Amazon, in sviluppo due sistemi di pagamenti mobili

Coins, in arrivo la moneta virtuale di Amazon

Amazon Coins moneta virtuale

Nel corso della giornata di ieri Amazon ha annunciato ufficialmente la disponibilità di Coins, un prodotto prettamente indirizzato ai possessori di un device Kindle Fire che va a configurarsi come una moneta virtuale che verrà distribuita agli utenti e che consentirà di effettuare l’acquisto di app, giochi e contenuti in-app dall’Amazon Appstore.

La moneta virtuale di Amazon entrerà in vigore a partire dal mese di maggio dell’anno corrente anche se stando a quelle che sono le prime informazioni al momento disponibili sembra che inizialmente sarà possibile continuare a pagare i propri acquisti sfruttando la carta di credito così come avviene tutt’ora.

Inizialmente, inoltre, Amazon distribuirà moltissimi Coins gratuiti agli utenti e successivamente ci sarà anche la possibilità da parte degli acquirenti del colosso dell’e-commerce di comprare e di guadagnare la moneta virtuale anche se per il momento non ne sono ancora state rese note lo modalità.

I Coins, molto probabilmente, potranno essere guadagnati in vari modi come, ad esempio, con l’acquisto di specifici prodotti o, ancora, all’interno delle stesse app, superando specifici livelli e raggiungendo determinati obiettivi.

Apple, 10 miliardi di dollari in vendite App Store nel 2013

Apple, Amazon e la disputa per il termine app store

App Store Apple Amazon battaglia legale

Già da qualche tempo a questa parte Apple porta avanti la tesi secondo cui l’utilizzo, da parte di Amazon, del termine “app store” in riferimento, appunto, allo store per Kindle Fire ha tratto in inganno gli utenti confondendoli sul fatto che il negozio di app dell’azienda di Bezos possa condividere e presentare alcune delle caratteristiche tipiche del marketplace di Cupertino facendo quindi perdere fatturato alla mela morsicata.

Tenendo conto di tali ragioni la questione è stata quindi stata portata in tribunale in modo tale da poter ben definire quanto, effettivamente, l’utilizzo da parte di Amazon del termine app store avesse creato problemi ad Apple.

A tal proposito il giudice aveva dichiarato, in via ufficiosa, che l’utilizzo del termine app store in riferimento ad un negozio virtuale di applicazioni differente da quello presente su iTunes Store non ha influito in alcun modo sui consumatori.

Quanto dichiarato in un primo momento è stato ora nuovamente confermato.