Google antitrust USA abuso posizione dominante

Google ha violato il copyright di Oracle

Google Oracle

La sfida legale tra Google ed Oracle sembrerebbe essere giunta ad un punto cruciale poiché, stando a quanto dichiarato dalla Corte Federale di San Francisco, il gran colosso delle ricerche online sarebbe dalla parte del torto: il codice Oracle (Java) è stato effettivamente impiegato all’intero di Android.

Nonostante ciò quella di Oracle va tuttavia a configurarsi come una vittoria di Pirro poiché la giura non ha ancora saputo esprimersi in merito alla questione “fair use”, un dato questo che appare di fondamentale importanza per la risoluzione dell’intera questione.

Oracle, infatti, avrebbe dato l’impressione che l’acquisto della licenza non fosse necessario e non è quindi ancora chiaro se Google abbia utilizzato in maniera corretta il codice Oracle e 37 API o se se ne sia appropriata indebitamente.

iPad domina mercato tablet IDC

L’iPad torna a dominare il mercato tablet, parola di IDC

iPad domina mercato tablet IDC

Stando a quelli che sono i dati recentemente rilevati da IDC all’interno del settore tablet è stato registrato un ulteriore e significativo cambiamento rispetto a quanto emerso relativamente alla stagione natalizia.

Secono i più recenti dati, infatti, l’iPad torna a dominare in maniera decisamente netta all’intero del segmento tablet con un market share che ha raggiunto, sin dalla fine del primo trimestre del 2012, il 68%.

Durante la stagione natalizia, invece, il gran numero di vendite di device basati su Android aveva portato il market share di Cupertino al 54,7%.

Scontro tra Google e Oracle per API Java

Google VS Oracle: via al processo

Scontro tra Google e Oracle per API Java

Tra circa otto settimane sarà finalmente possibile venire a capo della faccenda che divide, oramai da diversi mesi a questa parte, Google ed Oracle poiché i rispettivi rappresentanti presenzieranno dinanzi la Corte federale di San Francisco relativamente alla spinosa questione delle API di Java.

La vicenda ha avuto inizio tempo addietro quando Oracle sporse denuncia nei confronti di Google per violazione della proprietà intellettuale legata al codice Java utilizzato nel TCK Dalvik del gran colosso delle ricerche in rete.

Oracle, in altri termini, ha ritenuto e ritiene tutt’ora che Google abbaia violato i brevetti Java comprati da Oracle durante il processo di acquisizione di Sun.

Grazie ad una successiva serie di interventi del giudice è stato poi possibile semplificare l’oggetto del procedimento legale mettendo in evidenza le accuse facenti riferimenti a cinque brevetti piuttosto che a sette, ovvero quelli originariamente chiamati in causa.

Google Currents è ora disponibile anche in Italia

Google Currents

Interessanti novità in arrivo dal fronte big G poiché, così come annunciato ufficialmente, nel corso delle ultime ore è stato reso disponibile Google Currents in qualsiasi paese vi sia la possibilità di accedere a Google Play e ad App Store e, di conseguenza, anche in Italia.

Restare costantemente informati e, sopratutto, in mobilità diventa quindi ancor più semplice essendo Google Currents una vera e propria edicola personalizzabile, una rivista dinamica che, tenendo conto delle sue features, entra in diretta concorrenza con app di gran successo quali, ad esempio, Pulse e Flipboard.

Google Currents, quindi, altro non è che un app gratuita per device Android e iOS grazie alla quale ciascun utente potrà sfogliare contenuti editoriali di varia tipologia direttamente online e mediante il semplice tocco delle dita.

Intel presenta Studybook, il tablet per lo studio

Le indiscrezioni avevano già iniziato a circolare la scorsa settimana ma la notizia ha trovato conferma soltanto durante le ultime ore durante le quali lo StudyBook di Intel è stato presentato ufficialmente dal chipmaker.

Partendo dall’idea che sul mercato c’è sufficientemente spazio per device studiati per l’insegnamento, progettati per poter essere impiegati negli edifici scolastici e, sopratutto, direttamente tra le mani dei giovanissimi, Intel ha messo a punto un nuovo modello di tablet della linea Intel Learning Series che ha il vantaggio della compatibilità software propria delle CPU Intel e che, sopratutto, potrà essere acquistato ad un costo contenuto ed abbordabile per la maggior parte degli utenti equivalente a circa 200 dollari, almeno stando a quanto reso noto sino a questo momento.

Per quanto concerne le specifiche tecniche, invece, lo StudyBook presenta dimensioni pari a 207 x 135 x 16,5 mm ed un peso complessivo equivalente a 525 gr., è dotato di un processore single core Atom Z650 a 1.2GHz accoppiato al chipset SM35, dispone di uno schermo multitouch capacitivo da 7” con risoluzione 1024×600, di 1 GB di RAM, può contare su tagli di memoria da 4, 8, 16 o 32 GB e dispone di due videocamere poste sulla parte frontale ed una, invece, collocata sul retro.

Mercato smartphone: Android conquista gli Stati Uniti

Android batte iOS mercato americano

Qual è il sistema operativo mobile preferito dagli statunitensi? Secondo gli ultimi dati forniti da comScore la risposta è, al momento, unica e netta: Android.

Stando infatti a quelle che sono le ultime statistiche rese disponibili le vendite degli smartphone Android negli Stati Uniti hanno recentemente superato la soglia del 50% (50,1% per essere precisi!) facendo quindi registrare una crescita corrispondente a 3,2 punti rispetto ai dati relativi al mese di novembre dello scorso anno.

Questo, in altri termini, sta quindi a significare che chi, negli ultimi tempi, ha effettuato l’acquisto di un nuovo smartphone ha fatto ricadere la propria scelta prevalentemente su un device Android, che sia di fascia bassa, media o alta poco importa.

Google TV: in Europa a settembre?

Google TV Europa

L’avviso è stato dato da Stephane Labrousse, ovvero il responsabile marketing per Sony France: la Google TV sarà presto disponibile in Europa e, con molta probabilità, potrebbe fare la sua comparsa sul mercato già a settembre dell’anno in corso.

Questo, in altri termini, sta quindi a significare che il concept introdotto negli Stati Uniti dal gran colosso delle ricerche in rete e che, almeno in terra a stelle e strisce, non è riuscito a riscuotere particolare successo, tra non molto sarà disponibile anche nel vecchio continente.

La Google TV verrà lanciata in Europa sfruttando dispositivi Sony e, secondo le indiscrezioni, i modelli disponibili saranno ben due, quali un set-top box da 200 euro ed un altro dotato anche di lettore Blu Ray ed avente un prezzo pari a 300 euro.

Instagram per Android è ora disponibile su Google Play

Instagram per Android

Se ne parla da dicembre dello scorso anno ma la questione ha iniziato a suscitare ulteriore attenzione nel corso delle ultime settimane, ovvero a partire da quando è stata data la notizia dell’imminente, o quasi, rilascio di Instagram in veste di app per Android.

Tuttavia, pur essendo stato annunciato l’arrivo, entro breve, di una versione beta di Instagram per Android, sino a qualche ore addietro l’app dedicata al photo-sharing non era stata ancora resa disponibile su Google Play.

Soltanto da pochissimo, infatti, Instagram è stata finalmente inserita nel market place dedicato ai device equipaggiati del sistema operativo del gran colosso delle ricerche in rete previo invio di una mail informativa a tutti coloro che avevano provveduto a fornire il proprio indirizzo di posta elettronica nella pagina apposita mediante cui ricevere un allert al momento della disponibilità dell’app.

La celebre app è scaricabile, anche in questo caso, in maniera totalmente gratuita e secondo le prime statistiche snocciolate il numero complessivo di utenti in lista d’attesa come beta tester è risultato pari a ben 43 mila per un totale di 30 milioni suddivisi tra Android users ed iOS users.

Android e il bug scoperto e riparato in Italia

Android vulnerabilità scoperta ricercatori italiani

D’ora in avanti Android, il sistema operativo mobile reso disponibile da Google, sarà migliore anche grazie al contributo del Bel paese poiché, così come reso noto nel corso delle ultime ore, un team di ricercatori provenienti da vari atenei ed enti italiani ha scoperto e riparato una falla dello stesso che, pur presentandosi come una faccenda di poco conto, avrebbe però potuto costringere gli utenti malcapitati a ricorrere all’utilizzo della garanzia, ovviamente qualora ancora disponibile, del device interessato.

Nello specifico, il bug, rinvenuto da Alessandro Armando (coordinatore del laboratorio di intelligenza artificiale di Genova), Alessio Merlo (E-Campus), Mauro Migliardi (Università di Padova) e Luca Verderame (ingegnere informatico), nel codice Android fa riferimento alla gestione delle risorse del sistema da parte delle applicazioni che qualora sfruttato da eventuali malintenzionati potrebbe portare prima al rallentamento e poi al blocco dello smartphone o del tablet impiegato generando un numero eccessivo di processi ai quali il processore non sarebbe in grado di reggere causando inoltre un rapido esaurimento della batteria.

Instagram per Android, disponibile online la sezione per l’iscrizione alla beta

Alcuni rumors avevano già iniziato a circolare a partire dal mese di dicembre dello scorso anno e qualche settimana fa, invece, era stata data la conferma ufficiale dell’esistenza di una versione beta e del suo imminente arrivo che, adesso, sembrerebbe essere sempre più vicino conseguenzialmente alla messa online di una sezione dedicata ad Android sul sito web di Instagram.

Si, esatto, Instagram, la celebre app fotografica per device iOS sembrerebbe proprio essere in procinto di sbarcare finalmente anche su smartphone e tablet equipaggiati di sistema operativo mobile reso disponibile direttamente da Google.

Nel corso delle ultime ore, infatti, gli sviluppatori di Instagram hanno aperto uno spazio online dedicato mediante cui, previa immissione del proprio indirizzo e-mail nell’apposita sezione, si ha la possibilità di essere selezionati per poter testare in anteprima e sotto forma di beta la famosa app dedicata alla fotografia.

Android: le app gratuite riducono all’osso la batteria

Batteria Android EProf

Secondo quanto emerso da una recente ricerca della Purdue University eseguita in collaborazione con la Microsoft circa il 75% della carica di un device mobile e, in questo caso specifico, dei dispositivi Android, viene consumata dall’advertising delle app gratuite mentre il mero impiego delle applicazioni, diversamente da quello che potrebbe essere il pensiero comune, comporta un consumo pari al 25% e che, se confrontato con gli altri risultati, appare praticamente minimo.

La ricerca, avente come obiettivo, appunto, quello di verificare quanto la pubblicità possa andare ad incidere sui consumi della batteria dei device Android, è stata eseguita sfruttando un apposito strumento denominato EProf (attualmente in fase di sviluppo anche per piattaforma Windows Phone) in grado di misurare le varie istanze attive sul dispositivo e di tenere traccia dei singoli consumi.

Ciò che ne è emerso dall’analisi è stato, sostanzialmente, che tutte le applicazioni gratuite contenenti pubblicità fanno pesare il loro mancato pagamento sulla batteria del device in uso… come? Semplice: utilizzando la connessione ad internet per effettuare il download di banner e spot e per l’invio dei dati.

Il kernel di Linux nella versione 3.3 integra Android, pace fatta

Kernel Linux 3.3 integra Android

Seppur dopo un breve ritardo dettato da piccole complicazioni insorte all’ultimo momento, il rilascio della versione 3.3 del kenrel Linux è stato comunicato personalmente ed ufficialmente da Linus Torvalds, autore della prima versione dello stesso, e l’annuncio risulta particolarmente importante non soltanto perchè la nuova versione del pinguino porta con se numerosi bugfix ed aggiornamenti ma anche e sopratutto per l’integrazione nella mainline di tutti i moduli presenti all’interno del kernel di Android.

Questo, in altri termini, sta a significare che con questa versione inizia a chiudersi la frattura creatasi nel 2009 ovvero l’anno durante il quale il codice utilizzato da Android basato, appunto, su Linux era stato rimosso dalla linea di sviluppo principale del kernel.

La separazione era avvenuta conseguenzialmente ad alcune divergenze tra i due gruppi di sviluppatori coinvolti che, fortunatamente, così come sottolineato anche nelle note di rilascio di Linux 3.3, sono state appianate.

PayPal Here, ora PayPal accetta pagamenti fisici direttamente da mobile

PayPal Here

Nel corso degli ultimi giorni PayPal ha presentato un nuovo sistema di pagamento mobile business mirante alla fuoriuscita dal solo mondo online della ben nota compagnia statunitense e costituito dalla perfetta combinazione tra un’apposita app per device mobile ed un lettore di schede per imprese o, molto più semplicemente, dongle.

Si tratta di PayPal Here, ovvero “PayPal Qui” ove la parola “qui” sta per ovunque, dappertutto, poiché quello in questione va a configurarsi come un servizio che può essere utilizzato in qualsiasi luogo semplicemente sfruttando uno smartphone ed un segnale di connettività.

PayPal Here si basa, nello specifico, su un supporto hardware di colore blu dall’aspetto tringolare mediante il quale strisciare le carte di credito maggiormente impiegate e che può essere collegato grazie al jack audio di uno smartphone risultando utilizzabile mediante un apposita applicazione gratuita, così come anche il dispositivo, specifica per device iOS ed Android.

Mercato tablet 2012: le vendite aumenteranno e l’iPad continuerà a dominare

Stime IDC mercato tablet 2012

Prendendo in esame quelli che sono i precedenti risultati, IDC (International Data Corporation), nel corso delle ultime ore, ha comunicato le nuove previsioni relative all’andamento del mercato tablet per questo 2012 oramai iniziato già da un po’ e dalle quali ne è emerso che, a quanto pare, verranno vendute ben 106 milioni di “tavolette”.

Nel dettaglio, secondo la società di rivelazioni il dominio del settore continuerà ad essere rappresentato dall’iPad ma il titolo di primo competitor dei device targati Apple spetterà ad Amazon con il suo Kindle Fire seguita poi da Samsung e Barnes & Noble.