste ore, le Nazioni Unite mediante la pubblicazione di un’apposita dichiarazione nella quale viene sostenuto, appunto, che tutti dovrebbero potersi esprimere liberamente online e senza timore di essere disconnessi.

Nella dichiarazione in questione, firmata dai membri del Consiglio dei Diritti Umani, viene inoltre sottolineato il fatto che gli stessi diritti di cui godono gli individui offline devono essere protetti e garantiti anche in rete, senza limiti di frontiere o di mezzo utilizzato.

I membri del Consiglio hanno inoltre invitato i capi di Stato e di Governo a promuovere e facilitare l’accesso al web e a riconoscere alla rete un ruolo di guida nell’accelerazione dei processi di sviluppo in ogni singolo paese del globo terrestre.

Galaxy Tab non è cool come iPad

Il Samsung Galaxy Tab è meno cool dell’iPad, parola della Corte UK

Galaxy Tab non è cool come iPad

Probabilmente in molti non saranno d’accordo con quanto affermato lunedì da Colin Birs, il giudice della Corte di Londra che proprio alcune ore addietro ha dato torto ad Apple in una delle numerosissime cause per violazione della proprietà intellettuale che, oramai da qualche anno a questa parte, vede contrapposta Cupertino al gran colosso sudcoreano, dichiarando che il Samsung Galaxy Tab non può essere confuso con l’iPad perchè “non è altrettanto cool.

I tablet appartenenti alla gamma Galaxy, sempre stando a quanto reso noto dal giudice, non possiedono l’estrema e raffinata semplicità tipida dei prodotti con design Apple.

Trattasi senza alcun dubbio di una motivazione curiosa e ben diversa da tutte quelle date sino a questo momento, sempre relativamente ad accuse di violazione brevettuale, in altre sedi ed occasioni.

Per la prima volta per definire il design di un prodotto viene tirata in ballo una categoria, quella identificata come coolness, che non risulta, almeno non in genere, relativa al mondo tecnologico e che in questo caso non può essere considerata propriamente oggettiva.

DNS Changer black-out

DNS Changer: il punto della situazione

DNS Changer black-out

Da diverse ore a questa parte l’FBI ha ufficializzato lo spegnimento dei server che per qualche tempo hanno sostenuto il traffico dell’utenza infetta da DNS Changer, il malware, oramai abbastanza noto, che, così come suggerisce lo stesso nome, modifica i server DNS dei computer infetti dirottando la connessione verso siti web malevoli.

La maggior parte degli utenti vittime di DNS Changer ha provveduto a difendersi accuratamente dal malware mediante appositi test online e ricorrendo all’impiego di un antivirus aggironato, molti altri, però, a quanto pare, hanno fatto davvero ben poco per cercare di porre rimedio alla situazione in questione.

Lo spegnimento dei server, infatti, ha costituito per tutte le vittime residue l’inizio del black-out.

Conseguenzialmente alla dismissione dei server, infatti, la funzione DNS è stata interrotta ed ora il browser web risulta praticamente incapace di risolvere le url digitate dagli utenti trasformandole in relativi indirizzi IP e rendendo quindi impossibile la navigazione online.

Stando a quelli che sono gli ultimi dati diffusi dal DNSChanger Working Group sarebbero ben 250 mila gli utenti residui vittime del malware.

Apple abbandona certificazione EPEAT

Apple dice addio alla certificazione EPEAT

Apple abbandona certificazione EPEAT

Mediante la pubblicazione di un apposito comunicato stampa Apple ha fatto sapere di aver ritirato formalmente la propria adesione ad EPEAT (Electronic Product Environmental Assessment Tool), la certificazione di qualità che attesta gli attributi di impatto ambientale, sostenibilità ed efficienza dei dispositivi elettronici.

Il motivo di tale scelta è da ricercare nella sempre maggiore compattezza dei device Apple e nella sempre maggior difficoltà riscontrata nel doverli disassemblare, in altri termini la direzione impressa al design della mela morsicata non è più compatibile, da qualche tempo a questa parte, con le richieste EPEAT, così come comunicato dagli stessi portavoce di Cupertino a Robert Frisbee, CEO di Electronic Product Environmental Assessment Tool.

I dispositivi, infatti, per poter ottenere la certificazione in questione devono risultare facilmente smontabili con strumenti comuni al fine di permettere un corretto smaltimento dei materiali tossici ed in modo tale da poter riciclare tutto il resto ma tenendo conto delle loro caratteristiche i nuovissimi MacBook Pro con Retina Display si sono guadagnati il punteggio più basso mai registrato da iFixit nella graduatoria della facilità di riparazione dei computer, 1 su 10.

Mozilla interrompe sviluppo Thunderbird

Thunderbird, Mozilla interrompe lo sviluppo del suo client di posta elettronica

Mozilla interrompe sviluppo Thunderbird

Agendo a sorpresa, o quasi, Mozilla ha annunciato, proprio nel corso delle ultime ore, di aver interrotto lo sviluppo di Thunderbird, il client di posta elettronica di natura open-source.

La scelta in questione è stata fatta, così come reso noto dallo stesso team della foundation, poiché Thunderbird non costituisce più una priorità negli sforzi produttivi di Mozilla che d’ora in avanti concentrerà le sue risorse, sia economiche sia umane, sull’innovazione di altre soluzioni che potranno avere un impatto maggiore rispetto a quello ottenuto nel corso del tempo dal client di posta elettronica.

Mozilla, però, non ha alcuna intenzione di abbandonare gli oltre ben 20 milioni di utenti che, quotidianamente, sono soliti servirsi di Thunderbird ragioni per cui, così come reso noto, provvederà comunque a rilasciare apposite patch per porre rimedio ad eventuali problemi di stabilità o, ancora, per rimediare a vulnerabilità nella sicurezza del client.

DNS Changer, la verità sul blackout del 9 luglio e come difendersi

Negli ultimi giorni si legge in giro di un mega-blackout che dovrebbe colpire Internet lunedì prossimo. Il 9 luglio, secondo questi annunci catastrofici, milioni di utenti non riusciranno più ad accedere alla grande rete. Ma cosa c’è di vero in tutto ciò? Ci troviamo di fronte alla solita bufala per truffare i boccaloni o c’è un fondo di verità? Proviamo a fare un po’ di chiarezza.

Apple Samsung blocco Galaxy Nexus Galaxy Tab

Apple VS Samsung: il Galaxy Nexus torna in vendita, il Galaxy Tab 10.1 no

Apple Samsung blocco Galaxy Nexus Galaxy Tab

Giorni fa era stata data la notizia relativa al nuovo colpo messo a segno da Apple nella sua battaglia legale contro Samsung per tentare di impedire la commercializzazione del Galaxy Nexus e del Galaxy Tab 10.1.

Nel caso specifico del Samsung Galaxy Nexus era stata stabilita un’ingiunzione, valida solamente in terra a stelle e strisce, basata sulla violazione di alcuni brevetti di Cupertino.

Per quanto concerne il Galaxy Tab 10.1, invece, era stato stabilito che la commercializzazione del tablet venisse bloccata, sempre solo e soltanto in territorio USA, sino a nuovo ordine da parte delle autorità.

Durante le ultime ore, però, sono giunte ulteriori notizie in merito alle sorti dei due device in questione.

Facebook allarme privacy messaggi privati

Facebook e Yahoo!, pace sancita dalla pubblicità

Facebook Yahoo! accordo pubblicità

Mesi fa Facebook era stata accusata di aver violato alcuni brevetti di Yahoo! che, proprio per tale motivo, aveva minacciato di denunciare la risorsa di social networking per eccellenza trascinandola poi in tribunale.

Facebook, poi, aveva a sua volta denunciato Yahoo! per la violazione di alcuni dei suoi brevetti relativi al tag di foto, all’advertising ed ai suggerimenti online.

La complicata situazione venutasi a creare sembrerebbe però essere giunta, finalmente, ad una felice conclusione.

Nel corso delle ultime ore, infatti, Facebook e Yahoo! hanno annunciato un accordo per superare i contrasti legali e per lavorare insieme al fine di ottimizzare i ricavi il che, tradotto in altri termini, sta a significare andare ad ottimizzare i sistemi di pubblicità su entrambi i network.