Samsung, sotto accusa per aver giocato sporco nei confronti di HTC

Samsung accusata di aver pagato per screditare HTC

Che gli smartphone targati HTC siano degli ottimi prodotti, sia per le funzionalità offerte sia per il design, non è sicuramente una novità così come non lo è il fatto che l’azienda nel corso degli ultimi tempi sia riuscita a fare passi da gigante in tal senso.

Quello che oramai va a configurarsi come un dato di fatto ha però messo in allerta Samsung al punto tale da spingere la sudcoreana a ricorrere a metodi poco ortodossi per screditare HTC e la sua gamma di smartphone.

A riportare la notizia è l’agenzia di stampa AFP secondo cui, appunto, Samsung è stata accusata di aver giocato sporco nei confronti di HTC pagando alcuni utenti per recensire in negativo i device della concorrenza.

La sudcoreana avrebbe infatti assunto alcuni studenti universitari per far circolare, mediante social network, commenti negativi su HTC e in maniera particolare sull’HTC One, il nuovo smartphone di punta dell’azienda.

La faccenda ha destato sin da subito non pochi sospetti tanto da finire dritta nel mirino delle autorità locali.

Microsoft accuse corruzione italia, cina e romania

Microsoft: sotto accusa per corruzione, coinvolta anche l’Italia

Microsoft accuse corruzione italia, cina e romania

La notizia è stata data in primis dal Wall Street Journal e poi ha iniziato ad essere diffusa a tutta forza dai media nelle ore successive: le autorità federali a stelle e strisce, il Dipartimento di Giustizia (DoJ) con la Securities and Exchange Commission (SEC), hanno cominciato ad indagare su possibili tangenti pagate da Microsoft a funzionari governativi stranieri in cambio della sottoscrizione di contratti software.

Tra i paesi al centro dei casi di corruzione vi sarebbero, sempre attenendosi a quanto riportato dal WSJ, Italia, Romania e Cina.

Nel caso specifico dell’Italia viaggi e regali sarebbero stati il mezzo principale sfruttato da Microsoft per ottenere facilmente gli appalti governativi.

Per il momento non sono stai fatti nomi e neppure ipotesi ma le accuse riguardano direttamente l’estensione nazionale del gruppo.

Non risultano disponibili neppure date esatte ragion per cui non è ancora chiaro se la vicenda in questione faccia riferimento al periodo in cui alla guida di Microsoft Italia c’era Pietro Scott Jovane o, in tempi più recenti, a Carlo Purassanta.

Google antitrust USA abuso posizione dominante

Google nel mirino dell’Antitrust USA: abuso di posizione dominante nel search

Google antitrust USA abuso posizione dominante

La Federal Trade Commission (FTC) pare stia decidendo, a maggioranza, di mettere Google alle strette ed il motivo, stando alle ultime notizie al momento disponibili fornite da fonti interne alla commissione Antitrust USA, sarebbe l’essere colpevole, per il gran colosso di Mountain View, di abuso di posizione dominante nel mercato dei motori di ricerca e di aver esteso ad altre proprietà il successo ottenuto e maturato in ambito search.

Google, infatti, avrebbe sfruttato in maniera illegale il suo dominio nel mercato della ricerca online per danneggiare i suoi competitors.

Agendo sulla base di parametri propri gli algoritmi di Google sarebbero stati modificati ed ottimizzati nel corso del tempo in modo tale da andare a penalizzare i siti ed i servizi appartenenti alla concorrenza e favorendo, in tal modo, le pagine relative ai servizi targati big G.

Nvidia risposta accuse Linus Torvalds

Nvidia risponde a Linus Torvalds: il supporto a Linux è importante

Nvidia risposta accuse Linus Torvalds

Nel corso delle ultime ore la notizia del “gestaccio” fatto, durante una conferenza organizzata per discutere circa le tematiche riguardanti il mondo Linux ed open source, da Linus Torvalds nei confronti di Nvidia è rimbalzata lungo l’intero web unitamente al video completo dell’evento mediante cui è possibile ascoltare le motivazioni del creatore del kernel del pinguino.

Gesto inequivocabile ma censurabile a parte secondo quanto dichiarato da Linus Torvalds Nvidia è stata ed è tutt’ora la peggiore compagnia con la quale si è ritrovato a dover avere a che fare, sia per quanto concerne i problemi di incompatibilità dei prodotti con Linux sia per quanto riguarda lo scarsissimo livello del supporto tecnico.

Linus Torvalds insulta Nvidia

Linus Torvalds si scaglia contro Nvidia per il supporto a Linux

Linus Torvalds insulta Nvidia

Linus Torvalds sembrerebbe avere le idee abbastanza chiare in merito a Nvidia, la nota società statunitense produttrice di hardware, così come testimoniato dalle accuse che il creatore del kernel Linux gli ha rivolto nel corso di una conferenza tenutasi in Finlandia.

Linus Torvalds, infatti, durante una conferenza organizzata per discutere circa le tematiche riguardanti il mondo Linux ed open source, ha puntato il dito contro Nvidia (e non soltanto in senso figurato!), conseguenzialmente ad una domanda rivoltagli dal pubblico che lo ha interrogato circa i problemi spesso riscontrati nel far funzionare un chip prodotto dalla statunitense sulla propria distribuzione, accusando l’azienda di fornire scarsissimo supporto alle varie distribuzioni GNU/Linux.

Google Maps: sotto accusa per concorrenza sleale

Google Maps condanna tribunale francese

Nel corso delle ultime ore il gran colosso di Mountain View sta davvero facendo parlare tanto di sè e e dei suoi servizi, molto più di quanto avvenga di consueto.

Infatti, dopo la news relativa alla questione “censura” su Blogger ora Google si ritrova a dover fare i conti con una fastidiosa problematica che porta direttamente nell’occhio del ciclone Google Maps, il ben noto ed apprezzato servizio di mappe.

Il tribunale di Parigi ha infatti condannato il celebre servizio per abuso di posizione dominante ed a trascinare big G dinanzi i giudici della capitale francese è stata Bottin Cartographes, un’azienda che, previo pagamento, offre anch’essa servizi legati a a mappe geografiche.

Apple, Cook e le accuse del NYT sui costi umani di produzione

Apple reportage New York Times

A poche ore dall’annuncio relativo alla sua trimestrale da record Apple si è ritrovata a dover fare i conti con le accuse, pubblicate in un rapporto del New York Times, facenti riferimento alle presunte condizioni di lavoro tutt’altro che rosee nelle quali si ritrovano a dover agire gli operai negli stabilimenti cinesi dei suoi fornitori.

Nel rapporto del NYT, ben articolato ed approfondito, si fa rifermento ad orari di lavoro troppo lunghi, condizioni di sicurezza non garantite ed anche punizioni fisiche, unitamente a varie altre informazioni.

Il lungo reportage, infatti, continua mettendo in evidenza come circa due anni fa ben 137 lavoratori siano finiti avvelenati da un prodotto chimico utilizzato per la pulizia degli schermi degli iPhone ed anche di come, soltanto nel corso degli ultimi 7 mesi, siano state ben due le esplosioni che hanno coinvolto i centri di produzione di Pegatron ed uno di Foxconn a Chengdu per un totale di 4 morti e 77 feriti, cercando inoltre di dare un volto a tali operai mediante il nome e la storia di Lau Xiaodong.

Novità dalla Baia: Global Gaming Factory X accusata di insider trading!

ThePirateBay

Vi abbiamo raccontato, proprio due giorni fa, della cessione di The Pirate Bay, sito dei torrent per eccellenza, e della sua cessione multimilionaria ad un gruppo svedese, ma riapriamo l’argomento, approfondendo le vicende su una nuova voce trapelata: un’accusa agli acquirenti, stavolta.

Pare, infatti, che la Global Gaming Factory X abbia fatto dei movimenti non proprio limpidi in merito all’ultimo periodo e, molte operazioni sono, quindi, sotto il mirino dei più curiosi perché sembrano convincere davvero poco.

All’origine di tutto, già la premessa sembra convincere poco. La Global Gaming Factory X ha fatto registrare, nell’ultimo periodo, una stranissima serie di compravendite che ha fatto insospettire i controllori della Borsa Svedese di Aktietorget.