Amazon, in sviluppo due sistemi di pagamenti mobili

Amazon ha un suo smartphone in cantiere?

Amazon smartphone

Anche Amazon, tra non molto, irromperà nel mercato degli smartphone o almeno questo è quello che potrebbe accadere stando a quanto reso noto da alcune fonti anonime proprio nel corso delle ultime ore.

Secondo le indiscrezioni, infatti, le procedure per lo sviluppo di un terminale targato Amazon sono oramai ben avviate ed entro tempi relativamente brevi l’azienda di Jeff Bezos potrebbe quindi annunciare il suo device mobile avventurandosi in un nuovo e fruttuoso mercato quale, appunto, quello degli smartphone.

Amazon, sempre attenendosi a quanto dichiarato dalle fonti, avrebbe affidato alla cinese Foxconn lo sviluppo del dispositivo e frattanto il gruppo si sarebbe impegnato nel processo di acquisizione di alcuni brevetti utili a difendersi dall’eventuale attacco della concorrenza qualora dovessero insorgere, successivamente, diatribe legali alle quali, già da qualche tempo a questa parte, si è soliti assistere.

Apple Microsoft

Microsoft VS Apple: lo studio sui rapporti di vendita tra PC e Mac

Apple Microsoft

Sino a qualche anno addietro e, per l’esattezza, sino al 2004, possedere un PC significava essere parte integrante della maggioranza mentre possedere un Mac significava essere parte integrante di un piccolo mercato di nicchia.

Dal 2004 in poi, invece, la situazione in questione ha poi iniziato a mutare, e non di poco, poiché è stato proprio a partire da quell’anno che che ha avuto inizio la scalata di Apple al dominio di Microsoft, un’impresa questa che, proprio durante gli ultimi tempi, è andata ad arricchirsi ulteriormente con l’arrivo di iOS che ha inciso in maniera particolare nell’economia della ben nota azienda della mela morsicata.

La situazione in questione è stata ben sottolineata nei grafici pubblicati da Asymco nei quali, appunto, viene mostrato il rapporto tra le vendite dei PC e quelle dei Mac evidenziando tutti i cambiamenti storici avvenuti a partire dall’oramai ben lontano 1984 sino al 2010 e mettendo inoltre in risalto la rivoluzione che, a quanto pare, è attualmente in corso.

Grazie a tali grafici, quindi, è stato possibile determinare l’andamento temporale del rapporto tra i sistemi della redmondiana e quelli di Cupertino, un rapporto che nel 1984, l’anno in cui debuttò il Macintosh, risultava pari a 6.

Nel 1984, infatti, per ogni prodotto Apple venduto Microsoft ne commercializzava ben 6.

Brevetto occhiali Apple

Apple sfiderà gli occhiali per la realtà aumentata di Google?

Brevetto occhiali Apple

Gli occhiali per la realtà aumentata di Google sono stati presentati ufficialmente in occasione del Google I/O 2012 e pur trattandosi ancora di un prototipo possono già essere acquistati, al “modico” costo di 1.500 dollari, da eventuali sviluppatori interessati.

Nonostante big G sia stata la prima a proporre realmente un prodotto di questo tipo Apple, però, potrebbe decidere di rispondere al progetto Google Glass.

Stando a quanto emerso nel corso delle ultime ore risulta infatti che il 13 ottobre del 2006 Cupertino depositò domanda per un brevetto per un dispositivo di elaborazione indossabile mediante cui proiettare l’immagine su un apposito apparecchio di visualizzazione pensato, appunto, per essere applicato direttamente sul capo proiettando direttamente dinanzi agli occhi dell’utente le immagini.

Rivendere software usato è legale

UE, rivendere software usati è legale

Rivendere software usato è legale

Secondo quanto sancito dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea in merito ad una causa che vedeva contrapposte Oracle e la ben meno conosciuta azienda tedesca usedSoft, la rivendita dei software usati, contrariamente a quanto si possa immaginare, non è illegale.

Oracle aveva chiamato in giudizio usedSoft contestando la rivendita delle licenze software dei prodotti sviluppati dalla società di Larry Ellison relative ad applicazioni già precedentemente concesse ad altri soggetti.

La sentenza, però, ha dato torto ad Oracle.

Microsoft accuse corruzione italia, cina e romania

Microsoft e la delusione di aQuantive: 6,3 miliardi di dollari spesi male

Microsoft aQuantive pubblicità online

Dopo l’acquisto di Skype per una cifra pari a ben 8,5 miliardi di dollari l’acquisizione fatta da Microsoft qualche anno addietro era passata alla storia come quella più costosa decisa dai vertici della stessa: nell’oramai lontano 2007 la redmondiana si era assicurata il pacchetto azionario di aQuantive, nota azienda pubblicitaria con base a Seattle, per un valore complessivo di ben 6,3 miliardi di dollari.

Ora, circa cinque anni dopo, Microsoft ha ascritto a bilancio la quasi totalità dell’operazione di acquisto di aQuantive ed a quanto pare quello in questione è stato un affare che non ha portato alla crescita tanto auspicata, così come sottolineato dalla stessa azienda in un apposito comunicato diramato proprio nel corso delle ultime ore.

La divisione online advertising di Microsoft ha infatti perso circa 2 miliardi di dollari nel corso degli ultimi 12 mesi, una cifra questa che risulterà ancor più evidente durante il prossimo rendiconto trimestrale.

Amazon acquisizione UpNext

Amazon acquisisce UpNext, Jeff Bezos punta alle mappe 3D

Amazon acquisizione UpNext

In attesa dell’annuncio relativo ai nuovi presunti modelli di Kindle Fire Amazon sembrerebbe essere intenzionata a lanciare un servizio indipendente di mappe mediante cui arricchire la propria gamma di device mobile.

La conferma arriva dall’annuncio, dato proprio nel corso delle ultime ore, dell’acquisizione di UpNext, una startup di New York operante attivamente nel settore delle mappe tridimensionali che può già contare, allo stato attuale delle cose, su un ampio numero di collaborazioni importanti come, ad esempio, quella con la NFL.

Il gruppo, con le sue mappe 3D, è riuscito a coprire, ad oggi, già 50 città di cui 23 sono state arricchite anche di alcuni dettagli extra permettendo, tra le altre cose, di ottenere indicazioni stradali per la navigazione assistita attraverso quelle che sono le principali strade.

Google e le trattative con l’Antitrust Europa

Google trattative antitrust europa

Recentemente Google ha inviato alcune proposte alla Commissione Europea miranti a chiudere l’indagine Antitrust continentale e mediante le quali cercare di passare oltre le accuse di abuso in merito alla sua presunta posizione dominante in fatto di motori di ricerca e di pubblicità in rete.

A maggio, infatti, Joaquin Almunia, presidente dell’Autorità Europea garante per la concorrenza, aveva lanciato un ultimatum a big G su quattro punti fondamentali che avrebbero messo a repentaglio la condizione del gran colosso delle ricerche in rete in Europa.

Google, a sole poche ore dallo scadere delle condizioni, ha deciso di rispondere mediante un’apposita lettera, firmata direttamente da Eric Schmidt, per proporre una soluzione su quattro aree di potnziale interesse e per offrire la propria disponibilità a cooperare proficuamente.

Nella lettera, infatti, sono contenute tutta una serie di apposite proposte miranti a far cadere le accuse e, ovviamente, a chiudere lo spinoso caso.

Mozilla Firefox OS

Boot to Gecko è Firefox OS, il sistema operativo mobile sviluppato da Mozilla

Mozilla Firefox OS

Le ultime discussioni in merito al progetto Boot to Gecko (B2G) di Mozilla, di cui se ne parla già dall’estate del 2011, risalgono ad alcuni mesi fa ovvero quando il sistema operativo mobile venne presentato al Mobile World Congress 2012 di Barcellona.

In quell’occasione era stato possibile vedere il sistema operativo mobile di Mozilla in azione ed ottenere ulteriori informazioni circa il suo funzionamento ed in merito al possibile periodo di immissione sul mercato.

Da alcune ora a questa parte, però, dal fronte Mozilla giungono ulteriori ed interessanti buone nuove a tal proposito.

Stando a quanto reso noto dalla foundation Boot to Gecko ha finalmente un nome ufficiale: il ben poco fantasioso Firefox OS.

Il nome, ovviamente, prende spunto direttamente dal browser web del panda rosso prodotto dalla medesima “casa madre”.

Samsung Galaxy Nexus annullato divieto di vendita in USA

Apple VS Samsung: anche le vendite del Galaxy Nexus sono state bloccate negli Stati Uniti

Apple blocco Samsung Galaxy Nexus Stati Uniti

Nel corso degli ultimi giorni è andato ad aggiungersi un ulteriore episodio all’oramai infinita saga della patent war tra i giganti dell’IT: lo scorso venerdì, infatti, Apple ha messo a segno un nuovo colpo di notevole importanza nella sua battaglia contro Samsung.

Il giudice Koh ha infatti stabilito un’ingiunzione, valida soltanto per quanto concerne il territorio statunitense, nei confronti del Galaxy Nexus, il fortunato smartphone Android realizzato dalla sudcoreana in partnership con Google.

L’ingiunzione andrebbe a basarsi sulla violazione di alcuni brevetti Apple che, tra le altre cose, avrebbero arrecato ingenti danni alla celebre azienda della mela morsicata sottraendole fette di mercato.

I brevetti finiti nell’occhio del ciclone sono, nello specifico, quattro ed a differenza di quanto accaduto diverse altre volte in passato non hanno a che fare con l’estetica e l’interfaccia del dispositivo ma riguardano più specificamente la parte software.

Amazon Kindle Fire 10 pollici

Amazon: nuovi Kindle Fire in arrivo entro breve?

Amazon Kindle Fire nuovi modelli

Interessanti buone nuove sono in arrivo dal fronte Amazon: stando a quanto trapelato nel corso degli ultimi giorni pare proprio che entro la fine di luglio il gran colosso dell’e-commerce provvederà a presentare ufficialmente Kindle Fire 2, la seconda generazione del fortunato Kindle Fire che, a quanto pare, verrà annunciato nel corso di un evento ad hoc.

Il Kindle Fire 2, stando alle indiscrezioni, dovrebbe andarsi a caratterizzare per la presenza di una fotocamera, per quella di appositi pulsanti fisici per il volume e, ancora, per quella di uno schermo da 7 pollici con risoluzione pari a 1280×800 pixel che risulta quindi superiore ai 1024×600 pixel del primo Kindle Fire.

Sempre attenendosi alle indiscrezioni pare anche che quando il Kindle Fire 2 giungerà nei negozi, presumibilmente sul finire dell’anno in corso, Amazon provvederà anche ad abbassare il prezzo del primo modello portandolo a 150 dollari.

Altri rumors fanno poi riferimento alla possibilità che Amazon decida di immettere sul mercato un ulteriore nuovo modello dello stesso sul quale sarebbe attualmente al lavoro.

Apple iPad 128 GB

Apple pagherà 60 milioni di dollari per usare il marchio iPad in Cina

Apple pagherà Proview per usare il marchio iPad

Delle questioni legali facenti riferimento all’utilizzo del marchio iPad in Cina che hanno coinvolto tanto Apple quanto la Proview se ne discute già da qualche tempo a questa parte ma soltanto nel corso delle ultime ore si è finalmente giunti ad una conclusione.

La vicenda, infatti, vedeva coinvolte da una parte la Proview, ex grande società che in passato aveva venduto il diritto sul nome iPad per buona parte del territorio orientale ma che stando poi a quanto emerso deteneva ancora parzialmente dei diritti sul territorio cinese, e dall’altra, invece, Apple che ha cercato di ribadire in più occasioni i propri pieni diritti sull’utilizzo del nome iPad.

Ora, però, il caso relativo al processo del trademark sul marchio iPad sul territorio cinese è stato definitivamente chiuso: alla Proview sono stati riconosciuti 60 milioni di dollari per l’utilizzo del marchio in Cina, così come sancito dal tribunale di Guangdong in un comunicato ufficiale.

Apple, l'acquisizione di PrimeSense è sempre più vicina

Antitrust e garanzia Apple: si rischia un’altra multa e lo stop alle vendite

Apple garanzia antitrust italia

Nel mirino dell’antitrust italiana è finita, ancora una volta, Apple: dopo una prima sanzione, risalente a qualche mese addietro, mediante cui era già stato punito il gruppo di Cupertino finisce nuovamente sotto i riflettori per la questione garanzia biennale.

Apple, infatti, non avrebbe fornito agli utenti la garanzia della durata di due anni sui suoi prodotti non attenendosi quindi agli obblighi che per legge sono previsti nel Bel paese.

Il nuovo procedimento, in merito al quale l’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato non ha ancora fornito alcuna conferma ufficiale, risulterebbe dunque correlato alla non ottemperanza degli obblighi imposti dalla prima sentenza.

RIM profondo rosso

RIM: vendite in calo, licenziamenti ed apertura a Microsoft

RIM profondo rosso

Quello che sta attraversando RIM è tutt’altro che un periodo felice: alla chiusura della borsa nella giornata di ieri il gruppo ha presentato una trimestrale piena zeppa di fattori negativi restituendo quindi un quadro decisamente peggiore rispetto a quanto pronosticato dagli analisti.

RIM è crollata esattamente sotto quota 8 miliardi sfondando, al contempo, il minimo storico.

Dinanzi ad una situazione di questo tipo la borsa ha immediatamente provveduto a bocciare le azioni del gruppo ma, purtroppo, le problematiche per Research In Motion non sembrano essere finite qui.

RIM, infatti, sempre nel corso delle ultime ore, ha annunciato 5.000 ulteriori licenziamenti nel tentativo di porre rimedio alla drastica situazione e, nello specifico, al fine di alleviare la caduta verticale dei conti.

Alla notizia in questione va poi a sommarsi quella relativa al rinvio del sistema operativo BlackBerry 10 che, a quanto pare, ora sarà reso disponibile ad inizio 2013.

Google Chrome Google Drive iOS

Google Chrome e Google Drive disponibili per iOS

Google Chrome Google Drive iOS

Dopo aver annunciato l’aggiornamento Android 4.1 Jelly Bean, dopo aver mostrato a tutti il suo tanto atteso e chiacchierato Nexus 7 e, ancora, dopo aver illustrato le fattezze degli occhiali per la realtà aumentata, Google, durante la seconda giornata della Google I/O 2012 di San Francisco, ha presentato ulteriori ed interessantissime novità che, al contrario di quanto si possa pensare, non sono destinate a passare inosservate agli occhi degli utenti in possesso di un device iOS.

Per voce di Brian Rakowski, il Vice Presidente della divisione Chrome di Google, big G ha infatti annunciato la disponibilità immediata, appunto, delle app per iPhone, iPad ed iPod Touch di Google Chrome, il suo performante browser web, e di Google Drive, la risorsa mediante cui poter gestire nel miglior modo possibile e direttamente in mobilità il suo servizio di cloud storage.

Si tratta di due interessantissime novità, in particolare quella relativa a Chrome essendo un’app richiesta da molto tempo a questa parte dalla vasta utenza.

Nel dettaglio, l’app di Google Chrome per iPhone, iPad ed iPod Touch è disponibile sin da subito su App Store e può essere installata su device dotati almeno di iOS 4.3.