AGCOM e censura Internet: tutti i dettagli sulle norme approvate

Con il solo voto contrario di Nicola D’Angelo e l’astensione di Michele Lauria, l’AGCOM ha approvato all’unanimità le nuove norme in materia di copyright e siti Web. Come accennato ieri, la decisione definitiva è stata rimandata in quanto le norme entreranno in vigore solo dopo 60 giorni di dibattito pubblico in cui potrebbero essere cambiate e riviste in vari modi.

In ogni caso, abbiamo finalmente un testo fra le mani e siamo pronti a condividerlo con voi. Per fortuna lo scenario non è grave come quello prospettato all’inizio, il Garante non si arrogherà il diritto di oscurare i siti e non colpirà i siti amatoriali. Sarà solo un’alternativa alla via giudiziaria e non una sostituzione obbligata, ma alcuni elementi di preoccupazione permangono. Per saperne di più, ecco la lista completa delle norme approvate nel lungo consiglio di ieri.

AGCOM, decisione rimandata sulla censura del Web [aggiornato]

Oggi è il 6 luglio 2011, la giornata in cui l’AGCOM (l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) avrebbe dovuto approvare e rendere operativa la delibera che l’avrebbe autorizzata ad oscurare arbitrariamente i siti con contenuti ritenuti lesivi del diritto d’autore. Per fortuna, pare che non sarà così. Almeno per oggi, la dittatura del blocco amministrativo dovrebbe saltare.

Dopo le manifestazioni che, nel mondo reale così come sulla Rete, hanno preso di mira le intenzioni censorie del Garante, il Presidente dell’AGCOM, Corrado Calabrò, ha annunciato che oggi ci sarà solo l’approvazione di uno “schema di regolamento” e che successivamente ci sarà una discussione pubblica sulla norma al fine di ottenere una “soluzione giusta ed equilibrata”.

6 luglio 2011, la Rete in rivolta contro l’AGCOM che vuole oscurare i siti che violano il copyright

Soprattutto quando si parla di Internet, le istituzioni e le autorità di questo Paese non mancano mai di fare delle figure barbine al cospetto della platea internazionale. Scampata la figuraccia del decreto Romani – quello che voleva equiparare i canali YouTube a delle emittenti televisive – gli italiani si ritrovano, infatti, a fare i conti con un nuovo obbrobrio giuridico che potrebbe mettere a repentaglio la libertà di Internet.

Ci riferiamo alla nuova regolamentazione sul diritto d’autore in Rete che l’AGCOM (l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) vorrebbe approvare entro il prossimo 6 luglio e che consentirebbe a quest’ultima di esercitare un potere tale da costringere i provider nazionali a bloccare l’accesso ai siti in cui fossero riscontrare delle violazioni del diritto d’autore.