Foto che mostra la parte posteriore di due Nexus 6

Il Nexus 6 non ha un lettore di impronte digitali a causa di Apple

Il Nexus 6, l’ultimissimo phablet frutto del lavoro congiunto tra Google e Motorola, non dispone di un lettore di impronte digitali. Stando a quanto emerso proprio nel corso delle ultime ore a motivare la scelta in questione sarebbe stata Apple.

Foto che mostra la parte posteriore di due Nexus 6

Infatti, attenendosi a quanto dichiarato da Dennis Woodside, ex CEO di Motorola, il nuovo phablet Android di Google era stato progettato per integrare un sensore per le impronte digitali così come gli altri principali top di gamma. La successiva scelta di non includere il lettore di impronte sarebbe da ricondursi ad Apple ed alla sua acquisizione Authentec, nota azienda che produce sensori per le impronte digitali utilizzata in passato da Motorola per la realizzazione dello smartwatch Atrix comprensivo appunto della feature in questione.

Screenshot del video di presentazione dello smartwatch BLOCKS

Google, interessata allo smartwatch modulare BLOCKS

Ben presto tutti potranno costruire da sé il proprio smartphone dei sogni grazie a Project Ara, il progetto finalizzato alla creazione di un device mobile modulare da comporre assemblando le diverse componenti in base ai gusti ed alle esigenze personali. In un futuro non molto lontano la stessa cosa potrebbe però avvenire anche con i device indossabili ed in particolare con gli smartwatch.

Screenshot del video di presentazione dello smartwatch BLOCKS

Stando infatti a quanto emerso proprio nel corso degli ultimi giorni Google avrebbe cominciato a mostrare un certo interesse nei confronti del progetto BLOCKS. Per chi non ne fosse già a conoscenza BLOCKS è un progetto che fa riferimento ad un orologio modulare che, appunto, offre agli utenti la possibilità di aggiungere e togliere moduli a piacimento offrendo quindi l’opportunità di estendere le funzionalità del dispositivo andando a soddisfare le proprie esigenze.

Immagine che mostra le chiavette USB Maikii della gamma Tribe dedicate a Star Wars

Maikii, chiavette USB trasformate in fantastici gadget geek

Avere a propria disposizione una chiavetta USB significa poter archiviare e portare con sé file da aprire al momento opportuno su un altro dispositivo. Una chiavetta USB non è però solo un qualcosa di utile per trasportare dati ma può anche diventare un prodotto da collezione, un portachiavi o ancora un’idea regalo… insomma in un gadget ottimo da utilizzare ed anche bello da guardare, ancor di più se dai connotati prettamente geek.

Immagine che mostra le chiavette USB Maikii della gamma Tribe dedicate a Star Wars

Il team di Maikii, che con oltre 1.600.000 chiavette USB vendute nel 2014 è leader nella progettazione, produzione e vendita di chiavette USB e power bank, di tutto ciò ne è ben consapevole e la dimostrazione più evidente sono sicuramente le tantissime e coloratissime chiavette USB che già da anni propone per il mercato retail ma che realizza e personalizza anche su esplicita richiesta del cliente.

Foto che mostra il logo Microsoft

Microsoft vuole lanciare una sciarpa smart

Ogni giorno che passa il settore degli indossabili diventa sempre più affollato e l’incessante arrivo sul mercato di smartwatch, occhiali per la realtà aumentata e chi più ne ha più ne metta ne è sicuramente un’evidente dimostrazione. A tal proposito dopo il lancio della sua smart band Microsoft sarebbe ora intenzionata a rendere disponibile una smart scarf, una sciarpa intelligente.

Foto che mostra il logo Microsoft

Il progetto è stato presentato durante la conferenza internazionale TEI. La sciarpa è stata progettata da Microsoft Research e può essere comandata a distanza mediante un’appsoita app per smartphone. Si tratta di un dispositivo biometrico che può essere sfruttato da persone con particolari patologie.

Wallpaper Geek #75

Cambiare. Facile a dirsi, eh? Ma in fondo anche i cambiamenti più grandi cominciano con dei piccoli passi, apparentemente insignificanti.

Foto del logo di Google su un edificio del gruppo a Mountain View

Google si accorda con Sprint, diventerà un operatore virtuale

Nei giorni scorsi aveva cominciato a circolare online un’interessante indiscrezione riguardo Google secondo cui il colosso delle ricerche in rete avrebbe voluto attivarsi anche nel campo della telefonia mobile andando a lanciare una nuova compagnia.

Foto del logo di Google su un edificio del gruppo a Mountain View

Quel che sino a qualche ora fa era soltanto un rumor da pochissimo ha però trovato conferma. Una fonte rimasta anonima ma ritenuta affidabile ha infatti confermato alla redazione di Bloomberg che Google ha siglato un accordo con Sprint e che quindi ben presto il gruppo di Mountain View sarà in grado di vendere servizi per la connettività anche se inizialmente solo e soltanto negli Stati Uniti.

Immagine che mostra l'inserimento di una password in un form online

Password, anche per il 2014 la peggiore è stata 123456

Lo era nel 2013 e lo è stata anche per il 2014 da poco trascorso. Stiamo parlando di lei, della password peggiore che possa esistere, di quella che ormai da tempo detiene il primato assoluto… la comunissima 123456.

Immagine che mostra l'inserimento di una password in un form online

Nel corso degli ultimi giorni SplashData ha infatti annunciato la consueta classifica annuale delle password più utilizzate su internet da cui emerge chiaramente un dato estremamente significativo: nonostante i numerosi casi di accessi non autorizzati ai servizi di cui si parla sempre più di frequente sembra che gli internauti non abbiano cambiato le loro cattive abitudini ed anche per il 2014 a detenere il titolo di password più comune in assoluto nonché peggiore è stata la sopracitata 123456.

Foto che mostra il logo di Google su uno degli edifici presenti nella sede a Mountain View

Google investe in SpaceX per portare internet nello spazio

Mediante la pubblicazione di un apposito breve comunicato nel corso delle ultime ore è stata resa nota la volontà di Google di andare nello spazio. Si, esatto, avete proprio capito bene perché il colosso di Mountain View ha infatti scelto di investire nel futuro di SpaceX, la società fondata da Elon Musk e specializzata nella produzione di veicoli spaziali.

Foto che mostra il logo di Google su uno degli edifici presenti nella sede a Mountain View

La cifra mesa a disposizione da Google e da Fidelity Investments, multinazionale statunitense che si occupa di servizi finanziari, risulta pari ad un miliardo di dollari. Insieme le due società deterranno un decimo del capitale complessivo di SpaceX.

Foto che mostra la Start Screen di Windows 8.1

Microsoft, Windows 8.1 gratis sui tablet di piccole dimensioni

Stando a quanto emerso proprio nel corso delle ultime ore Microsoft avrebbe in cantiere una piccola grande rivoluzione riguardo la propria politica dei prezzi per la distribuzione OEM di Windows.

Foto che mostra la Start Screen di Windows 8.1

Microsoft ha infatti intenzione di abbattere completamente il costo di utilizzo di Windows 8.1 sui tablet di piccole dimensioni, quelli sotto i 9 pollici, andando a sfruttare Windows 8.1 with Bing, l’offerta che impone Bing come strumento di ricerca predefinito. Windows 8.1 with Bing può quindi essere il nuovo punto di incontro tra Microsoft e gli OEM i quali si troverebbero con una tariffa pari a zero qualora decidessero di accettare l’offerta.

Foto che mostra l'icona dell'app Google Play su smartphone

Android VS iOS, Google Play ha più applicazioni di App Store

In seguito alla crescita dell’ecosistema Android un numero sempre maggiore di sviluppatori ha scelto di concentrarsi sulla piattaforma Google Play. Il verificarsi di una situazione di questo tipo ha comportato il sorpasso in termini numerici del marketplace del robottino verde nei confronti di App Store di Apple.

Foto che mostra l'icona dell'app Google Play su smartphone

Allo stato attuale delle cose le app disponibili per Android sono infatti più numerose di quelle per iPhone, iPad e iPod Touch. Ad annunciare la notizia è stato il sito web appFigures mediante la condivisione di alcune statistiche che, appunto, vanno a fotografe la situazione attuale.