Anonymous attacca il Tribunale di Milano [aggiornamento]

Anonymous, un gruppo pirata ormai conosciuto da tutto il mondo. Spesso abbiamo riportato i loro attacchi che cercavano di rivendicare la giustizia, ma raramente il loro obiettivo prende di mira l’Italia. Questa volta, però, il bersaglio è stato proprio un portale del nostro paese, un simbolo che rappresenta la nostra giustizia: il gruppo hacker ha bucato e modificato il portale del Tribunale di Milano.

Famiglia Bush attacco cracker

La famiglia Bush cade vittima dell’attacco di un cracker

Famiglia Bush attacco cracker

A quanto pare la famiglia Bush si è ritrovata a dover fare i conti con un cracker che ha portato online tutta una serie di dettagli privati legati alla vita dei due ex presidenti degli Stati Uniti.

Firmandosi con il nickname di Guccifer, che secondo una prima interprettazione dovrebbe trattarsi di una crasi delle parole Gucci e Lucifer, il cracker sarebbe riuscito ad accedere all’indirizzo di posta elettronica di Dorothy W. Bush, la sorella dell’ex presidente, prelevando del materiale, risalente ad un periodo compreso tra il 2009 e il 2012, poi postato online.

Ulteriore materiale pubblicato in rete sarebbe invece emerso dalle caselle di posta elettronica di altri componenti della famiglia di cui al momento non ne è stato ancora specificato il nome.

La pubblicazione del materiale, inoltre, sarebbe stata effettuata craccando un ulteriore account impiegato, appunto, per mascherare con un falso nome l’upload dei dati.

Twitter sotto attacco, forse compromessi 250.000 account

Con un post intitolato Keeping our users secure, Twitter ha annunciato sul suo blog la possibile compromissione di 250.000 account da parte degli hacker. I responsabili del social network, hanno infatti rilevato delle attività anomale che li hanno spinti a resettare le password di determinati profili e chiudere tutte le sessioni aperte su questi ultimi. Gli account degli utenti che potrebbero essere stati coinvolti dal problema – si legge sul blog di Twitter – riceveranno (o hanno già ricevuto) una email nella quale vengono invitati ad impostare una nuova password di accesso al servizio. E gli altri? Come si devono comportare?

PlayStation Network attacco hacker

Sony, multa di 250 mila sterline per l’attacco hacker al PlayStation Network

PlayStation Network attacco hacker

Come conseguenza della violazione della legge locale sulla protezione dei dati personali i commissari dell’ufficio di informazione del Regno Unito hanno assegnato alla divisione europea di Sony una multa da ben 250 mila sterline (quasi 300 mila euro).

A finire nell’occhio del ciclone è stata la violazione, avvenuta nel 2011, del servizio di PSN, un evento questo che scatenò il panico tra i videogiocatori di tutto il mondo.

Stando a quanto sostenuto dall’ICO britannico Sony avrebbe potuto e dovuto prevenire i violenti cyberattacchi alla sua rete informatica effettuando aggiornamenti software e migliorando la protezione delle password.

Il commissario britannico David Smith ha infatti definito come non sufficienti le misure di sicurezza adottate da Sony per evitare la perdita dei dati di migliaia di account della piattaforma PlayStation Network.

Anonymous 5 novembre Operazione vendetta

Anonymous ricorda il 5 novembre ed attacca PayPal, Symantec e altri

Anonymous 5 novembre Operazione vendetta

Ieri è stata la giornata dedicata al rivoluzionario mascherato Guy Fawkes che, appunto, alla mezzanotte del 5 novembre del lontano 1605 venne arrestato da un gruppo di uomini armati mentre era intento a mettere in atto l’esplosione della Camera dei Lord.

Si tratta di una storia decisamente lontana nel tempo e da quelle che sono le ben più moderne vicende tuttavia essendo Guy Fawkes una sorta di “santo protettore” e di “musa ispiratrice” per Anonymus, il gruppo di hacker hacktivisti, c’è ben poco da stupirsi del fatto che nel corso della giornata di ieri sia stata messa in atto una vera e propria campagna di attacchi volti ad onorare la memoria dell’ex rivoluzionario.

Trattasi di quella che ha preso il nome di Operazione Vendetta e durante la quale, appunto, Anonymous ha messo in atto diverse azioni dimostrative sul web passando dal defacing di numerosi siti internet sino ad arrivare a veri e propri attacchi hacker per poi chiudere il tutto in bella pubblicando online parte del database di alcune aziende private e di diversi servizi online.

I bersagli colpiti dall’Operazione Vendetta di Anonymous sono stati i più disparati come nel caso del sito ufficiale del governo australiano, il sito web della NBC e della star del pop Lady Gaga.

Attacco cracker al sito italiano di ASUS

Nella giornata di ieri, un cracker turco chiamato Maxney appartenente al gruppo Turkish Ajan Hacker Group è riuscito a mettere sotto scacco uno dei siti italiani di ASUS, notebook.asus.it, e a pubblicare online alcuni dati custoditi nel suo database, come nomi, recapiti telefonici, indirizzi e informazioni aziendali per un totale di circa 8.000 utenti.

GoDaddy nega tutto: non siamo stati attaccati da Anonymous

Ieri vi abbiamo prontamente aggiornati sulla notizia del giorno, l’attacco sferrato ai server di GoDaddy, un famosissimo sito di hosting. Il colpo era stato effettuato da un hacker del noto gruppo pirata Anonymous che ha commentato l’accaduto su Twitter.

Pur non essendo stato specificato il motivo, abbiamo ricordato che GoDaddy è stato più volto accusato per aver sostenuto lo Stop Online Piracy Act (SOPA) . Ogni indirizzo ospitato su GoDaddy è caduto per molteplici ore, precisamente dalle 19.00 fino alle 01.00 della notte (ora italiana).